studiopci

Membro Storico
Appunto Sim, il mio era un riferimento a questo , nella totalità degli appartamenti che girano sul mercato con relativi proprietari, sono pochi quelli che accettano la tua " Valutazione condanna " ma quei pochi che lo fanno avranno la loro e la tua soddisfazione. Questo si traduce ( lo abbiamo discusso anche in altre occasioni ) purtroppo in pochi appartamenti.. ma secondo me validi. Stamane ragionavo su di questo con un carissimo amico oltre che collega e rappresentante della FIAIP il quale concordava su questo è disapprovava la pesca indiscriminata. Siamo professionisti ? ed allora il professionista rifiuta il lavoro non adatto, anche se questo gli pesa e non poco. E' una questione di etica personale .
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Appunto Sim, il mio era un riferimento a questo , nella totalità degli appartamenti che girano sul mercato con relativi proprietari, sono pochi quelli che accettano la tua " Valutazione condanna " ma quei pochi che lo fanno avranno la loro e la tua soddisfazione. Questo si traduce ( lo abbiamo discusso anche in altre occasioni ) purtroppo in pochi appartamenti.. ma secondo me validi. Stamane ragionavo su di questo con un carissimo amico oltre che collega e rappresentante della FIAIP il quale concordava su questo è disapprovava la pesca indiscriminata. Siamo professionisti ? ed allora il professionista rifiuta il lavoro non adatto, anche se questo gli pesa e non poco. E' una questione di etica personale .

Bravo, ne va della nostra immagine che così facendo rimane pulita e sincera.

Un mio carissimo amico, titolare di un'altra agenzia immobiliare, pochi giorni fa ha accompagnato personalmente un suo cliente nell'agenzia dei "verdi" e gli ha fatto firmare l'incarico con loro proprio perchè questo cliente non accettava la sua valutazione veritiera.
 

enrikon

Membro Senior
Qui la norma è che un appartamento posto in vendita oggi è mediamente un 20% fuori prezzo. Rifiutarli significa smettere di lavorare.
Nessun proprietario dà credito alle valutazioni delle agenzie. E ci vogliono dai sei mesi a un anno prima di ricondurre i proprietari (quelli più ragionevoli) a chiedere cifre più in linea con i prezzi di mercato.
Hanno bisogno di picchiare la testa contro il muro. E' umano. Ma questo indica anche quanta poca fiducia (professionalmente parlando) ispiriamo alla gente.

Ma non c'è da stupirsi caro pci. Nè da scandalizzarsi. Ti ci abitui. E poi è una ruota che gira: vendi oggi ciò che hai acquisito 1 o 2 anni fa.
Un po' come il vino buono, che deve stare due anni a invecchiare prima di essere venduto. ;)
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Qui la norma è che un appartamento posto in vendita oggi è mediamente un 20% fuori prezzo. Rifiutarli significa smettere di lavorare.

Anche qui i proprietari vogliono comunque "provare" ad una cifra più alta. Credo proprio che non esista chi si accontenta subito della valutazione. Io gli do un breve tempo di prova, poi scendiamo. C'è anche il discorso del quartiere: dove ho sede posso giurare su carta i prezzi degli immobili e se i proprietari si incaponiscono con soli 15.000€ in più, io ho la certezza che l'immobile non verrà venduto e non lo lavoro. Poi acquisisco un appartamento in quartiere signorile e lì saltano tutti i parametri quindi la prova è d'obbligo.
 
A

Abakab

Ospite
Nessun proprietario dà credito alle valutazioni delle agenzie. E ci vogliono dai sei mesi a un anno prima di ricondurre i proprietari (quelli più ragionevoli) a chiedere cifre più in linea con i prezzi di mercato.

Infatti .. mi ha appena chiamato una mia cliente chiedendomi di abbassare la cifra avvicinandosi così di molto alla mia valutazione ... e sono passati 6 mesi. .. tutto torna .. o quasi :ok:
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Boh….a sentire certe cose c’è da mettersi a pensare.
La mancanza di fiducia regna tra le parti e tra le parti e il mediatore.
Si potrebbe lavorare e soffrire la metà se tutti si fidassero di tutti.
Poi… Noi famiglia Graf forse proveniamo da un altro mondo.
Anche noi, però, ci fidiamo poco del prossimo che non si conosce.
Però qualche volta le cose vanno diversamente.....

