Boh….a sentire certe cose c’è da mettersi a pensare.
La mancanza di fiducia regna tra le parti e tra le parti e il mediatore.
Si potrebbe lavorare e soffrire la metà se tutti si fidassero di tutti.
Poi… Noi famiglia Graf forse proveniamo da un altro mondo.
Anche noi, però, ci fidiamo poco del prossimo che non si conosce.
Però qualche volta le cose vanno diversamente.....
Fine dicembre scorso: adocchiamo, io e mia sorella, un attico di 85 mq effettivi a un prezzo già leggermente inferiore a quello di mercato, zona Nobiliore - Don Bosco, Roma. Casa in vendita da "soli" due mesi. Appartamento delizioso, ristrutturassimo, luminoso e tranquillo, tre camere, ampia cucina, ripostiglio, dotato di tre balconi e di cantina di 12 mq, vista panoramica su parco di Centocelle e su Chiesa di Don Bosco ( quest’ultima, parziale). Insomma, un immobile con tutti i crismi per mia sorella che doveva comprare e che rientrava nel suo pieno gusto. E poi si trattava di un attico…un ultimo piano.
L'agente immobiliare raccoglie, senza battere ciglio, una nostra proposta di prezzo di 11% inferiore a quello di vendita, già esso ragionevole, e ci dice che ci “stiamo provando” ma non è affatto sicuro che la proprietaria accetti il ribasso.( Mia sorella è fatta così: deve per forza risparmiare, non accetta, di principio, un prezzo già fissato da un altro, anche se esso è palesante in linea con il mercato della zona e molto ragionevole. Mia sorella desidera sempre contrattare al ribasso…)
Contrariamente alle previsione, invece, nel giro di soli tre giorni, la proprietaria si “precipita” ad accettare la nostra proposta d’acquisto. E’ fatta!
Contentezza e soddisfazione, in famiglia, per aver risparmiato 33.000 euro. Che non sono bruscolini, almeno per noi.
Poi, però, mi sorge un dubbio.
Che la casa abbia qualche “problemino” nascosto, di ordine ipocatastale? Che la venditrice se ne voglia sbarazzare mettendo, chi compra, nelle peste?
Oddio, avevamo già trattato delle problematiche edilizie e ipotecarie, inerenti all’appartamento, in sede di negoziazione con il mediatore….che ci aveva ampiamente garantito e riassicurato.
Però ne riparlo subito con l’ Agente confidandogli le mie nuove perplessità; ma lui mi rassicura nuovamente: già fatti tutte le verifiche; l’appartamento è OK. E mi dà anche le pezze d’appoggio a conferma.
Non fidandomi fino in fondo , privatamente, con l’aiutino di un amico geometra, mi faccio, lo stesso, le mie verifiche e l’appartamento risulta effettivamente “pulito”. E senza nessun gravame attuale.
Stipuliamo, quindi, il preliminare e, per ulteriore sicurezza, lo trascriviamo.
Parlandone con lei stessa, infine, scopriamo il motivo dell’arrendevolezza della titolare: la proprietaria ha urgenza, per seri motivi familiari e di lavoro, che qui non riferisco, di doversi urgentemente trasferire da Roma in un paese della provincia laziale e di comprare lì casa ( ne aveva già individuata una) con i soldi della vendita di quella di Roma. La caparra da noi versata sarebbe diventata la caparra che lei avrebbe, a sua volta, versata. Aspettava, quindi, con molta fretta, un acquirente che facesse una seria proposta d’acquisto.
Insomma un colpo di..deretano.
Di quale, però, siamo stati contenti.
Nel carbone delle delusioni della vita qualche volte si coglie un fiore.
Avviso per chi deve comprare casa:
i venditori di immobili che si devono trasferire in un’altra zona d’ Italia sono i migliori clienti…quelli più “ragionevoli”; garantito.
Per il rogito, ancora da stipulare, tocchiamo ancora ferro.
Ma non ci dovrebbero essere problemi, però.