giannelmo

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Da molto tempo ho dei dubbi che non ho mai espresso e forse non ha mai espresso nessuno e sono i seguenti:
Per chi volesse vendere a prezzo imposto l'acquirente dovrà pagare le tasse sul valore catastale che potrebbe essere superiore al prezzo imposto, cosa non proprio equa, inoltre, per come stanno le cose non proprio chiare, quelli dell'Agenzia delle Entrate potrebbero attivare una verifica, che magari dopo ulteriori rotture di scatole, forse, uno potrà giustificare ma in tanto bisognerà farlo e se i signori dell'Agenzia delle Entrate fossero come i signori del Comune, cosa molto ma molto probabile, non credo che sarà cosa facile.
Forse bisognerà spendere altri soldi !!!!!
Che ne pensate ?
Il tizio che mi ha venduto l'appartamento l'aveva comprato a 115.000 euro, ma siccome il valore catastale dell'immobile era più alto, nel suo rogito è stata inserita la clausola relativa ad un "valore convenzionale dell'appartamento" di 130.000 euro, e ad uno sconto di 15.000 euro come riscatto parziale di 4 anni di pigioni (prima di comprare era stato in affitto per 4 anni).
Figuriamoci se lo vado a vendere al prezzo massimo di cessione di 50.000 euro...
In compenso il comune mi fa pagare tutte le tasse per un valore catastale di 129.000 euro, e sia l'agenzia del territorio che la commissione tributaria hanno respinto la mia domanda di riclassamento (da A2 classe 6 ad A2 classe 3, che è quella che hanno la maggior parte degli altri appartamenti dello stesso condominio; purtroppo il primo poprietario non si curò di chiedere il riclassamento insieme agli altri, agli inizi del 2000).
 

Santi60

Membro Attivo
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Da molto tempo ho dei dubbi che non ho mai espresso e forse non ha mai espresso nessuno e sono i seguenti:
Per chi volesse vendere a prezzo imposto l'acquirente dovrà pagare le tasse sul valore catastale che potrebbe essere superiore al prezzo imposto, cosa non proprio equa, inoltre, per come stanno le cose non proprio chiare, quelli dell'Agenzia delle Entrate potrebbero attivare una verifica, che magari dopo ulteriori rotture di scatole, forse, uno potrà giustificare ma in tanto bisognerà farlo e se i signori dell'Agenzia delle Entrate fossero come i signori del Comune, cosa molto ma molto probabile, non credo che sarà cosa facile.
Forse bisognerà spendere altri soldi !!!!!
Che ne pensate ?
Si la possibilità che ciò avvenga è molto alta!
Il problema è che gli appartamenti di Edilizia Convenzionata, nonostante sia citato in tutte le Convenzioni che si tratti di abitazioni di tipo "economico e popolare", al catasto li considerano del tutto normali dal punto di vista del loro "valore" classificandole con categoria "abitazioni civili" in classe A/2 (invece che A73 o A/4).
Lo scopo è ovvio, ed è iniziato ai tempi dell'introduzione della tassa sulla casa (inizialmente ISI, poi divenuta ICI e, per ultima IMU), ed è quello di aumentare le tasse anche alle classi meno abbienti che, almeno inizialmente, erano le sole che potevano acquistare questi appartamenti. Con buona pace della giustizia fiscale.
Mi ricordo che inizialmente, non avendo ancora la rendita catastale, avevo utilizzato una rendita presunta con categoria A/3 per calcolare la vecchia tassa ISI (quell'imposta straordinaria che, come sempre avviene in Italia, ha poi perso la sua straordinarietà ed è diventata ICI). Per 10 anni nessun'Ente si era preoccupato di definire la Categoria catastale definitiva, ma si sono "svegliati" non appena c'è stata la possibilità di metterci le mani in tasca per "prelevare" più soldi possibili ed, improvvisamente, la categoria del mio appartamento è diventata A/2 con effetto retroattivo tant'è che ho dovuto versare gli arretrati ICI degli ultimi 5 anni (per fortuna senza sanzioni poiché la colpa era del Catasto e non mia!).
La stessa problematica si presenta adesso nel caso di vendita poiché, se si vuole pagare secondo il prezzo imposto, al controllo dell'Agenzia delle Entrate il corrispettivo del contratto non sarebbe congruo, quindi occorrerebbe pagare (a cura dell'acquirente) le tasse secondo il valore catastale che è sicuramente maggiore di quello imposto per poi chiedere il rimborso, ma da quanto so, le richieste di rimborso per Istanza, contrariamente a quelle inserite nell'apposito quadro del modello Unico, godono del "silenzio diniego" cioè se l'Agenzia delle Entrate non risponde entro un termine (credo che siano 90 giorni)l'Istanza si intende respinta ed occorre metter su un'azione legale presso la Commissione tributaria. Per farla breve questi soldi non si vedranno MAI e, in compenso, occorrerà pagare avvocati, carte bollate, ed altre tassucce varie per fare il ricorso.
 

