marco818

Membro Ordinario
Professionista
Salve sono Marco, vorrei un aiuto da voi prima di andare da un legale x risolvere la mia situazione:
Anche io come voi ho fatto un compromesso di un villino con prezzo Max di cessione, ho versato 50mila euro ed entro il 31/12/2015 devo fare il rogito e versare ulteriori 220mila euro per un totale di 270mila euro
Ho consegnato la documentazione al notaio e come sapete già mi ha detto che non posso procedere con la stipula perché al momento siamo bloccati così...
La mia domanda è questa;
Posso io rifiutarmi di voler procedere con l'acquisto dell'immobile e pretendere dal venditore la somma da me versata per questo motivo?
Anche perché molto probabilmente non faremo mai in tempo andare all'atto x fine anno.
Premetto che il preliminare non l'ho registrato.
Ma comunque il pagamento e' avvenuto con assegni bancari, tutti tracciati.
Sono abbastanza procupato
Spero di non perdere questi soldi frutto di sacrifici...
Vi ringrazio dell'aiuto
 

marvit81

Membro Junior
Privato Cittadino
Di certo è che più
Salve sono Marco, vorrei un aiuto da voi prima di andare da un legale x risolvere la mia situazione:
Anche io come voi ho fatto un compromesso di un villino con prezzo Max di cessione, ho versato 50mila euro ed entro il 31/12/2015 devo fare il rogito e versare ulteriori 220mila euro per un totale di 270mila euro
Ho consegnato la documentazione al notaio e come sapete già mi ha detto che non posso procedere con la stipula perché al momento siamo bloccati così...
La mia domanda è questa;
Posso io rifiutarmi di voler procedere con l'acquisto dell'immobile e pretendere dal venditore la somma da me versata per questo motivo?
Anche perché molto probabilmente non faremo mai in tempo andare all'atto x fine anno.
Premetto che il preliminare non l'ho registrato.
Ma comunque il pagamento e' avvenuto con assegni bancari, tutti tracciati.
Sono abbastanza procupato
Spero di non perdere questi soldi frutto di sacrifici...
Vi ringrazio dell'aiuto
ciao Marco anche io avrei voluto chiedere la stessa cosa perchè sto seriamente pensando di tirarmi indietro, ovviamente nn voglio perdere nemmeno un centesimo di ció che ho dato
 

