Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Sulla nuova influenza mi sembra che il Ministero competente stia sottovalutando il pericolo per la salute pubblica. I media comunicano che Dicembre e Gennaio saranno i mesi cruciali per l'evoluzione del firus però di correre a fare il vaccino ancora niente. Non penso sia il caso di intendere l'atteggiamneto del Ministero come il non voler creare allarmismi, però nel mentre ci sono le prime vittime ed i contaggi si espandono.
Tra non molto che nessuno dica
eravamo pronti, abbiamo fatto già quanto possibile...
perchè sarebbe la balla di turno per esimersi dalle responsabilità.
Al Presidente del Consiglio, consiglierei di prendere in carico la faccenda onde scongiurare la responsabilità dell'attuale Governo per centinaia o forse più decessi causati dall'influenza.
Cittadini andate alle USL e pretendete le vaccinazioni.
 

Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di dare un nuovo nome alla febbre dai suini che ha contagiato l’uomo, ribattezzandola ‘influenza A (H1N1)’, ecco il significato di questa sigla. In circolazione esistono tre sottotipi del virus che causa l’influenza, denominati A, B e C. La denominazione A, dunque, deriva dal fatto che il tipo di virus che si è diffuso dal maiale all’uomo appartiene a questo sottotipo. Il sottotipo B non si trasmette dagli animali, ma è presente solo tra gli uomini ed è anche abbastanza raro. Il sottotipo C risulta il meno aggressivo causando solo leggeri problemi respiratori. La denominazione H1N1 deriva dal fatto che il virus di tipo A é avvolto da un mantello che ha due proteine caratteristiche chiamate emoagglutinina (H) e neuraminidasi (N). Ognuna di queste proteine, però, ha diversi sottotipi. In particolare, dell’emoagglutinina se ne conoscono 15 e della neuraminidasi nove. Il virus che si sta diffondendo dal Messico presenta nel ‘mantello’ i sottotipi H1 e N1 delle due proteine usate per la classificazione. Anche il virus che circola durante le epidemie stagionali è del tipo H1N1, la differenza sta nel fatto che quello derivato dal maiale fonde in sé una porzione del materiale genetico del virus che colpisce gli uccelli, una porzione del virus che normalmente colpisce l’uomo e due parti del virus dei suini. Questa caratterizzazione così precisa fa sperare per un rapido sviluppo del vaccino.

SINTOMI E PRECAUZIONI
Può presentarsi sia in forma lieve che grave, ma i sintomi dell’influenza A, il virus H1N1, assomigliano a quelli dell’influenza stagionale ‘classica’: febbre, dolori muscolari e articolari, mal di testa, perdita d’appetito, tosse, e in alcuni casi mal di gola, nausea, vomito e diarrea.
E come l’influenza stagionale, avverte il ministero del Welfare sul suo sito, può causare un peggioramento di patologie croniche preesistenti. Sono stati, infatti, segnalati casi di complicazioni gravi (polmonite ed insufficienza respiratoria).
Chi ha contratto l’influenza A sono da considerarsi potenzialmente contagiose già durante il periodo di incubazione prima della manifestazione dei sintomi: un adulto può trasmettere il virus da un giorno prima dell’inizio dei sintomi per tre-sette giorni dall’inizio di questi. I bambini, in particolare quelli più piccoli, possono potenzialmente diffondere il virus per periodi più lunghi.
Ci sono poi alcune semplici indicazioni che possono aiutare a prevenire l’insorgere dell’influenza A: per esempio, coprire con un fazzoletto, meglio se di carta, naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto o lavarlo, lavare spesso le mani con acqua e sapone soprattutto dopo aver tossito o starnutito o dopo aver frequentato luoghi e mezzi pubblici, evitare di toccare occhi, naso e bocca con mani non pulite. I pazienti sono sempre tenuti a informare il medico di un viaggio all’estero negli ultimi sette giorni dall’insorgenza della malattia, anche se ormai il sospetto di influenza A deve essere preso in considerazione anche in assenza di viaggi all’estero.
 

Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Recenti documentari e telegiornali hanno paragonato il virus dell'influenza A(H1N1)a quanto accaduto in Spagna tre il 1918 e il 1919.

