Avv Luigi Polidoro

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Membro dello Staff
Professionista
Leggo ora questo intervento che terrei a stigmatizzare.

Per coloro che sono intervenuti all'interno di questa discussione ma non seguono che sporadicamente Immobilio, ho il piacere di presentare l' @Avv Luigi Polidoro come uno dei membri di questo forum che riscuotono il mio e non solo il mio incondizionato apprezzamento.

Luigi, interviene da sempre, fornendoci importanti e gratuiti consigli. Ricorrendo sovente ad uno stile chiaro e semplice, ben lontano da quello utilizzato dai tanti avvocati che trovano piacere nel rimarcare la distanza che li separa dal loro uditorio. Ha l'umiltà di valutare interventi di forumisti anche meno accreditati e non si sottrae al confronto.

Chi ha studiato un minimo di diritto, anche senza poter vantare una laurea in materia, sa bene che difficilmente sono ammesse risposte "assolutamente sbagliate", che esistono correnti e dottrine. Interpretazioni divergenti. Punti di vista in disaccordo. Se così non fosse a cosa servirebbe un giudice? Perchè intentare una causa se il diritto fosse così sufficientemente chiaro e scevro da una pluralità di interpretazioni?

Ma ci potrebbe stare anche l'aperto dissenso, di fronte a quanto espresso da un membro tanto apprezzato all'interno di queste pagine. Evitando però atteggiamenti aggressivi e persecutori e porgendo il rispetto dovuto agli interventi che anche non godessero del nostro consenso.

il mio personale punto di vista.
Ti ringrazio davvero.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Con riserva di comunicazione all'Ordine degli Avvocati di Roma
Giuseppe Di Piero
Associazione "Area 167"
:shock:

Daiiiiiii Giuseppe lascia uscire dal tuo corpo il Devil che è in te "vade retro spiritus associator meleficus querelantibus contenziosoaspirantibus"
questo è un Forum in cui sia i privati cittadini che i più preparati compresi i volenterosi si scambiano opinioni ... non siamo in un aula di tribunale
qui regna il confronto disinteressato e "dovrebbe" prevalere il rispetto reciproco ;)

scusa se ho sottolineato il disinteressato

Poi non mi sembra che la problematica sia così di chiara e semplice interpretazione, se fosse stato così non ci sarebbero state sentenze precedenti discordanti tra di loro
e soprattutto i supremi attori delle compravendite ivi compreso il Comune stesso non si sarebbero trovati in questa situazione di impasse

Che dici? ;) (so che mi risponderai che per te è tutto chiaro e limpido)
Purtroppo per noi sentimentalisti ignoranti non lo è

(vediamo il torbito e subiamo l'ingiustizia di chi vive in prima persona il problema e che cerca una giusta soluzione immediata evitando il contenzioso)

che dire ..... se non Grazie per il tuo prezioso contributo nel fornire informazioni

:confuso:
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Ho Postato quasi in conteporanea a Dott. Polidoro non leggendo il suo intervento
"una persona che stimo moltissimo"
il giorno che deciderò di muovere un azione legale nei confronti di Ponz che mi ha rotto i maroni con la storia della rtn obbligatoria nominerò lui come avvocato :^^:
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
Veramente dovrebbe essere Lei a fornire aiuto e a segnalare inesattezze!

In ogni caso, quanto da Lei affermato è assolutamente sbagliato!
Prima di creare ulteriore confusione, a mio parere, avrebbe fatto bene a leggere tutti i post e sopratutto a studiarsi bene la materia.

Lei è un "professionista del diritto" e come tale dovrebbe comportarsi.

