REFERENDUM : da Agenti immobiliari a Consulenti immobiliari.
Nasce un iniziativa volta a cercare di rendere professionale l’attività dell’agente immobiliare, proponendo la nascita della figura del Consulente immobiliare.
Oggi, con le attuali normative, per conseguire il titolo abilitante all’esercizio dell’attività di mediatore nel settore immobiliare, è sufficiente frequentare un corso “formativo” (quasi sempre organizzato da associazioni) e sostenere un semplice esame presso la CCIAA di residenza.
La carenza di formazione e l’inesperienza, non consentono al neofita mediatore di svolgere questa attività in maniera corretta. A volte ci si dimentica che la nostra attività ha un ruolo sociale molto importante.
Il sapere valutare un immobile da vendere, gestirne la vendita, consigliare un acquisto immobiliare, redigere un preliminare di vendita, verificare la fattibilità della vendita, dare consulenza, etc., è un lavoro molto delicato che andrebbe svolto in maniera accurata e professionale.
Dato che è utopico sperare chele Istituzioni preposte al nostro settore (Ministero/ministri/politici), comprendano l’importanza di tutto questo, proponiamo un “Referendum” per la creazione di regole e professionalità utili a garantire il corretto svolgimento della nostra attività/professione:
1) sostituire la dicitura di mediatore immobiliare con Consulente immobiliare;
2) tirocinio presso un agenzia immobiliare di almeno due anni per accedere all’esame di idoneità ;
3) corsi di aggiornamento annuali ;
4) vendita esclusivamente per mezzo di incarico scritto (anche non in esclusiva, come hanno imposto le associazioni dei consumatori, ma con il vincolo del rimborso spese anche non documentabili) ;
5) obbligo del consulente di accertarsi e relazionare che l’immobile sia conforme alle norme vigenti, al fine di garantire pienamente la parte acquirente, anche con l’ausilio di tecnici abilitati;
6) codice deontologico unico da accettare e sottoscrivere prima dell’inizio di attività;
7) Sanzione pecuniaria proporzionata al valore di compravendita per chi svolge l’attività abusivamente, rendendo solidale anche il venditore;
8) Attività di controllo da parte degli organi competenti (Guardia di Finanza) anche per mezzo delle associazioni di categoria;
se a queste poche ma fondamentali regole proposte, aggiungiamo quanto già previsto dalle attuali norme, penso che potremmo iniziare a sentirci professionisti, a garantire i clienti, a limitare l’abusivismo e l’improvvisazione.
Queste le mie prime considerazioni e idee, cosa ne pensate?
Nasce un iniziativa volta a cercare di rendere professionale l’attività dell’agente immobiliare, proponendo la nascita della figura del Consulente immobiliare.
Oggi, con le attuali normative, per conseguire il titolo abilitante all’esercizio dell’attività di mediatore nel settore immobiliare, è sufficiente frequentare un corso “formativo” (quasi sempre organizzato da associazioni) e sostenere un semplice esame presso la CCIAA di residenza.
La carenza di formazione e l’inesperienza, non consentono al neofita mediatore di svolgere questa attività in maniera corretta. A volte ci si dimentica che la nostra attività ha un ruolo sociale molto importante.
Il sapere valutare un immobile da vendere, gestirne la vendita, consigliare un acquisto immobiliare, redigere un preliminare di vendita, verificare la fattibilità della vendita, dare consulenza, etc., è un lavoro molto delicato che andrebbe svolto in maniera accurata e professionale.
Dato che è utopico sperare chele Istituzioni preposte al nostro settore (Ministero/ministri/politici), comprendano l’importanza di tutto questo, proponiamo un “Referendum” per la creazione di regole e professionalità utili a garantire il corretto svolgimento della nostra attività/professione:
1) sostituire la dicitura di mediatore immobiliare con Consulente immobiliare;
2) tirocinio presso un agenzia immobiliare di almeno due anni per accedere all’esame di idoneità ;
3) corsi di aggiornamento annuali ;
4) vendita esclusivamente per mezzo di incarico scritto (anche non in esclusiva, come hanno imposto le associazioni dei consumatori, ma con il vincolo del rimborso spese anche non documentabili) ;
5) obbligo del consulente di accertarsi e relazionare che l’immobile sia conforme alle norme vigenti, al fine di garantire pienamente la parte acquirente, anche con l’ausilio di tecnici abilitati;
6) codice deontologico unico da accettare e sottoscrivere prima dell’inizio di attività;
7) Sanzione pecuniaria proporzionata al valore di compravendita per chi svolge l’attività abusivamente, rendendo solidale anche il venditore;
8) Attività di controllo da parte degli organi competenti (Guardia di Finanza) anche per mezzo delle associazioni di categoria;
se a queste poche ma fondamentali regole proposte, aggiungiamo quanto già previsto dalle attuali norme, penso che potremmo iniziare a sentirci professionisti, a garantire i clienti, a limitare l’abusivismo e l’improvvisazione.
Queste le mie prime considerazioni e idee, cosa ne pensate?