Buongiorno a tutti,
sono nuovo del forum e ho deciso di registrarmi in quanto vedo che c'è una bella comunità disposta a aiutare per persone.
Vi espongo il mio problema:
Il 04/05/21 firmo proposta di acquisto per un immobile + dei terreni. Faccio mettere nella proposta d'acquisto, per una mia tranquillità, il vincolo alla vendita della mia attuale prima casa entro il 30/06/21 (avevo già trovato gli acquirenti e ho inserito quella scadenza in quanto venire in possesso del nuovo immobile con delle tempistiche più lunghe, non mi avrebbe permesso il progetto di ristrutturazione con superbonus che avevo programmato entro gli attuali termini).
Tra tempi di recupero documentazione del mio immobile e tempi del mutuo degli acquirenti, fissiamo atto di compravendita del mio immobile a fine luglio (fin qui, nonostante fossero già scaduti i termini, ero ancora intenzionato a proseguire con l'operazione).
Qualche settimana prima, in occasione della produzione dell'APE, il tecnico mi fa notare delle difformità catastali del mio immobile. Io avviso i miei acquirenti e si decide di appurare, tramite accesso agli atti, le effettive difformità presenti. Fatta la richiesta di accesso agli atti, mando mail all'agenzia immobiliare chiedendo la restituzione dell'assegno in quanto non soddisfatto il vincolo della vendita del mio immobile (che allo stato attuale non è stata fatta e non non so neanche se andrà a buon fine) in quanto l'allungamento delle tempistiche avrebbe reso l'immobile che avevo deciso di acquistare, non più interessante (era in programma una demolizione + ricostruzione con superbonus).
Quando ho comunicato all'agente la mia volontà di restituzione dell'assegno, mi ha comunicato che non poteva farlo senza prima avere il consenso della parte venditrice (e sinceramente non ho capito il perché).
Lunedì 23/08 ricevo mail dall'agente in cui mi gira riposta del legale dei venditori (loro parente) in cui intima l'agente a non riconsegnare l'assegno a me e anzi di consegnarlo ai venditori citando alcuni articoli del cc.
Sono poi riuscito a parlare con queste persone (il legale parente) dove ho spiegato le mie ragioni e in ultima battuta mi ha proposto di chiudere la questione con 2.000 euro.
Per quando non stiamo parlando di grosse cifre, perdere soldi per nulla non mi pare corretto e ho il sospetto che mirino a mettermi paura con una eventuale causa legale (non so fondata su cosa), visto che loro hanno i legali "in casa".
Cosa ne ne pensate? Mi riuscite a dare un consiglio sul da farsi?
Vi allego copia della proposta di acquisto e copia della mail ricevuta.
Grazie a tutti quelli che mi risponderanno.
sono nuovo del forum e ho deciso di registrarmi in quanto vedo che c'è una bella comunità disposta a aiutare per persone.
Vi espongo il mio problema:
Il 04/05/21 firmo proposta di acquisto per un immobile + dei terreni. Faccio mettere nella proposta d'acquisto, per una mia tranquillità, il vincolo alla vendita della mia attuale prima casa entro il 30/06/21 (avevo già trovato gli acquirenti e ho inserito quella scadenza in quanto venire in possesso del nuovo immobile con delle tempistiche più lunghe, non mi avrebbe permesso il progetto di ristrutturazione con superbonus che avevo programmato entro gli attuali termini).
Tra tempi di recupero documentazione del mio immobile e tempi del mutuo degli acquirenti, fissiamo atto di compravendita del mio immobile a fine luglio (fin qui, nonostante fossero già scaduti i termini, ero ancora intenzionato a proseguire con l'operazione).
Qualche settimana prima, in occasione della produzione dell'APE, il tecnico mi fa notare delle difformità catastali del mio immobile. Io avviso i miei acquirenti e si decide di appurare, tramite accesso agli atti, le effettive difformità presenti. Fatta la richiesta di accesso agli atti, mando mail all'agenzia immobiliare chiedendo la restituzione dell'assegno in quanto non soddisfatto il vincolo della vendita del mio immobile (che allo stato attuale non è stata fatta e non non so neanche se andrà a buon fine) in quanto l'allungamento delle tempistiche avrebbe reso l'immobile che avevo deciso di acquistare, non più interessante (era in programma una demolizione + ricostruzione con superbonus).
Quando ho comunicato all'agente la mia volontà di restituzione dell'assegno, mi ha comunicato che non poteva farlo senza prima avere il consenso della parte venditrice (e sinceramente non ho capito il perché).
Lunedì 23/08 ricevo mail dall'agente in cui mi gira riposta del legale dei venditori (loro parente) in cui intima l'agente a non riconsegnare l'assegno a me e anzi di consegnarlo ai venditori citando alcuni articoli del cc.
Sono poi riuscito a parlare con queste persone (il legale parente) dove ho spiegato le mie ragioni e in ultima battuta mi ha proposto di chiudere la questione con 2.000 euro.
Per quando non stiamo parlando di grosse cifre, perdere soldi per nulla non mi pare corretto e ho il sospetto che mirino a mettermi paura con una eventuale causa legale (non so fondata su cosa), visto che loro hanno i legali "in casa".
Cosa ne ne pensate? Mi riuscite a dare un consiglio sul da farsi?
Vi allego copia della proposta di acquisto e copia della mail ricevuta.
Grazie a tutti quelli che mi risponderanno.