FaManY

Membro Attivo
Privato Cittadino
Esatto, anche io vendo a 45.000€ in meno... Purtroppo è così, la delibera permetterebbe, pagando dazio, di salvare almeno una parte dei soldi spesi per comprare casa.

Perdona l'ignoranza, ma la delibera, quindi con l'affrancazione/affrancatura, ancora non ho capito come si dice, non dovrebbe salvare una parte ma tutta la somma, nel senso sblocca la vendita a prezzo di libero mercato no?
 

Anna1972

Membro Junior
Agente Immobiliare
Cito la sentenza della Cassazione "il problema della vendita degli alloggi in edilizia convenzionata soggetti a vincolo sulla determinazione del prezzo è stato oggetto nel tempo, di un interpretazione ondivaga, che ha risentito della successione anche ad intervalli di tempo molto brevi, di emendamenti della disciplina legale"
Detto questo, ringrazio chi mi ha descritto come molto competente, addirittura insinuando che possa essere un notaio (magari!). Personalmente ritengo i notai i maggiori responsabili di questo casino, ma purtroppo sono una casta molto protetta e dubito che facendo causa a loro se ne possa uscire vittoriosi.
Invece, gli speculatori che volessero fare causa agli ignari venditori hanno, se il giudice dovesse decidere oggi, buone possibilità di spuntarla.
Personalmente, cone ho già detto auspico un condono per i precedenti propietari che in buona fede non hanno riscattato il prezzo prima di vendere l'immobile. Condono che dovrebbe essere nazionale ed emanato dal governo. Condono che servirebbe a smontare le cause degli aspiranti speculatori.
 

Bagudi

Fondatore
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Agente Immobiliare
Personalmente, cone ho già detto auspico un condono per i precedenti propietari che in buona fede non hanno riscattato il prezzo prima di vendere l'immobile. Condono che dovrebbe essere nazionale ed emanato dal governo. Condono che servirebbe a smontare le cause degli aspiranti speculatori.

Dubito molto che, a livello normativo, si possa fare un condono nazionale, anche perchè, in questo caso, insorgerebbero tutti quelli che abitano in edilizia convenzionata in tutta Italia.

Il caso sembra circoscritto a Roma ed è il Comune, a mio parere, che ha il potere di "condonare" o qualunque altro termine si voglia usare...

Anche perchè le convenzioni sono stipulate tra Comune e Impresa di costruzione o Cooperativa e chi ha il potere di sanzionare in caso di violazione del dettato della Convenzione è il Comune stesso.

Quindi è il Comune che dovrebbe sanzionare se stesso e questa sarebbe l'unica cosa giusta.
 

FaManY

Membro Attivo
Privato Cittadino
Espongo un altro problema che ho riscontrato, vorrei sapere come si è comportato il Comune con chi ha comprato casa da una cooperativa, in merito al prezzo massimo di cessione. Io ho pagato casa 187.000 euro circa... 120.000 di prezzo massimo + 67.000 euro circa di migliorie, descritte sia con il prezzo con il tipo di migliorie sul rogito notarile, quindi in piena luce del giorno.

La comunicazione però del Comune sul prezzo massimo di vendita è stata calcolata sui 120.000 euro tenendo fuori le migliorie. Qualcuno di voi ha quest'altro problema come il mio?
 

Anna1972

Membro Junior
Agente Immobiliare
Non riguarda solo Roma, ma principalmente Roma. Almeno nel sud Italia ci sono sicuramente molti casi di comuni che hanno interpretato la legge alla romana
 

FaManY

Membro Attivo
Privato Cittadino
Da che so io ci sono altri comuni che hanno già provveduto ad adeguarsi predisponendo già le procedure per l'affrancatura, tipo Milano (a parte questo dettaglio però non so come abbiano articolato la norma in modo da far "contenti tutti")
 
