Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Ciao a tutti, villa ante ‘67, immobile pervenuto per successione, le planimetrie allegate all’atto di compravendita rappresentano solo piano seminterrato e piano rialzato. Non vi è traccia di planimetria del sottotetto.
Al sottotetto si accede tramite scala interna (del tipo condominiale, quindi sono ambienti distinti, con ingresso separati). È un locale al rustico, non ha velux, soltanto 3 finestrelle basse e lunghe. Quindi attualmente non abitabile, ma ha un’altezza importante sul colmo.

Stesso sottotetto non viene citato neanche nell’atto di provenienza (rogito).

Ora, a parte incaricare un tecnico per un accesso agli atti, con relativa lettura dei documenti depositati in Comune (immobile costruito nel ‘64), che si fa?

Per sanare la situazione basta una CILA in cui si attesti che l'opera è stata realizzata prima del 1967, chiedendo di accatastare l'edificio in base a questo titolo?

Vedete criticità?
Vi ringrazio.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Se il tecnico trova il fascicolo al comune dove si evince l'esistenza del sottotetto occorre censire all'agenzia delle entrate l'attuale e/o quello che si potrà realizzare in conformità alle norme urbanistiche attuali del comune e regione dove insiste l'immobile, altrimenti devi attendere un condono edilizio.
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Grazie @SALVES . Nel 2016 fu fatta una SCIA per l’istallazione di alcune tettoie sui balconi quindi dal progetto di quell’anno, la presenza e l’altezza del sottotetto sono indicate. Non ho documentazione antecedente. Il mio timore è relativo al fatto che tale locale sottotetto non risulta oggetto di vendita pertanto non è citato da nessuna parte. So che una volta (tantissimi anni fa) questo era “normale” per sottotetto di altezza interiore a cm 150, ma qui l’altezza al colmo è di circa cm 315 (al rustico). Sicuramente i proprietari dovranno incaricare un tecnico però spero si possa “sistemare” serenamente. A livello urbanistico intendo. E con le altezze attuali!
altrimenti devi attendere un condono edilizio.
Questo impedisce la compravendita.
Grazie
 
Ultima modifica:

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
La cosa mi incuriosisce.

Da che mondo è mondo, un fabbricato con tetto a falde genera un sottotetto: magari non sarà stato descritto a catasto, ma certamente non sarebbe un "abuso".

Lo diventerebbe se fosse trasformato in agibile/abitabile.

Diverso se lo si intende usare come locale deposito: cosa impedirebbe accatastarlo come C2 o come pertinenza dell'alloggio sottostante?
ps: in questo caso bisognerebbe prima definire di chi sia la proprietà: una volta si diceva essere del prprietario dell'ultimo piano, che aveva pure il diritto di sopraelevazione. Oggi mi pare si tenda a considerarlo locale condominiale se al suo interno sono allocati dei servizi.

Quindi la domanda è: che destinazione si vuole dare a questo sottotetto?
Cosa si vorrebbe/dovrebbe sanare?
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Da che mondo è mondo, un fabbricato con tetto a falde genera un sottotetto: magari non sarà stato descritto a catasto, ma certamente non sarebbe un "abuso".
Ha un ingresso a sè, indipendente, si accede tramite il vano scala. Quindi piano rialzato con ingresso nell’appartamento, la scala sale al piano 1 (due rampe di scala) che porta a questo locale gigantesco ed alto. Non serve nominare questo locale a livello urbanistico? Come faccio ad essere sicura che è costruito regolarmente rispetto ad altezze/progetto che non so manco se c’è, visto che l’immobile è stato costruito nel ‘64. Ma forse sbaglio io! Anzi!
Quindi la domanda è: che destinazione si vuole dare a questo sottotetto?
Qualsiasi cosa purché si possa vendere serenamente. Sarà poi premura dei nuovi acquirenti a renderlo abitabile, eventualmente.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non serve nominare questo locale a livello urbanistico?
Non sono un tecnico per risponderti con certezza.

So però che in passato spesso i sottotetti non apparivano a catasto.
E in due situazioni diverse io li ho fatti poi accatastare (allora descrivendoli sulla planimetria dell’alloggio).

Mi piacerebbe capire se oggi la procedura sarebbe diversa
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
So però che in passato spesso i sottotetti non apparivano a catasto.
Che ne sappia io leggendo qui sul forum era prassi non rappresentare in planimetria i locali sottotetto di dimensioni inferiori a cm 150.
E in due situazioni diverse io li ho fatti poi accatastare (allora descrivendoli sulla planimetria dell’alloggio).
Che altezza avevano “i tuoi” sottotetti?
Come hai fatto? Mediante CILA o altro?
Mi piacerebbe capire se oggi la procedura sarebbe diversa
Domani sentirò un mio tecnico di fiducia qui della zona e mi informo poi ti dico.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
era prassi non rappresentare in planimetria i locali sottotetto di dimensioni inferiori a cm 150.
Negli anni 60 nei progetti i sottotetti venivano rappresentanti solo in sezione che ne riportava le altezze..... Mai visto una pianta. Al catasto si è iniziato ad accatastarli mi pare negli anni 70 assieme al piano sottostante (di qualsiasi altezza). Poi le regole si sono evolute anche al crescere dell' interesse che hanno iniziato ad avere.
Discorso differente per le mansarde che invece sono sempre state rappresentate come abitazione.
Mi piacerebbe capire se oggi la procedura sarebbe diversa
A mio parere dipende dalla natura della scala: se è un bcnc è quasi certo lo si debba accatastare separatamente come c/2 poiché non direttamente collegato all'abitazione mentre se la scala fa parte dell' abitazione potrebbe essere possibile accatastare tutto assieme.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Non serve nominare questo locale a livello urbanistico? Come faccio ad essere sicura che è costruito regolarmente rispetto ad altezze/progetto che non so manco se c’è
Ti dò la stessa risposta che dai tu a tutti gli utenti del Forum con prblematiche simili
Incarica un tecnico, fagli fare un eccasso agli atti e poi .... :giocherellone:
A mio parere dipende dalla natura della scala: se è un bcnc è quasi certo lo si debba accatastare separatamente come c/2 poiché non direttamente collegato all'abitazione mentre se la scala fa parte dell' abitazione potrebbe essere possibile accatastare tutto assieme.
Sulle proprietà di famiglia che poi vengono vicise e vendute si incappa spesso a queste incertezze,

Ovviamente la prima cosa da legittimare se non fatto prima è la proprietà di questo vano sottotetto .... certo che se non censito in catasto lo si può legittimare in primis solo dal punto di vista formale, non avendo questo volume un identità catastale. (se bcnc c'è pocoda legittimare, o meglio da alienare unitamente al piano dottostante.... fatti salvi ulteriori atti di cessione formali tra i comunisti..... ps la politica non c'entra :fico:)

Una volta capito a chi formalmente appartiene si potrebbe provare ad accatastelo per dargli una sua identità (oggi presentare un docfa senza una preesistenza urbanistica è complicato e forse il docfa viene rigettato

Se nel progetto originario questo volume risulta da progetto ci sono speranze per dargli una sua identità che altro non può essere che C/2 ...

Da li gli step successivi per un eventuale e se possibile cambio di desinazione d'uso (ad oggi l'unico strumento urabanistico possibile è il recupero dei sottotetti, se ci sono i requisiti.
 

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