studiopci
Membro Storico
Premesso che spesso i primi a cui torcono le budella siamo noi, se siamo qui a prestare l'opera di mediatori .. ops moderatori e proprio perchè gradiremmo determinate cose non succedessero e per evitare che succedano, purtroppo però le regole di un vivere civile sono spesso sottoposte a precisi dettami di legge che ne regolano le vicende... mi rendo conto che può dare fastidio ma purtroppo è così , molto spesso " la pancia " viaggia su un binario diverso... a tanti di noi sarà capitato, parlando di qualche vicenda vicenda giudiziaria nota ai fatti di cronaca , di dissentire dalla sentenza emessa e di esserne anche profondamente deluso... tutto ciò è umano ma dobbiamo tener presente una cosa fondamentale ... la legge si basa su fatti precisi, dimostrabili ed incontrovertibili, non si può condannare o assolvere una persona sulla base delle proprie sensazioni e questo purtroppo non può essere cambiato, lo stesso vale per quanto riguarda l'esprimere un parere, un giudizio o indicare una strada alle persone che si rivolgono al Forum, tenendo presente che c'è sempre una costante ... noi tutti ascoltiamo o meglio leggiamo sempre e solo una campana, dando per scontato la buona fede di chi riporta i fatti, ora nel caso specifico, possiamo discutere e disquisire sulla bontà morale del collega ed anche della sua genitrice, della differenza di legislazione ( più o meno valida) tra i vari stati del mondo e di quanto altro ci possa scaricare della frustazione, ma resta un fatto, unico e reale , un lapidario e chiaro articolo del C.C. Italiano che dice in maniera inequivocabile " il mediatore ha diritto al compenso se per effetto del suo intervento si conclude l'affare" punto ... altro non c'è ... assunta questa sentenza di colpevolezza ... resta a noi ( intesi come i 2 attori ) decidere se... e come regolarsi... addivenire ad un accordo bonario che tenga conto delle circostanze e quindi regoli il corrispettivo da pagare ... oppure ricorrere ad un terzo ( il giudice ) che basandosi su quell'articolo di legge , non deciderà chi ha torto o ragione , bensì l'entità economica della ragione, con l'aggravio di ulteriori spese. Fabrizio