La Repubblica italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo.
(Art. 2).
Tra questi diritti inviolabili vi è la libertà individuale di determinarsi secondo scienza e coscienza senza nessuna imposizione che non sia giustificata da esigenze di sicurezza e ordine pubblico.
(Art.13)..
Vincolare un soggetto a vendere casa con l’assistenza obbligatoria di un mediatore è una violazione di questo principio personalistico che è assoluto e quasi sacro.
Infatti è un obbligo del quale non vi è traccia in nessun ordinamento giuridico democratico del mondo occidentale e non.
Qualunque legge che contenesse questo obbligo sarebbe annullata dalla Corte Costituzionale italiana.
Se un cittadino vuole vendere casa alla moglie, alla sorella, al figlio, ad un amico, ad un collega di lavoro, alla badante, al vicino di casa, avendo già raggiunto un accordo definitivo, a che titolo si dovrebbe insinuare un agente immobiliare il cui scopo essenziale è quello di favorire l’incontro da un compratore e il venditore? Nei casi summenzionati l’accordo già si è raggiunto in modo spontaneo tra le parti e senza l’intervento facilitatore del mediatore. E allora, questi, quale funzione avrebbe?
Una volta raggiunto l’accordo tra le parti e questi hanno qualche dubbio giuridico, urbanistico o architettonico da risolvere, vanno dall’avvocato, o dal notaio, o dal geometra o dall’architetto. Qui già siamo in una fase successiva alla “conclusione dell’affare”.
Ho la massima considerazione per gli agenti immobiliari ma se diventano "necessari" in punta di legge...