Rosa1968
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la zia dici? vatti a fidare dei parenti ..... magari gli risolvi i problemi aggratis e in più ti danno dell'incompetente.ma il tuo tentativo di mirare qualcuno in particolare
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la zia dici? vatti a fidare dei parenti ..... magari gli risolvi i problemi aggratis e in più ti danno dell'incompetente.ma il tuo tentativo di mirare qualcuno in particolare
la zia dici? vatti a fidare dei parenti ..... magari gli risolvi i problemi aggratis e in più ti danno dell'incompetente.
NOn so a chi tu riferisca, ma sapere se si deve usare o meno l'elisione, è roba da cruscaroli (i burocrati del linguaggio).
Io guardo ai concetti e SO che le persone che fanno grande il mondo o che fatturano milioni spesso non saprebbero rispondere a codesta domanda, ma sono bravissimi a fare il loro mestiere o a fare cose che il cruscarolo che sa la differenza tra elisione, troncamenti e ciucciarazzi non si immagina nemmeno.
Posso comprendere cosa volevi dire e in parte esser pure d'accordo (o daccordo? ), ma il tuo tentativo di mirare qualcuno in particolare con questo ridicolo appunto ha reso inefficace il tuo scritto nel poter portare qualsiasi riflessione sul tema... tanto insulsa è la premessa intendo.
Tra l'altro la lingua (e al correttezza della stessa), lo fa l'uso e la consuetudine. Se la crusca dice che una forma grammaticale è scorretta, quando questa venisse usata correntemente, a (o ad?) adattarsi sarà la crusca, non le persone...
Guardate i concetti va, che è meglio... tanto meglio.
LA fuori è pieno di gente che sa dove mettere un apostrofo o un elisione, e non capisce cosa legge.
e io trovo insulsa la tua risposta, Ponz (che con te ho già discusso in passato vista la tua arroganza), poiché la classica risposta di chi, invece della luna, ha guardato il dito.
So benissimo che tante persone sanno fare il loro mestiere senza essere dei "burocrati del linguaggio",ma qui si tratta proprio di cose basilari, e ritengo che in un lavoro a contatto con il pubblico sapersi esprimere correttamente sia fondamentale.
Tuttavia il senso del discorso è questo: se una persona non ha nemmeno voglia di andarsi a rispolverare la grammatica italiana (perchè un lapsus ci può stare), quanta voglia avrà di impegnarsi, studiare e formarsi per svolgere al meglio il vostro lavoro? Non lo so mica. E specifico che la mia è una riflessione generica (sai quante volte ho letto "qual'è", o peggio ancora "ce lo" come verbo avere), non mi riferisco a nessuno in particolare qua dentro (anzi trovo che ci sia gente molto preparata). Eppure sono convinto che tanti agenti immobiliari non solo scrivono "qual'è", ma non sanno nemmeno magari la differenza tra catasto e urbanistica, come funziona veramente il piano casa, eccetera. Il discorso è che spesso dietro quel "qual'è" si nasconde una negligenza generica, che in seguito causa veri e propri disastri.
Questa ovviamente è una riflessione generica, non mi riferisco a nessuno in particolare qua dentro, anche perché non conosco nessuno in maniera approfondita.
Hai ragione quando affermi che è indispensabile un minimo di correttezza nella forma, nel lessico e nell'ortografia (soprattutto nello scrivere) per svolgere qualsiasi attività intellettuale, ma è altrettanto vero che tutto ciò c'entra come "i cavoli a merenda" con le competenze tecniche o la presunta negligenza nell'aggiornarsi.Eppure sono convinto che tanti agenti immobiliari non solo scrivono "qual'è", ma non sanno nemmeno magari la differenza tra catasto e urbanistica, come funziona veramente il piano casa, eccetera. Il discorso è che spesso dietro quel "qual'è" si nasconde una negligenza generica, che in seguito causa veri e propri disastri.
Veramente sul caso Ferrero non ho mai letto una cosa simile. Un'azienda dove i proprietario e' considerato l'uomo piu ricco d'Italia non credo selezioni cacciando i laureati. Piuttosto so che lui premiava la creatività. Tra l'altro il capitano dell'azienda scrive libri.... Ma qui si sta generalizzando. La curiosità il coltivare il sapere non si impara sui libri ma è una dote personale.
Veramente sul caso Ferrero non ho mai letto una cosa simile. Un'azienda dove i proprietario e' considerato l'uomo piu ricco d'Italia non credo selezioni cacciando i laureati. Piuttosto so che lui premiava la creatività. Tra l'altro il capitano dell'azienda scrive libri.... Ma qui si sta generalizzando. La curiosità il coltivare il sapere non si impara sui libri ma è una dote personale.
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