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Una generalizzazione degna del peggior pensoperme. Caro mio, gli agenti immobiliari sono buoni o cattivi a prescindere da dove lavorano, ci sono agenti meravigliosi nei franchising come nelle normali agenzie e di controcanto, pure delle braccia tolte alla galera, mi pari un po' troppo legato alla comodità di una vita che non cambia, che non muta mai.... il mondo corre, va avanti, e solo chi non riesce ad adattarsi al cambiamento dice la famosa frase "era meglio quando si stava peggio". I franchising hanno portato molte storture, in italia, (come molti insegnamenti) ma ciò dipende dal fatto che l'italiano cerca sempre la scorciatoia, senza mantenere il rispetto verso il prossimo (ne abbiamo avuto esempi lampanti anche qua) e un sistema dove vendendo 4 case all'anno si campa, è palese che non ci può esser spinta al miglioramento... ora che la pacchia è finita, serve migliorare, adattarsi, prendere le scarpine da ginnastica e cercare il formaggio. Ti perdono la generalizzazione perchè non sei un agente. Poi chiaro che i franchising, essendo più efficienti per forza (o chiudono) sia nel bene che nel male si fanno "sentire" Pensa solo a una cosa: molti agenti che oggi lavorano come singoli sono nati nel franchising. Alcuni hanno continuato. Diciamo che i franchising sono semplicemente più "riconoscibili", è l'altra faccia del marchio comune, se fa una cassata uno la gente dicePer me i franchising sono un fattore inquinante del mercato immobiliare italiano.....
echo $franchising["marchio"]." sono dei xxxx";
Continuo e approfondisco. Se gli agenti prendessero mandati, collaborando, e lasciassero i proprietari a piedi quando non li danno, la fase di transizione a mio parere non sarebbe più lunga di un anno, non esagero. I proprietari fanno quel ceh vogliono perchè glielo permettete, e siete costretti a pemetterglielo perchè confondete la concorrenza tra colleghi con la guerra. Nessuna categoria (intelligente) si fa guerra, chiaccherate tanto di collaborazione, ma in fondo non ci credete manco un po' (solo io lavoro bene, i colleghi non controllano, mi tocca lavorare a me e riscuotere mezzi soldi, mi fanno fare figuracce...). Il concetto che seguite ora è "mi prendo lesclusiva così la vendo solo io" e vi trovate perdenti in un mercato che vi schiaccia perchè siete tanti e offrite troppa scelta a chi vi deve dare incarichi, quindi se ne approfitta. Cominciate a collaborare, davvero, con i madnati, se credete nell'esclusiva così tanto, perchè nonc redere ai mandati condivisi? Per le figuracce o le incomprensioni tra colleghi: seve intelligenza, ne usate tanta per far ragionare i costri clienit quando trattate e non en avete nemmeno un po' per tollerare le "mancanze" altrui cercando col tempo di appianare i problemi organizzandovi? Macchevelodicoafa, se aveste l'intelligenza di capirlo ci sareste già arrivati. Non è semplice? Sarà semplice come state vivendo adesso, scavalcati di continuo, trattati come bischeri dal primo venuto (ops, parlo di me?) con il diritto che non vi tutela manco per nulla ( che l'avvocato si metta pace, è così), perchè quando vi da ragione è passato talmente tanto tempo e vi costa talmnte tanto che non ne vale la pena se non ci sono in ballo decine di mila. Non mi apre una situazione da difendere, a voi si? Contenti voi?Ed è proprio per questa ragione che credo che il sogno americano (inteso come sistema di mediazione immobiliare che prevede provvigione a carico del venditore-mandante e 0% di parte acquirente) sia difficilmente applicabile in Italia. E' un problema culturale, anche a causa dei proprietari (ho detto "anche", anticipandoti , perchè ovvio che l'altro lato del problema sono gli Agenti Immobiliari).
Continuo e approfondisco. Se gli agenti prendessero mandati, collaborando, e lasciassero i proprietari a piedi quando non li danno, la fase di transizione a mio parere non sarebbe più lunga di un anno, non esagero. I proprietari fanno quel ceh vogliono perchè glielo permettete, e siete costretti a pemetterglielo perchè confondete la concorrenza tra colleghi con la guerra.
ora che la pacchia è finita, serve migliorare, adattarsi, prendere le scarpine da ginnastica e cercare il formaggio
mi pari un po' troppo legato alla comodità di una vita che non cambia, che non muta mai.... il mondo corre, va avanti, e solo chi non riesce ad adattarsi al cambiamento dice la famosa frase "era meglio quando si stava peggio".
sì, vai, resta nel mondo delle parole, va.Ma siccome il mondo é tondo si torna, prima o poi, al punto di partenza. Ma allora, perchè cambiare se il futuro diventa passato e e ciò che era vecchio diventa, a sua volta, il progresso?
Io invece credo che proprio per questa ragione la realtà americana sia quella che dovreste perseguire, in quanto i meccanismi si ribaltano.
Se crei obblighi di legge, per forza crei anche effetti non voluti. Facciamo l'esempio di obbligare per legge ad avere un incarico cancelli di colpo i diritti del mediatore come sono oggi, senza incarico non hai diritto, è un effetto logico. Se invece diventi mandatario è chiaro che senza incarico non ti muovi, l'obbligo è "di fatto" e non "di diritto", questo ti permette di tenerti i diritti pur inserendo un "obbligo".Per abbattere le barriere mentali ci vuole troppo tempo, forse con un piccolo elettrosckocchino!
Intanto si potrebbe OBBLIGARE nel senso che dovrebbe essere imposto dalla legge, invece di attaccarsi a quelle stupide regole del limite del lavoro occasionale agli A.I ( qui bisogna liberalizzare!), un bel mandato o incarico, non si lavora senza e già crei un po' di ordine alla base.
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