Salve. rispolvero questo post per una situazione curiosa che si è venuta a creare: mia madre ha concluso una proposta di acquisto con mutuo su pegno per un piccolo appartamento, l'agente immobiliare ha già emesso fattura ed è stata versata caparra confirmataria per € 5000.Già per mia esperienza so che se cìè accettazione quindi il mandato è concluso, ed in un certo senso è già affare concluso.Anche se c'è il rimando a 2 step successivi per l'acconto ed il rogito.Il nostro notaio leggendo i documenti ha evidenziato chè l'immobile è proveniente da una donazione del 2011 dei 2 genitori nei confronti delle 2 uniche figlie,di conseguenza ha inviatato a recedere dal contratto o quantomeno a fare una "pausa di riflessione".L'agente interpellato non ha disconosciuto la notizia, ma non ha neanche evidenziato a me e mia madre ,poverina,che cosa può comportare un acquisto da donazione(20 anni di tempo, 10 nel caso di premorienza) Secondo voi è corretto il comportamento dell'agente che è stato anche richiamato all'ordine dal notaio?E' anche giusto dire che l'agente ha sottolineato che se ,e solo se ,si verifica una rescissione dal contratto della parte venditrice è disposto a restituire le provvigioni,(3%). Io personalmente ravviso malafede da parte dell'agente, poichè alla prima proposta poi rimodulata,che vale per gg 15, e non è annullabile, ha consegnato i documenti di proprietà, mentre credo che abbia il dovere di ragguagliare adeguatamente PRIMA il cliente di codesta situazione,non potendo uscirsene con un te l'ho detto!.Inoltre la postilla della restituzione caparra mi sembra "studiata" perchè comprende solo l'inadempienza del venditore... Ora se la banca non perfeziona il mutuo con chi ce la prendiamo? é solo colpa di mia madre che non è ne avvocato ne notaio? e l'agente che mestiere fa se non spiega tutto?