L'INFLUENZA SPAGNOLA, E' IL NOME DI UNA PANDEMIA INFLUENZALE CAUSATA DAL VIRUS H1N1 CHE UCCISE CIRCA 50 MILIONI DI PERSONE AL MONDO.
L'influenza spagnola, altrimenti conosciuta come "la Grande Influenza", è il nome di una pandemia influenzale causata dal virus H1N1 che fra il 1918 e il 1919 uccise circa 50 milioni di persone nel mondo.
I sintomi erano tosse, dolori lombari, febbre; successivamente i polmoni cominciavano a riempirsi di sangue e la morte poteva arrivare in pochissimi giorni. Si ritiene che sia stata la più grave forma di pandemia della storia dell'umanità, e il numero di decessi che causò superò quello dei morti provocati dalla Grande Guerra.
All'influenza venne dato il nome di "spagnola" poiché la sua esistenza venne riportata inizialmente soltanto dai giornali spagnoli. La Spagna non era coinvolta nella prima guerra mondiale e la sua stampa non era soggetta alla censura di guerra; negli altri paesi il violento diffondersi dell'influenza venne tenuto nascosto dai mezzi d'informazione, che tendevano a parlarne come di un'epidemia circoscritta alla Spagna. In realtà, il virus venne portato in Europa dalle truppe statunitensi che, a partire dall'aprile 1917, confluirono in Francia per la Grande Guerra. Dalle biopsie di alcuni militari americani deceduti per l'influenza, i ricercatori hanno potuto ricavare dei frammenti del virus e studiarlo alla luce delle attuali conoscenze.
Allo scoppio dell'epidemia, il conflitto durava ormai da quattro anni ed era diventato una guerra di posizione: milioni di militari vivevano quindi ammassati sui vari fronti, in trincee anguste con condizioni igieniche terribili favorendo la diffusione del virus.
Il particolare contesto storico in cui si diffuse causò una decimazione della popolazione civile più di quanto non avessero fatto gli eventi bellici di per se stessi.
Mortalità
La prima guerra mondiale aveva appena ucciso dieci milioni di persone, quasi esclusivamente militari; in sei mesi, tra la fine dell'ottobre 1918 e l'aprile 1919, l'influenza spagnola colpì un miliardo di persone uccidendone almeno 50 milioni: circa 375.000 (ma alcuni sostengono 650.000) soltanto in Italia. Non è mai stato tuttavia possibile quantificare con esattezza né il numero delle vittime né quello dei contagiati. La spagnola mise in ginocchio l'intera Europa con un tasso di mortalità spaventoso, che raggiunse in alcune comunità anche il 70%. Va tenuto presente che a quel tempo gli antibiotici non erano stati ancora scoperti (la penicillina verrà scoperta da Alexander Fleming solo nel 1928) e che inizialmente non venne capita la gravità e l'origine della malattia; sebbene l'influenza fosse causata da virus e quindi gli antibiotici non sarebbero comunque stati efficaci per contrastarla, la maggior parte dei morti si ebbero in realtà per complicanze batteriche, ovvero infezioni opportunistiche che si sovrapposero all'influenza nell'organismo indebolito. Per queste infezioni gli attuali antibiotici avrebbero potuto rappresentare una cura efficace riducendo drasticamente la mortalità.
Sul fronte italiano
In Italia, il primo allarme venne lanciato a Sossano (Vicenza) nel settembre del 1918, quando il capitano medico dirigente del Servizio sanitario del secondo gruppo reparti d'assalto invitò il sindaco a chiudere le scuole per una sospetta epidemia di tifo. Di lì a poco scattò l'emergenza. Ma la spagnola, pur uccidendo moltissimi soldati italiani, colpì maggiormente l'Austria Ungheria, con circa due milioni di morti. Tra i soldati austriaci l'incidenza della mortalità fu quasi tripla rispetto ai soldati italiani: questo fu dovuto principalmente alla circostanza che i soldati dell'Impero austro-ungarico erano impegnati su più fronti (a Sud con l'Italia, a Ovest con la Francia) e quindi esposti a più fonti di contagio e anche perché la dieta alimentare dell'esercito austriaco era a base di carne, più energetica di quella dell'esercito italiano, che però era più vitaminica, basata su verdure e frutta.
È interessante notare come la storiografia tedesca attribuisca a questa diversa incidenza della spagnola la causa della sconfitta finale mentre in Italia, al contrario, questo aspetto non è mai stato molto approfondito. Terminata la guerra però la spagnola si diffuse ulteriormente, in quanto i reduci, tornando a casa, trasmisero il virus ai civili.
 

il Custode

Custode del Forum
Membro dello Staff
Davvero molto interessante Manlio... :applauso:

Potremmo fare un monitoraggio del nostro micro campione dandone notizia in questo topic (sperando che rimanga deserto)
 

andrea boschini

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
una sola considerazione.... l'ordine dei medici francesi,su una indagine statistica ha rilevato che oltre il 35% degli stessi si e' rifiutata di vaccinarsi,adducendo la motivazione di " non essere cavie da laboratorio " e che la cura e' piu' pericolosa del male. :disappunto: ....quindi? chessifa'???
 

Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Andrea quei medici francesi sono pazzi. Penso poi che gli effetti collaterali del vaccino si sapranno, ma al punto di essere letali? Comunque l'argomento è da approfondire, grazie per l'informazione.
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io non ci scherzerei con gli effetti collaterali del vaccino che, in quanto tale, è sempre un'aggressione all'organismo, considerando anche i limitatissimi tempi di sperimentazione. :fico:
Secondo me bisogna confrontare i rischi, e cioè la possibile mortalità dell'influenza A (a detta di tutti minore della normale influenza) vs i rischi connessi la vaccino (che in larga parte rimangono ignoti!)

;)
 

Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Scusate ma se la pandemia influenzale causò la morte di 50 milioni persone in epoca cui mancavano sicuramente i vaccini, forse oggi con i medesimi ne ucciderebbe la metà. O sbaglio?
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
All'epoca non mancavano solo i vaccini, ma anche la conoscenza (e l'applicazione) delle più elementari norme d'igiene; inoltre attualmente sono disponibili le competenze per "smontare" il virus e conoscerlo nella sua più intima natura. :)
Ciò con vuol dire che non possa uscir fuori una pandemia terrificante come la spagnola .... diciamo che oggi avremmo più armi per combatterla! :occhi_al_cielo:

;)
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Alto