Il concetto che volevo far passare io è proprio quello espresso da francesca63,
Sbagliate entrambi.
Perche vi infilate in questioni che non vi competono.
In tre parole lavorate a vuoto.
Assolvendo incarichi non pertinenti.
Detto cio’ ciascuno opera come gli pare per carita’.
Se un cliente acquirente incarica te e La Francesca:
Una ad andare a verificate a che ora va a coricarsi nonna Mafalda del terzo piano.
L’altro ad andar a fare carotaggi, a caccia di vizi occulti, a casa del Signor Brambilla che sta al secondo, siete liberissimi di farlo.
L’esempio grottesco, rende di tutta evidenza, l’esercizio di una prassi scomposta, perche’ fuori luogo.
Pure l’incarico in esclusiva, non ci azzecca nulla, con la padronanza della situazione nell’edificio.
Tantomeno serve, ad ingerirsi nei rapporti tra condomini, che molto spesso non sono neppure tanto amichevoli, con strascichi pure in ambito penale.
Anche all’amministratore gli frega un ficosecco della presenza o meno del mandato.
L’unico che puo’ autorizzarlo a rilasciare dichiarazioni e’ il venditore.
Molto spesso per alcuni non basta una semplice telefonata.
Pretendendo una formale richiesta scritta dal proprietario.
I piu sfigati pretendono un pagamento di 50 euro per il servizio richiesto.
Dimenticandosi che pure loro sono mandatari del condominio.
Con gli obblighi di rendiconto che ne conseguono.
Altri ancora si mettono di traverso per interessi o vantaggi personali.
Meglio non ingerirsi lasciando l’onore a chi gli compete.
Aldila’ della richiesta di questo o quel cliente.
Molto spesso capitano, pure quei clienti che ti richiedono quotate, le schede o le piantine dei prodotti, con le misure interne.
Mica per questo occorre travestirsi da geometri per fornirgliela.
Alcuni di quelli ti richiamano un mese dopo e ti rimproverano che stanno ancora aspettando la piantina quotata.
Quando l’appartamento l’hai venduto una settimana prima.
Perche’ quello e’ il tuo lavoro.