Buonasera colleghi. Il mio quesito riguarda il diritto alla mediazione. Il caso specifico è il seguente: ho mostrato un appartamento ad un cliente che ha formalizzato una proposta. Non è stata accettata. Pochi giorni dopo il proprietario ha dato incarico ad altra agenzia. Ora scopro che l'immobile è stato acquistato dalla sorella del mio cliente. E' evidente il raggiro.
Sono nel diritto di chiedere le provvigioni alle parti?
Grazie
Silvia
Meglio ingoiare il rospo e proseguire Silvia.
In un contesto meno subdolo, con in mano la proposta non accettata, la prassi di recupero, sarebbe piu' fluida ed efficace.
Dopo aver consultato gli atti, atteso che risulti l'opera di mediazione svolta dalla seconda agenzia, a sostegno dello stesso cliente, avresti margini sostanziosi di successo, per la tua azione.
Se l'agenzia non risultasse in atto (probabile), chi l'ha pagata "fuori mano", si ritroverebbe con il rischio di pagare te.
Quindi pagando due volte.
Circostanza che ti favorirebbe.
Se invece, l'agenzia che ti ha sorpassato, risulta in atto, restera' responsabile nei tuoi conftonti.
Riuscire "a muovere le acque" in questo senso e' cio' che devi fare.
Dimostrare, che nella sua azione, il fratello agiva per nominare la sorella, resta il fulcro della questione.
Se vuoi agire, fai scrivere dall'avvocato a tutti quanti nessuno escluso, cercando di creare lo scampiglio tra loro, per poter poi giungere ad una transazione.
Che tolte le spese di recupero necessarie risultera' di specie "simbolica".
Se invece, vuoi ascoltare un buon consiglio, ingoia il rospo e prosegui.