Con riserva di comunicazione all'Ordine degli Avvocati di Roma
Giuseppe Di Piero
Associazione "Area 167"
Giuseppe Di Piero mi sfugge il senso, sia di questo intervento che dei successivi.
La questione non è pacifica, come dovrebbe aver compreso.
Ne consegue che io espongo la mia idea, cioè la interpretazione che ritengo corretta, ma mi dichiaro disponibile ad un confronto con coloro che lavorano del settore e che potrebbero pensarla diversamente da me. Invitandoli naturalmente ad indicarmi su quali basi aderiscono ad una diversa interpretazione. In questo modo ho la possibilità di correggere o persino abiurare la mia interpretazione.
Non vedo per quale ragione tale approccio la infastidisca.
E' normale sa, i Tribunali esistono proprio perché la legge deve essere interpretata e a volte non esiste quello che è sbagliato e quel che è giusto.
Lei ha una forma mentis un pò troppo autoritaria (tipo Inquisizione o Isis.... non è che ha studiato diritto immobiliare in Siria?! Scherzo naturalmente, non si offenda).
Ad ogni modo, perchè il confronto sia costruttivo, le chiedo le ragioni (indicami le disposizioni di legge però) per cui ritiene che il vincolo del prezzo imposto riguardi tutte le convenzioni sia pre che post 1992.
La prego di discutere di diritto, perché è di questo che si parla.
PS: il mio Ordine di appartenenza non è Roma ma Velletri, dovesse servirle.....
 
C

Cesco76

Ospite
adesso che la ridda degli interventi si è smorzata, cercherò di rispondere alle varie domande e contestazioni.

Le disposizioni della Finanziaria correttamente citate da @mister65 hanno modificato l'art. 35 della Legge 865/1971 contribuendo a dargli la forma attuale. Non introducono il vincolo del prezzo imposto precedentemente abrogato dalla Legge 179/1992, pertanto non mi danno ragione di modificare la mia opinione: gli appartamenti di cui alle Convenzioni ex art. 35 Legge 865/1971 non sono soggette, per legge, al prezzo imposto.


Ritengo che questa osservazione sia davvero acuta. Leggendo l'art. 35, infatti, può esserci il dubbio che i commi abrogati dalla Legge 179/1992 fossero applicabili soltanto alle cessioni in proprietà e non anche a quelle in superficie. Ebbene, ammettiamo per un attimo che i commi abrogati si applicassero solo alle cessioni in proprietà... arriveremmo ad un esito paradossale che, comunque, fa concludere per la libera commerciabilità degli alloggi post-1992.
Infatti il limite del prezzo imposto è disciplinato soltanto dai commi abrogati; il comma 8 prevede soltanto che la convenzione debba stabilire "i criteri per la determinazione del prezzo degli alloggi, ove questa sia consentita". Ebbene, se il comma 8 non impone la rivendita ad un prezzo fisso e se il vincolo del prezzo fisso è stabilito soltanto per le cessioni in proprietà.... allora per definizione gli alloggi costruiti con convenzione ex art. 35 Legge 865/1971 sono liberamente commerciabili.


Non posso rispondere senza leggere l'intero testo della convenzione. Forse la tua convenzione impone il limite del prezzo imposto, perché fa riferimento a QUALSIASI cessione. Una risposta sicura presuppone, però, l'esame della convenzione in tutta la sua interezza. Infatti ho letto una convenzione in cui si limitava il prezzo di cessione, ma tutta una serie di elementi (rivalutazione Istat nel periodo intercorrente fra l'inizio ed il termine lavori, l'ancoraggio ad un prezzo base del 1982 nonché la previsione di sanzioni soltanto a carico del concessionario) facevano capire che si trattava di limite per il solo costruttore.
Qui vengo all'intervento di @CheCasa! , il post delle 13 e 44 ove chiede se è comunque opportuno leggere ogni singola Convenzione. La mia risposta è sì, certamente sì, non lo avevo specificato perché lo avevo presupposto nel tentativo di formulare un post che fosse il più breve possibile. La legge stabilisce quando il prezzo imposto c'è (infatti la sentenza n. 18135 del 2015 della Corte di Cassazione specifica che la fonte del prezzo imposto è la legge), ciò non toglie che le convenzioni non possano introdurre ulteriori vincoli. Non a caso non rispondo ai post dei singoli utenti che chiedono se, a mio parere, il loro immobile è liberamente commerciabile oppure no: per farlo dovrei leggere le singole convenzioni, attività di consulenza specifica che non fuoriesce dalle potenzialità del blog (quale Immobilio).
Grazie Avvocato, avrei due domande da porle la prima è pratica, come posso farle leggere la convenzione ed avere una consulenza ( e magari costi, se ritiene non opportuno dare queste informazioni pubblicamente puo mandarmi un messaggio in cht privata) la seconda e più importante, e di interesse comune, accertato o no la corretta interpretazione, come possimao muoverci per far si che venga recepita sia da comune e notaio, ovvero adesso come stanno le cose il comune è gia in una situazione di confusione totale come gli si potrebbe "spiegare" la cosa?
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
adesso che la ridda degli interventi si è smorzata, cercherò di rispondere alle varie domande e contestazioni.

