Buongiorno, ho cercato fra le altre discussioni e ho trovato diverso materiale interessante ma non una risposta precisa al seguente problema.
Affitto da tempo ad uso studio professionale (commercialisti) con contratto 6+6, uso diverso da abitazione, l'appartamento di mia proprietà accatastato A/2. Il contratto di locazione regolarmente registrato cita espressamente che si tratta di abitazione A/2 e che la locazione "determina una variazione della destinazione d'uso puramente funzionale e non strumentale non essendo state apportate modifiche alle caratteristiche interne e agli impianti dell'immobile", secondo una formula che mi era stata indicata (in realtà la cucina non c'è più, ma ormai chi ha più una vera cucina? ed uno è obbligato a cucinarsi a casa?).
L'appartamento si trova in una zona di roma dove la gran parte della abitazioni sono adibite ad ufficio.
Ora, per una vertenza con "quella del piano di sotto", su cui non mi soffermo, è venuto un vigile della municipale a fare un paio di sopralluoghi e sembra aver preso "molto a cuore" la questione. Dovrò incontrarlo nei prossimi giorni ma già per telefono mi ha detto che la cosa è molto grave e che lui dovrà procedere con una denuncia (ha accennato addirittura a risvolti penali!). Io sono anche disposto a sanare la situazione chiedendo il passaggio ad A/10 (anche se molto più oneroso). Qualcuno sa dirmi esattamente in quali sanzioni si incorre e darmi dei riferimenti normativi precisi in modo che possa documentarmi prima dell'incontro? Perché l'agenzia delle entrate accetta di registrare un atto che è palesemente contrario ai regolamenti della stessa agenzia (se così è)?
Affitto da tempo ad uso studio professionale (commercialisti) con contratto 6+6, uso diverso da abitazione, l'appartamento di mia proprietà accatastato A/2. Il contratto di locazione regolarmente registrato cita espressamente che si tratta di abitazione A/2 e che la locazione "determina una variazione della destinazione d'uso puramente funzionale e non strumentale non essendo state apportate modifiche alle caratteristiche interne e agli impianti dell'immobile", secondo una formula che mi era stata indicata (in realtà la cucina non c'è più, ma ormai chi ha più una vera cucina? ed uno è obbligato a cucinarsi a casa?).
L'appartamento si trova in una zona di roma dove la gran parte della abitazioni sono adibite ad ufficio.
Ora, per una vertenza con "quella del piano di sotto", su cui non mi soffermo, è venuto un vigile della municipale a fare un paio di sopralluoghi e sembra aver preso "molto a cuore" la questione. Dovrò incontrarlo nei prossimi giorni ma già per telefono mi ha detto che la cosa è molto grave e che lui dovrà procedere con una denuncia (ha accennato addirittura a risvolti penali!). Io sono anche disposto a sanare la situazione chiedendo il passaggio ad A/10 (anche se molto più oneroso). Qualcuno sa dirmi esattamente in quali sanzioni si incorre e darmi dei riferimenti normativi precisi in modo che possa documentarmi prima dell'incontro? Perché l'agenzia delle entrate accetta di registrare un atto che è palesemente contrario ai regolamenti della stessa agenzia (se così è)?