Se effettivamente lo stabile ha dei vizi strutturali come sostiene Esposito, unanimemente riconosciuti ma taciuti dal venditore... credo che il mancato ottenimento del mutuo potrebbe rappresentare più un "rimedio" per il venditore che per il proponente.
Certo, il fatto che sia stata presentata in banca una domanda di mutuo 4 giorni dopo l'accettazione della proposta non può assicurare neppure al venditore che il proponente si sia occupato dell'incombenza con una normale diligenze (potrebbe essersi limitato a compilare un modulo dimostrando però successiva reticenza nel reperimento e nell'inoltro della documentazione indispensabile).
E l'agenzia, qualora avesse trattenuto l'assegno, potrebbe a sua volta trovarsi tra due fuochi (un venditore che sostiene magari la malafede del proponente e viceversa).
Tuttavia la formulazione della clausola di subordinazione non lascia adito ad equivoci ed essendo presente una scadenza per la delibera del mutuo senza sè e senza ma, è corretto che il proponente riceva in restituzione l'assegno a suo tempo depositato.