Il paragone precedente non regge, perché tu sei un AI e inoltre hai fatto un favore a un tuo vicino, mentre "segnalatore" non è un lavoro.
In un impeto di prodigalità potrei spingermi al max a offrirgli un happy hour, non di più.
Concordo poco.
Con chiunque si e' qui esposto quest'anno o in quelli passati.
Siano privati o professionisti abilitati.
La guerra santa ai privi del requisito professionale e' del tutto inutile.
Avrebbe un minimo senso, se l'abusivismo avvennisse appena fuori da un agenzia regolare, turbandone l'attivita'.
Oppure insediandone l'utenza in ingresso o in uscita.
Inutili pure, tutte le disquisizioni, riferite alle conformita' catastali urbanistiche.
Oppure quelle riferite, allo stato patrimoniale o di sofferenza, del soggetto venditore di turno.
Atteso che in primo luogo, esulano dalle competenze del mediatore, pure regolarmente abilitato.
Che dovra' avvalersi di altri professionisti per risolvere ogni questione, che ostacola la sua compravendita.
Mentre in secondo luogo, assai piu' importante, e' che i migliori affari e o quelli piu' ghiotti, si rilevano proprio in quei contesti, dove lo stato di necessita' del venditore, impedisce un ordinario proseguimento dell'azione di vendita.
Che sia di ambito debitorio, oppure di regolarizzazione, dei beni oggetto di trasferimento.
La notizia e' cio' che piu conta nelle dinamiche degli affari intermediati.
Che arrivi da un sensale, da un professionista o da un bidello, poco importa.
Se la notizia e' buona l'affare andra' a buon fine.
Come una legge fisica, la sua fondatezza, non ha nulla a che vedere con chi la reperisce o la espone.
Chi l'ha procurata merita il proprio tornaconto.
Senza una buona notizia non puo' esistere alcuna relazione tra le parti.