Rosa1968

Membro Storico
Come ti ho consigliato un colloquio con il notaio e' d'obbligo ma dato che non riesco ad aprire il link dell'amico altro professionista su dico la mia.
Perché donazione indiretta? L'atto di rinuncia e' un atto pubblico che viene trascritto. Non e' una scorciatoia. Una donazione indiretta e' quando un genitore paga il saldo prezzo con assegni propri un immobile che si intesterà un figlio. Domani apro il link e cerco di capire come mai può rientrare nei casi di donazione indiretta.
 

Rosa1968

Membro Storico
la questione della rinuncia alla proprietà in favore dei comproprietari non è sempre chiara, perchè in alcuni casi può essere considerata donazione =

https://www.unipa.it/scuole/scienze...iet-quale-ipotesi-di-donazione-indiretta..pdf

in questo caso si rientra nella donazione indiretta in quanto nell'atto di rinuncia della sua quota ha anche messo una condizione che uno degli eredi avrebbe dovuto rinunciare ai diritti successori.

Ripeto ogni caso va analizzato. Chiedi consiglio al notaio
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
esaminando la sua particolare qualità nei confronti dell'immobile, coerede, comunista, ecc. e la relativa documentazione potrà ricevere la consulenza di cui ha bisogno per decidere il da farsi... ciò che lei pare imgarbugliato non dovrebbe esserlo per un legale esperto del diritto immobiliare.
 

bosslupo

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La discussione mi interessa particolarmente.
Ci sono state novità al riguardo?

Ho letto che il Demanio si è opposto, a volte, a questa procedura. Che voi sappiate, rivolgendosi ad un notaio, è sempre possibile liberarsi di una proprietà indesiderata oppure si rischia di finire in mezzo a cause che potrebbero portare a spese superiori del mantenimento della proprietà?
Nel mio caso si tratta di un casolare di proprietà di due famiglie con scala comunicante (non bene comune ma ognuna ha la sua parte di immobile a catasto).
Non credo quindi sia possibile la rinuncia a favore dell'altro proprietario ma ho paura che sia particolarmente complessa anche la rinuncia verso lo stato

Grazie
 

Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
nell'immobiliare non si può ''rinunciare '' ad una proprietà, si può solo venderla o donarla

non è proprio così... si trascrive contro se stessi e verrà trattata a livello di imposta di registro come una compravendita pertanto il "rinunziante" dovra pagare l imposta di registro.

Altro piano e poi che fine faccia la proprieta , se vi sono altri comproprietari questi si vedranno accresciuta al quota ma dovranno trascrivere l accrecimento. Se nessuno esiste a fronte di una trascrizione contro se stessi va al demanio dello stato in tal caso lo stato è obbligato ad acquisirla non essendo possibile una proprieta senza titolare.

Cosa diversa e liberarsi del immobile tramite donazione , poichè occorre l accettazione . Se si intendesse , e non e questo il caso, donare allo stato /regione /comune etc. ( es per non pagare l IMU) lo Stato non accetta mai.

Visto l argomento , che spesso ricorre per taluni che possiedono terreni incolti in qualche paese sperduto , col regalino che siano stati inclusi in zona in genere CR ( edificabile) , dato il salasso del IMU ( ed in caso di vendita salasso come plusvalenza oltre che imposta di registro) , e l invendibilita come suolo edificabile non vi è altra via che chiedere la variante di destinazione al Comune da CR ad E (agricola) . O altra via , se ne vale la pena e previa analisi di ragioni che possano essere sostenute dinanzi al TAR ( es decremento dmografico 50 ennale e invece PSC espande per quota incrementale di abitanti ) impugnare il PIANO Regolatore per la parte di interesse.
 
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