C

Cesco76

Ospite
Mi scusi avvocato ma non ci vedo nulla di prematuro nel richiedere la restituzione di quanto pagato per immobili che oggi il comune dichiara di valere un terzo di quanto pagato e il 150% del capitale residuo dei mutui sottoscritti per pagarlo.
La legge 865 e la sentenza 18135 non si prestano ad interpretazione alcuna. L'eventuale rimozione dei vincoli è cosa separata e distinta dalla nullità parziale degli atti stipulati e che hanno prodotto speculazione di molte delle parti e gravi problemi per altri.
Le segnalo le seguenti ripercussioni per me compratore da primo assegnatario:
1) impossibilità a vendere a meno di perdita netta di 200.000 euro
2) impossibilità a surrogare il mutuo, manovra che, con la discesa dei tassi, risulterebbe particolarmente conveniente (circa 90000 euro)
3) impossibilità a richiedere qualsiasi supporto finanziario essendo il mio stipendio impegnato tutto nel mutuo.

Mi scusi ma credo che di fronte a gravi ripercussioni economiche non ci sia nulla di prematuro ma solo il ripristino di un minimo di equità economico-sociale tra chi ha fatto plusvalenza di 200000 in 3 anni e chi ha fatto minusvalenze di 200.000.
Con rispetto
Tutto giusto, mi chiedo perchè però il problema della speculazione lo sollevi ora e non quando hai comprato casa, mi spiego, lui ti ha fatto un prezzo e l'hai accettato giusto?
Lo ha fatto in base al valore di mercato e a te quel valore di mercato andava bene giusto?
Lo ha fatto xche il sistema lo consentiva allora, pecca e mancanza del sistema, ma allora lo permetteva giusto? Ti sei sollevato la questione della speculazione allora? Io come nel tuo caso sinceramente nin me la sono posta. Avevo dall,altra parte una controparte che aveva acquistato una casa di questo tipo xche ne aveva i requisiti, stabiliti per legge, ( reddito basso, nessun altra casa etc etc...) la offriva in vendita, mi è stato detto che la poteva vendere punto. Il prezzo mi andava bene e l'ho accettato, altrimenti non l'avrei comprata. Non sono stato li a chiedermi di speculazioni e qual si voglia.. È come chi si è comprato la macchina con i contributi rottamazione dello stato, quando te la vaia ricomprare usata non è che gli chiedi che visto che l'ha pagata 2000€ di meno xche glieli ha dati lo stato, se è giusto o no che quei soldi li scala pure a te.
Ora sicuramente ci sono stati tanti speculatori, che hanno avuto accesso a questa edilizia agevolata e poi hanno creato delle notevoli plusvalenze, ma speculatori ci sono e ci saranno sempre, ci potranno essere anche con e senza delibera, guarda il caso di deborahp. Oppure pensa a qualche furbo che conoscendo la situazione firma un compromesso, con un propietario di una casa in diritto di superficie, per 200.000. E poi gli spiattella tutto quello n faccia e lo costringe a vendere al prezzo imposto di 50.000 e poi con la delibera lo rivende a 200.000.
I furbi e i ladri esisteranno sempre, e devi colpire loro nello specifico. Non è Che se c'è uno che ruba i portafogli sulla metropolitana per e evitare che li ruba vieti a tutti di salire sul metro.
È proprio come è concepita e pensata l'edilizia agevolata in Italia che come la giri e la rigiri consente ai furbi e speculatori di fare i fatti propri.
Intanto la tanto invocata sentenza ha di fatto bloccato il mercato di centinaia se non migliaia di abitazioni a Roma. Vorrei proprio vedere bussando casa x casa quanti sarebberò disposti a vendere la propria casa a prezzo imposto, sapendo che una casa al pari della loro, due isolati più avanti non in diritto di superficie viene venduta a 5 volte tanto.
Anche chi fa causa al vecchio proprietario può correre il rischio di perdere la propria virtù e cedere alla tentazione della speculazione. Xche in nessuna legge comma o paragrafo è vietato e può essere costituzionalmente vietato in alcuna delibera che una volta vinta la causa, possa tranquillamente procedere per l'affrancamento o per il riscatto del terreno e rivendere lui a prezzo libero di mercato. Intascandosi lui la famosa plusvalenza che tanto biasimava a primo assegnatario.
Scusate se mi sono dilungato.

