Buon giorno a tutti,
sono un MEDIATORE CREDITIZIO ed opero ormai da 10 anni, condivido in buona sostanza quanto sopra riportato (per altro con FIAIP medio operazioni da anni), ma credo che a qualcuno sfuggano dei sostanziali mutamenti che la riforma metterà in atto. infatti, non tanto per il capitale sociale, ma soprattutto per i controlli che Banca d'Italia effettuerà sulle società di mediazione creditizia, ma soprattutto queste ultime saranno obbligate in solido e saranno costrette a chiudere se un loro collaboratore compie atti illeciti o quant'altro (nessuno sta vedendo cosa accade alla ex 106 anche di erogazione Banca d'Italia entra e fa chiudere).
quindi dopo un primo periodo di assestamento i professionisti di tale settore potranno solo che beneficiare di quanto accade, inoltre le associazioni, secondo il mio modesto parere, non si debbono preoccupare di come continuare a lucrare dalla mediazione creditizia, ma magari di chi opera attraverso le loro convenzioni.
porto un esempio, FIAIP con la quale ho intermediato circa 20 mil solo con Banco Popolare non sa nemmeno chi sono e vi garantisco che l'intera associazione ha intermediato con il gruppo Banco Popolare 213 mil nel 2009 (fate 2 conti con 13.000 iscritti).
il legislatore, ma soprattutto Banca D'italia, sarà molto attenta a quali mediatori o quali figure opereranno e lo farà non attraverso il controllo di 180.000 iscritti (che per altro tanti nemmeno operano) ma attraverso le società che resteranno in essere e che avranno l'obbligo di controllare l'operato dei propri collaboratori ( i quali dovranno aver superato una prova valutativa- ecco probabilmente dove stà l'incompatibilità tra AI e MC).
detto questo la norma è fatta sicuramente con numerose lacune, e sicuramente mette in condizioni i maggiori rispetto ai minori.
fate anche una riflessione sul sistema Bancario degli ultimi 10 anni - prima esistevano 70/100 banche - oggi si sono tutte aggregate o fuse come il Gruppo Unicredit/Gruppo Mps/Gruppo Intesa ecc. Per quanto mi riguarda la situazione delle società di mediazione avrà uno scenario simile a quello che è successo nel sistema Bancario- chiaramente questo non vuol dire migliori condizioni per i clienti e maggior trasparenza, ma miglior controllo per chi governa il settore, vale a dire Banca d'Italia.