Le disposizioni della Finanziaria correttamente citate da @mister65 hanno modificato l'art. 35 della Legge 865/1971 contribuendo a dargli la forma attuale. Non introducono il vincolo del prezzo imposto precedentemente abrogato dalla Legge 179/1992, pertanto non mi danno ragione di modificare la mia opinione: gli appartamenti di cui alle Convenzioni ex art. 35 Legge 865/1971 non sono soggette, per legge, al prezzo imposto.


Ritengo che questa osservazione sia davvero acuta. Leggendo l'art. 35, infatti, può esserci il dubbio che i commi abrogati dalla Legge 179/1992 fossero applicabili soltanto alle cessioni in proprietà e non anche a quelle in superficie. Ebbene, ammettiamo per un attimo che i commi abrogati si applicassero solo alle cessioni in proprietà... arriveremmo ad un esito paradossale che, comunque, fa concludere per la libera commerciabilità degli alloggi post-1992.
Infatti il limite del prezzo imposto è disciplinato soltanto dai commi abrogati; il comma 8 prevede soltanto che la convenzione debba stabilire "i criteri per la determinazione del prezzo degli alloggi, ove questa sia consentita". Ebbene, se il comma 8 non impone la rivendita ad un prezzo fisso e se il vincolo del prezzo fisso è stabilito soltanto per le cessioni in proprietà.... allora per definizione gli alloggi costruiti con convenzione ex art. 35 Legge 865/1971 sono liberamente commerciabili.


Non posso rispondere senza leggere l'intero testo della convenzione. Forse la tua convenzione impone il limite del prezzo imposto, perché fa riferimento a QUALSIASI cessione. Una risposta sicura presuppone, però, l'esame della convenzione in tutta la sua interezza. Infatti ho letto una convenzione in cui si limitava il prezzo di cessione, ma tutta una serie di elementi (rivalutazione Istat nel periodo intercorrente fra l'inizio ed il termine lavori, l'ancoraggio ad un prezzo base del 1982 nonché la previsione di sanzioni soltanto a carico del concessionario) facevano capire che si trattava di limite per il solo costruttore.
Qui vengo all'intervento di @CheCasa! , il post delle 13 e 44 ove chiede se è comunque opportuno leggere ogni singola Convenzione. La mia risposta è sì, certamente sì, non lo avevo specificato perché lo avevo presupposto nel tentativo di formulare un post che fosse il più breve possibile. La legge stabilisce quando il prezzo imposto c'è (infatti la sentenza n. 18135 del 2015 della Corte di Cassazione specifica che la fonte del prezzo imposto è la legge), ciò non toglie che le convenzioni non possano introdurre ulteriori vincoli. Non a caso non rispondo ai post dei singoli utenti che chiedono se, a mio parere, il loro immobile è liberamente commerciabile oppure no: per farlo dovrei leggere le singole convenzioni, attività di consulenza specifica che non fuoriesce dalle potenzialità del blog (quale Immobilio).

Avvocato ... si sta arrampicando sugli specchi.
Forse qua dentro ha vita facile perchè è pieno di persone a cui fa piacere sentirsi dire quello che Lei dice.
Per noi, in Tribunale, con queste posizioni, sarebbe una passeggiata massacrare i suoi potenziali clienti che rischerebbero addirittura la condanna ex art. 96 c.p.c. (lite temeraria).
A questo punto diventa quasi inevitabile "notiziare" il suo ordine di appartenenza
 

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