Perdona l'ignoranza, ma la delibera, quindi con l'affrancazione/affrancatura, ancora non ho capito come si dice, non dovrebbe salvare una parte ma tutta la somma, nel senso sblocca la vendita a prezzo di libero mercato no?
Esatto, paghi e poi puoi vendere al prezzo che ti pare

Dubito molto che, a livello normativo, si possa fare un condono nazionale, anche perchè, in questo caso, insorgerebbero tutti quelli che abitano in edilizia convenzionata in tutta Italia.

Il caso sembra circoscritto a Roma ed è il Comune, a mio parere, che ha il potere di "condonare" o qualunque altro termine si voglia usare...

Anche perchè le convenzioni sono stipulate tra Comune e Impresa di costruzione o Cooperativa e chi ha il potere di sanzionare in caso di violazione del dettato della Convenzione è il Comune stesso.

Quindi è il Comune che dovrebbe sanzionare se stesso e questa sarebbe l'unica cosa giusta.
Basterebbe abrogare a livello nazionale anche il comma 8
 
Ultima modifica di un moderatore:

degan79

Membro Junior
Privato Cittadino
cesco, tu ipotizzi e presumi che chi come me chiede la nullità parziale dell'atto voglia speculare. ipotizzi che io vada io a rimuovere il vincolo o che vada a riscattare il terreno. sono fasi successive ed eventuali. di certo, oggi, ho un foglio del comune che mi dice che la mia casa vale e valeva quando mi è stata venduta un terzo del prezzo pagato. questo in contrasto con le leggi. ammesso e non concesso che io riesca a realizzare una plusvalenza, lo farei nel rispetto delle leggi e di quello che le leggi, tempo per tempo vigenti, consentiranno di fare. consentimi di dire che chi ha agito, pur in buona fede, vendendo dopo pochi anni dall'assegnazione, ha avuto fretta di farlo e di realizzare la plusvalenza perdendo il beneficio di poter rimuovere il vincolo o riscattare il terreno. che l'abbiano fatto con il silenzio complice di notai e agenti a me poco interessa. oppure vogliamo credere alla barzelletta che al 50% degli assegnatari sono sopraggiunti gravi motivi per disfarsi dell'alloggio?
 

Anna1972

Membro Junior
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Dubito molto che, a livello normativo, si possa fare un condono nazionale, anche perchè, in questo caso, insorgerebbero tutti quelli che abitano in edilizia convenzionata in tutta Italia.

Il caso sembra circoscritto a Roma ed è il Comune, a mio parere, che ha il potere di "condonare" o qualunque altro termine si voglia usare...

Anche perchè le convenzioni sono stipulate tra Comune e Impresa di costruzione o Cooperativa e chi ha il potere di sanzionare in caso di violazione del dettato della Convenzione è il Comune stesso.

Quindi è il Comune che dovrebbe sanzionare se stesso e questa sarebbe l'unica cosa giusta.

Non vedo perché un condono che permetta a chi , non per sua volontà, non ha pagato il riscatto del prezzo prima di vendere di farlo in maniera postuma dovrebbe generare proteste da parte di chi invece questa possibilità la ha avuta.
In ogni modo un condono, vedasi quello fiscale o edilizio, va sempre a sanare situazioni fuori legge, indipendentemente dalla buona fede del trasgressore. Anche quelli che pagano regolarmente le tasse si sentono in qualche modo presi in giro in caso di condono fiscale ma questo non ha mai fermato i governi dal promulgarli.
In questo caso poi, veramente non ci sarebbe propio nulla da obiettare, se ai primi assegnatari fosse data la possibilità di mettersi in regola volontariamente, pagando il riscatto( riscatto che probabilmente avrebbero pagato anni fa se il comune non avesse risposto con un nulla osta alle richieste di sapere come svincolare il prezzo)
 

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