Probabilmente al fratello del tuo compagno stava bene che il padre abitasse lì, anche se in coabitazione con il tuo compagno e con altre persone. Ma di fronte alla proposta di acquisto col rent-to-buy, ha ritenuto di rilanciare proponendo una compravendita della sua quota.
Nulla di strano, visto che comunque è proprietario di una quota di casa che non gode e che gli costa solo soldi. Fino a che la gode il padre, può aver pensato di chiudere un occhio, ma se il fratello la vuole, allora che la paghi il giusto.
Il rent-to-buy non è attraente per il venditore, che non vede i soldi perché li prende pian piano, e non sa se alla fine venderà o no, quindi non ha visione di quello che saranno le sue disponibilità in futuro. Tra fratelli, poi, meglio concludere in fretta piuttosto che creare situazioni destinate a trascinarsi nel tempo, soprattutto se, pur non avendo motivi di attrito, si vive lontani e si hanno visioni diverse delle cose.
Mi pare invece priva di fondamento, sia giuridico che meramente economico, la richiesta della spesa per la ristrutturazione. Ti vendo metà casa a prezzo di valutazione quindi inclusi nel prezzo i lavori di ristrutturazione, e poi ti chiedo un'altra volta il costo dei lavori?
Non ha senso, a meno che... dieci anni fa i lavori di ristrutturazione non li abbia pagati tutti lui. In questo caso avrebbe ragione a chiedere un supplemento rispetto al valore della quota.