brina82

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Professionista
Buonasera, una mia cliente si trova in questa situazione.

Avendo effettuato il preliminare per l'acquisto di un appartamento da 1 milione di Euro circa (con agenzia), ha offerto 60k di caparra confirmatoria. Il rogito sarebbe dovuto essere effettuato entro il 20/11, secondo gli accordi, ma a causa della presenza di una situazione urbanistica e strutturale non limpidissima, sono stati effettuati ulteriori accertamenti da parte mia e di un altro tecnico di fiducia del cliente.

Così, si è venuta a creare la spiacevole situazione in cui noi 2 tecnici non eravamo allineati rispetto ai tecnici della parte venditrice (dal nostro punto di vista non si poteva sostenere la completa regolarità, cosa pretesa dal cliente, posto che sta acquistando a prezzo pieno).

Il notaio, ha pensato di introdurre un tecnico "super partes", in maniera tale da chiarire la situazione. Costui, appurato che delle incongruenze vi erano eccome, ha preteso delle integrazioni nella SCIA presentata in Comune, in maniera tale da sistemare la questione.

Ora, la questione sembrerebbe essersi risolta.

Nel frattempo, ovviamente il rogito è stato posticipato più volte, e a questo punto non si sa se si riuscirà a fare entro l'anno.

La mia cliente, oltre a perdere almeno un mese di tempo, ha subìto dei danni, compreso il fatto di aver venduto il proprio immobile ai primi di Novembre a 20k in meno rispetto ad un'altra offerta che si sarebbe concretizzata a Gennaio... A questo punto, visto che Gennaio è arrivato, secondo voi ci sono gli estremi per improntate una causa, almeno per recuperare questi 20k?

(Ovviamente, dopo aver fatto il rogito)

Grazie.
 

Rosa1968

Membro Storico
Chiedete un incontro e spiegare il disagio e stabilite insieme il danno chiedendo un abbassamento del prezzo. Farlo dopo con una causa non e' leale. Il
 

francesca63

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A questo punto, visto che Gennaio è arrivato, secondo voi ci sono gli estremi per improntate una causa, almeno per recuperare questi 20k?
Direi di proprio no; casomai avrebbe dovuto muoversi prima, quando era chiaro che non avrebbero rogitato nei tempi previsti.
Essendo il venditore inadempiente (cioè non potendo rogitare entro il 20\11), la tua cliente avrebbe potuto concordare una sorta di risarcimento per il ritardo, minacciando (in senso buono) che in mancanza di accordo avrebbe avuto diritto al doppio della caparra , non essendo il venditore in grado di adempiere le sue obbligazioni.

Inoltre non credo possa esistere prova che lei abbia subito un danno di 20.000 euro , visto che la vendita del suo immobile immagino fosse stata concordata da prima della scoperta della irregolarità, che ha costretto a ritardare.
Non c’è rapporto causa/effetto , al massimo si può dire “se l’avessi saputo prima....”
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Direi di proprio no; casomai avrebbe dovuto muoversi prima, quando era chiaro che non avrebbero rogitato nei tempi previsti.
Essendo il venditore inadempiente (cioè non potendo rogitare entro il 20\11), la tua cliente avrebbe potuto concordare una sorta di risarcimento per il ritardo, minacciando (in senso buono) che in mancanza di accordo avrebbe avuto diritto al doppio della caparra , non essendo il venditore in grado di adempiere le sue obbligazioni.

Inoltre non credo possa esistere prova che lei abbia subito un danno di 20.000 euro , visto che la vendita del suo immobile immagino fosse stata concordata da prima della scoperta della irregolarità, che ha costretto a ritardare.
Non c’è rapporto causa/effetto , al massimo si può dire “se l’avessi saputo prima....”

Ok. Nulla vorrebbero le testimonianze degli AI che sapevano dell'esistenza di quest'altra proposta di Gennaio?

Non potrebbe farla adesso questa "minaccia", in virtù dell'ennesima proroga del rogito?
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Ok. Nulla vorrebbero le testimonianze degli AI che sapevano dell'esistenza di quest'altra proposta di Gennaio?
Direi di no.
Non potrebbe farla adesso questa "minaccia", in virtù dell'ennesima proroga del rogito?
In teoria un tentativo di chiedere uno piccolo risarcimento per il disagio si può fare, ma non di più, e non sono sicura valga la pena.
Hai detto che il venditore si è già rifiutato, si rischia di inasprire i rapporti, e alla fine ottenere poco.
Io non conosco le parti e come si sono relazionate ; forse meglio focalizzarsi sul risultato "rogito", e passare oltre.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Direi di no.

In teoria un tentativo di chiedere uno piccolo risarcimento per il disagio si può fare, ma non di più, e non sono sicura valga la pena.
Hai detto che il venditore si è già rifiutato, si rischia di inasprire i rapporti, e alla fine ottenere poco.
Io non conosco le parti e come si sono relazionate ; forse meglio focalizzarsi sul risultato "rogito", e passare oltre.

Sì, il problema è che già i rapporti si sono inaspriti parecchio, e con tutte queste vicissitudini la mia cliente ha proprio perso l'entusiasmo dell'acquisto...
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Sì, il problema è che già i rapporti si sono inaspriti parecchio, e con tutte queste vicissitudini la mia cliente ha proprio perso l'entusiasmo dell'acquisto...

Beh, se ha perso l’entusiasmo (cioè se è disponibile a correre il rischio di non comprare più) , può ben fare la voce grossa e dare una sorta di aut-aut , tipo “o ribasso del prezzo a mo’ di risarcimento, o faccio valere l’inadempimento e ti chiedo il doppio della caparra”.
Sono sempre situazioni delicate.
 

bepix

Membro Attivo
Privato Cittadino
eventuali rimborsi puo' chiederli anche dopo. deve decidere se vuole l'immobile o far valere le sue ragioni , al momento è la parte che ha tutto da perdere e niente da guadagnare dalla mancata vendita
 

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