Fine dicembre scorso: adocchiamo, io e mia sorella, un attico di 85 mq effettivi a un prezzo già leggermente inferiore a quello di mercato, zona Nobiliore - Don Bosco, Roma. Casa in vendita da "soli" due mesi. Appartamento delizioso, ristrutturassimo, luminoso e tranquillo, tre camere, ampia cucina, ripostiglio, dotato di tre balconi e di cantina di 12 mq, vista panoramica su parco di Centocelle e su Chiesa di Don Bosco ( quest’ultima, parziale). Insomma, un immobile con tutti i crismi per mia sorella che doveva comprare e che rientrava nel suo pieno gusto. E poi si trattava di un attico…un ultimo piano.
L'agente immobiliare raccoglie, senza battere ciglio, una nostra proposta di prezzo di 11% inferiore a quello di vendita, già esso ragionevole, e ci dice che ci “stiamo provando” ma non è affatto sicuro che la proprietaria accetti il ribasso.( Mia sorella è fatta così: deve per forza risparmiare, non accetta, di principio, un prezzo già fissato da un altro, anche se esso è palesante in linea con il mercato della zona e molto ragionevole. Mia sorella desidera sempre contrattare al ribasso…)
Contrariamente alle previsione, invece, nel giro di soli tre giorni, la proprietaria si “precipita” ad accettare la nostra proposta d’acquisto. E’ fatta!
Contentezza e soddisfazione, in famiglia, per aver risparmiato 33.000 euro. Che non sono bruscolini, almeno per noi.
Poi, però, mi sorge un dubbio.
Che la casa abbia qualche “problemino” nascosto, di ordine ipocatastale? Che la venditrice se ne voglia sbarazzare mettendo, chi compra, nelle peste?
Oddio, avevamo già trattato delle problematiche edilizie e ipotecarie, inerenti all’appartamento, in sede di negoziazione con il mediatore….che ci aveva ampiamente garantito e riassicurato.
Però ne riparlo subito con l’ Agente confidandogli le mie nuove perplessità; ma lui mi rassicura nuovamente: già fatti tutte le verifiche; l’appartamento è OK. E mi dà anche le pezze d’appoggio a conferma.
Non fidandomi fino in fondo , privatamente, con l’aiutino di un amico geometra, mi faccio, lo stesso, le mie verifiche e l’appartamento risulta effettivamente “pulito”. E senza nessun gravame attuale.
Stipuliamo, quindi, il preliminare e, per ulteriore sicurezza, lo trascriviamo.
Parlandone con lei stessa, infine, scopriamo il motivo dell’arrendevolezza della titolare: la proprietaria ha urgenza, per seri motivi familiari e di lavoro, che qui non riferisco, di doversi urgentemente trasferire da Roma in un paese della provincia laziale e di comprare lì casa ( ne aveva già individuata una) con i soldi della vendita di quella di Roma. La caparra da noi versata sarebbe diventata la caparra che lei avrebbe, a sua volta, versata. Aspettava, quindi, con molta fretta, un acquirente che facesse una seria proposta d’acquisto.
Insomma un colpo di..deretano. :p
Di quale, però, siamo stati contenti.
Nel carbone delle delusioni della vita qualche volte si coglie un fiore. :fiore:
Avviso per chi deve comprare casa:
i venditori di immobili che si devono trasferire in un’altra zona d’ Italia sono i migliori clienti…quelli più “ragionevoli”; garantito.

Per il rogito, ancora da stipulare, tocchiamo ancora ferro.
Ma non ci dovrebbero essere problemi, però.
 

studiopci

Membro Storico
Avviso per chi deve comprare casa:
i venditori di immobili che si devono trasferire in un’altra zona d’ Italia sono i migliori clienti…quelli più “ragionevoli”; garantito.

I venditori di immobili più ragionevoli sono quelli costretti a ragionare, niente di più facile che la signora abbia proceduto all'acquisto dell'immobile in provincia e trovandosi " alle strette " abbia accettato la proposta, perchè nella normalità la risposta è " ma... io non vado di fretta ". Comunque auguri per l'acquisto.
 

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