Bagudi

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Membro dello Staff
Agente Immobiliare
In un paese normale non sarebbe stato fatto questo errore, in un paese normale qualora fosse stato fatto questo errore, il comune sarebbe andato a relazionarsi con i vecchi proprietari lasciando in pace gli attuali.

In un paese normale non sarebbe successo nulla di tutto questo, perchè il Comune non avrebbe avallato i costruttori che hanno fatto pagare cifre in nero in più del PICA, non avrebbe chiuso gli occhi di tutti (dal Sindaco all'usciere) per non vedere le vendite a prezzo libero, non avrebbe formulato e mandato in giro nullaosta alla vendita e non avrebbe concordato con i notai di stipulare allegramente....

E i vecchi proprietari che colpa hanno ?
 

Mobil

Membro Attivo
Privato Cittadino
Non nascondiamoci dietro un dito? Ma di che parli? Ma hai capito che a Roma ci sono famiglie ROVINATE per aver pagato immobili 300.000 € che ora possono rivendere a soli 120.000? Persone che non possono rinegoziare un mutuo e magari oggi sono in difficoltà? Hai capito che di contro ci sono persone che hanno letteralmente raddoppiato il loro investimento dopo aver usufruito di agevolazioni e contributi pubblici e loro si che si nascondono dietro un dito del "non lo sapevo" per non pagare l'affrancazione oggi... Perché pensi che chi ha acquistato a libero mercato se avesse saputo cosa avrebbe fatto? La differenza è che oggi chi è proprietario è ostaggio di questa situazione, chi ha venduto ha il gruzzolo in mano e arrivederci. Rileggi il mio post sopra, fai due conti poi vediamo il "ci mancherebbe" o il "nascondersi dietro un dito"

Purtroppo le cose in uno stato di diritto (e mi viene da ridere), non vanno secondo giustizia ma vanno secondo la legge, legge che su questo tema è gia di suo contraddittoria, senza aver bisogno di ulteriori contributi di corti supreme o burocrati, e in più è stata ignorata o da coloro che hanno fatto il guaio, e continuano a farne, se ne stanno lavando le mani, sarebbe giusto che pagassero loro, ma io non ci credo neanche se lo vedo.
Purtroppo non si può fare un rewind e fare finta che non sia accaduto nulla, il vaso l'hanno rotto loro, ma la legge prevede che ora paghi tu, oppure il proprietario, in altra forma e ad un prezzo non meno caro del tuo.
Anche se volesse, il vecchio proprietario non può affrancare un immobile di cui non ha più il possesso, e non poteva farlo neanche prima, perchè qui a Roma non esisteva neanche la procedura pratica per farlo, neanche dopo che la legge l'ha introdotta.
Quello che ti consente la legge in questo momento è solo intentare una causa per recuperare l'importo eccedente e, nel caso la controparte si intenerisca o si impaurisca, accordarsi quantomeno per dividersi i costi dell'affrancazione, che in ogni caso devi richiedere tu..."l'onere segue il bene".
L'unica via per ovviare a tutto questo casino non può che essere legislativa, ma non si riesce a comunicare col comune, figuriamoci col parlamento.
 
Ultima modifica:

fab74

Membro Ordinario
Privato Cittadino
In un paese normale non sarebbe successo nulla di tutto questo, perchè il Comune non avrebbe avallato i costruttori che hanno fatto pagare cifre in nero in più del PICA, non avrebbe chiuso gli occhi di tutti (dal Sindaco all'usciere) per non vedere le vendite a prezzo libero, non avrebbe formulato e mandato in giro nullaosta alla vendita e non avrebbe concordato con i notai di stipulare allegramente....

E i vecchi proprietari che colpa hanno ?

Quindi la colpa è dei secondi?
Puoi fare mille domande, ma chi paga?
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
Chiedevo perché oggi ho chiamato e la persona che mi ha risposto mi ha detto una trentina, ma dal modo in cui l'ha detto mi sembrava proprio un numero tirato a caso...

Che schifo :rabbia:

Ma è possibile che in questo paese non si trovi un modo per far lavorare 'sta gente della PA?

Sono penosi!

Dice che questo casino è successo perché non hanno vigilato: per forza, ma ce li vedete questi personaggi improbabili a vigilare?

E su di loro, chi vigila?
 

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