La domanda che mi porrei,(se nn fossi un portiere in pensione ) e' questa: siamo nel momento forse piu' duro e ribassista di un normale ciclo economico che presto o tardi girera' al rialzo, oppure siamo assistendo a un cambio epocale del modello produttivo ed economico in senso lato.....ad una di quelle trasformazione che fissano nuove regole nella storia economica (e nelle professione) e quindi della storia dell'uomo ? Io ,nella mia ignoranza sono x la seconda ipotesi...
Guarda...il mondo intero è seduto sopra una montagna di debiti e con i debiti ci sono solo due cose che si possono fare...o li si paga o li si cancella.
Personalmente non vorrei trovarmi nei panni dei creditori che rischiano vedere avverata la seconda ipotesi visto che a crescita zero è oggettivamente impossibile rimborsarli.
Se questi debiti li avessimo avuti alla fine della guerra e con tutto da ricostruire, ce la si poteva fare ma così...possiamo raccontarcela finchè ci pare ma la realtà non può non presentare mai il conto all'avventore obeso e goloso.
Anche andare avanti così non è più sostenibile ma quando il battito cessa c'è solo da defibrillare il paziente e li si vede subito il risultato, o morto o vivo...niente vie di mezzo.
Vi ricordo che alla commissione affari e finanza della comunità europea stanno discutendo da due mesi di quella cosuccia che ho scritto nel post iniziale e che semplicisticamente possiamo riassumere così: " come far fallire le banche europee senza contraccolpi irriparabili".
In parte la risposta ci è già stata data con quello che è avvenuto dalla greci a a cipro.
Quello che vorrei farvi notare è un'altra cosa ovvero il fatto che da qualche tempo sono cambiate alcune clausole sui contratti di acquisto dei titoli di stato che in buona sintesi ora prevedono che lo stato a suo insindacabile giudizio possa rinegoziare scadenza e interessi e alcune altre cosucce che sono aberranti e che mi portano a pensare che non comprerò un titolo di stato nemmeno con una delle pistole di ponz puntata alla tempia.
Tutto è pronto e quello che non è pronto è in fase di preparazione.
Finanza e politica preparano il colpo di spugna, sarà come la bomba atomica, chi l'ha fatta sperava fosse un deterrente, sperava forse non venisse usata ma sappiamo tutti che quel momento è dovuto arrivare.
Anche oggi si spera certe misure possano essere evitate ma intanto ci si prepara per poterle mettere legalmente in atto nel caso del bisogno...è impensabile che in quel momento detentori dei titoli e i correntisti non siano chiamati a fare la loro parte, la parte del leone.
Rispondo così alla tua domanda.
Senza un "miracolo" o un colpo di coda delle banche centrali e della politica mondiale, stiamo andando dritti in quella direzione.
Se non ci si riuscirà a fermare prima del baratro si potrà sperare solo che non sia troppo alto il salto e troppo duro il terreno.
Come sarà il mondo dopo?
Non lo so ma sono propenso a pensare che sarà abbastanza simile a quello dei paesi del nord che hanno dimostrato di essere arrivati a questo punto con maggiore fiato, migliori risorse e un salto non così alto da fare.