E dunque... se una tesi del genere desse da pensare a un giudice?
Vorrebbe dire che ha la mia stessa "capacità di comprendere"


e mi auguro per lui che abbia delle certezze!
Battute a parte, ti seguo fino ad un certo punto, ovvero il contratto è stato stipulato. Parte venditrice promette di vendere un immobile CONFORME (speriamo sia scritto così) quando in realtà non lo è. Dipende nchr da cosa si è promesso di vendere, ovvero la descrizione dell'immobile in cui viene citato relativo bagno e terrazzo.
il Codice Civile dice anche che l'oggetto del contratto deve esser lecito, possibile, determinato (o determinabile)
Certo, il collega avrà fatto una visura, avrà letto l'atto di provenienza ecc.
Questo potrebbe andare, nel caso in cui l'oggetto promesso in vendita fosse un immobile totalmente abusivo o ancora da costruire.
Qui non parliamo di immobile completamente abusivo, ma di un immobile che ha delle difformità probabilmente (condizionale doveroso) non sanabile. O sanabile a costo xyz.
Dipende tutto da ciò che si è promesso in vendita. Cosa della quale il venditore è responsabile principalmente.
Certo, ma in tal caso si parla di impossibilità di onorare il contratto da parte di uno dei due contraenti.
Secondo me la tua teoria è ben valida anche nel caso in cui, chi non può onorare il contratto è il venditore (per motivi di cui sopra).
N.b. cosa NON ti convince della mia "teoria" e quella di Francesca ?