Signor Wolf

Membro Junior
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti,
sono un agente immobiliare che si è iscritto da poco perché trovo molto interessante questo forum e ho pensato di iniziare dando un contributo in questa discussione.
Dopo essermi letto tutte le oltre 100 pagine di post, sento in primis di dover esprimere il mio pensiero sotto il profilo etico.
Trovo assurdo utilizzare termini come "truffa" o "speculatori" per stigmatizzare in termini generali tutta la vicenda, sparando a zero nel mucchio contro molte persone che, lungi dall'avere alcuna colpa, sono le ennesime povere vittime di uno Stato che, sempre più incapace di regolare correttamente la vita dei cittadini, finisce con il far pagare a questi ultimi (cioè a noi) le colpe della propria inefficienza (o corruttela)...pensate tanto per fare un altro triste esempio di questi giorni allo scempio della vicenda del salvataggio delle 4 banche, fatto in danno di poveri risparmiatori che hanno visto azzerarsi in alcuni casi i risparmi di una vita intera.
Nel caso di specie, occorre tenere presente alcuni punti fermi:
- l'edilizia agevolata nasce con finalità sociali, che consistono nel dare la possibilità, a chi altrimenti non l'avrebbe, di avere accesso ad un'abitazione, che tuttavia non viene "regalata", ma venduta a prezzi calmierati;
- il mercato immobiliare non è statico, ma dinamico e quindi le variazioni nei prezzi delle abitazioni dipendono da diversi fattori, che nulla hanno a che vedere con la differenza originaria tra i prezzi imposti e i prezzi di mercato e ancor meno con gli indici di rivalutazione Istat (sarebbe assurdo imporre ai possessori di abitazioni in edilizia agevolata di dover vendere sempre allo stesso prezzo, indipendentemente dall'andamento del mercato...basti pensare alle variazioni lira-euro);
- i primi acquirenti della proprietà o del diritto di superficie hanno spesso compiuto grossi sacrifici per comprare quelle case (se davvero rientravano nelle categorie reddituali previste), sulle quali nel frattempo hanno pagato tasse, fatto migliorie e, in alcuni casi, persino effettuato procedure amministrative per modificare in meglio la situazione urbanistica degli stessi (piano casa, condono, DIA, etc.);
- sino alla sentenza delle SU il Comune di Roma rilasciava su carta intestata dichiarazioni ufficiali inequivocabili sulla commerciabilità del bene a prezzo di mercato, tanto che i notai stipulavano regolarmente;
- non è affatto vero, come sostenuto da Area167, che si erge a portatore unico della verità e della moralità, che la questione fosse pacifica, tanto è vero che sono le stesse Sezioni Unite ad affermare che "il problema della vendita degli alloggi di edilizia convenzionata soggetti al vincolo sulla determinazione del prezzo è stato oggetto, nel tempo, di un'interpretazione ondivaga, che ha risentito della successione anche ad intervalli di tempo molto brevi, di emendamenti della disciplina legale" e ancora che "la ricostruzione ermeneutica nella disciplina normativa è resa particolarmente laboriosa per effetto della ricordata stratificazione, ripetuta e ravvicinata nel tempo, di interventi legislativi che ne hanno modificato profondamente l'impianto originario. Come rivelato del resto, dalle stesse oscillazioni giurisprudenziali sul tema.
Se dunque la stessa Cassazione a Sezioni Unite, il massimo organo italiano giurisdizionale nella interpretazione delle leggi, dà atto della estrema difficoltà nella ricostruzione della disciplina e della diversità degli orientamenti giurisprudenziali, non vedo come @Giuseppe Di Piero possa con tanta veemenza affermare il contrario.
Il problema vero è che ci sono migliaia di famiglie coinvolte in una situazione creata in primis dal Legislatore, che ha normato malissimo la materia dell'edilizia agevolata, e di alcuni Comuni, tra cui quello du Roma, che hanno affrontato con estrema superficialità la problematica prima e che adesso non intervengono con la celerità che la questione meriterebbe.
Inutile dire che la questione generale, nella quale secondo me i principali responsabili sono il legislatore ed il Comune, va distinta dalle questioni particolari, dove sì che si può parlare di speculazione, quando ad esempio alcuni soggetti, che non avrebbe avuto i requisiti richiesti, hanno trovato un intestatario fittizio e si sono rivenduti l'immobile subito dopo la scadenza del vincolo quinquennale o decennale (o persino aggirando gli stessi con espedienti ad hoc). Ma di fronte alla incapacità o alla mancanza di volontà politica di andare a ricercare e colpire i veri speculatori, non è possibile creare questa aberrazione giuridica e sociale, in base alla quale migliaia di famiglie rischiano di vedersi portare via la propria casa o di non riuscire a comprarla, rimanendo incastrate in contratti espressione della volontà delle parti, avallata da atti ufficiali del Comune di Roma, dalla prassi degli studi notarili e da una parte della giurisprudenza.
Sotto questo profilo devo dire che sono rimasto molto colpito dalla umanità e dalla signorilità della posizione di alcuni membri della comunità come @EmiVal @Cesco76 che non se la sentono, se non come ultima ratio, di rivalersi verso il proprio dante causa, che altro non è che un altro poveraccio incolpevole della vicenda. Così come trovo molto discutibile l'atteggiamento niente affatto costruttivo portato avanti da area 167, qui nella persona di @Giuseppe Di Piero , che sta portando avanti una sorta di crociata con toni inaccettabili (assurda la minaccia a @Avv Luigi Polidoro che stava cercando di dare il proprio contributo), nell'assoluta indifferenza di fronte al dramma che stanno vivendo tutti coloro che sono direttamente coinvolti nella vicenda, anzi minacciando sin da adesso la possibilità di presentare ricorsi contro delibere di cui neanche si conosce il contenuto e sobillando gli acquirenti ad intentare cause asserendo tempistiche e modalità processuali assolutamente improbabili (1 anno per la prima fase del giudizio e che non si perderebbe in alcun grado di giudizio).
In sintesi, scusandomi per la lunghezza dell'intervento, ma dopo aver sopportato la lettura di oltre 100 pagine, mi sono dovuto sfogare :), ritengo che non abbia senso farsi una "guerra tra poveri", nella quale gli acquirenti, a cui nessuno ha obbligato ad accettare un prezzo, dovrebbero evitare di farsi tentare di "speculare" (in questo caso si) sulla buona fede del venditore, che nella stragrande maggioranza dei casi sta vendendo una casa per poterne comprare un'altra per esigenze familiari, ma si dovrebbe fare squadra comune per cercare di avere dalle istituzioni della risposte definitive per far sì che il problema si possa risolvere.
 

marvit81

Membro Junior
Privato Cittadino
È ció che molti di "noi" stanno cercando di fare, farsi guerra nn serve a nulla piuttosto tutti insieme venditori e acquirenti dovrebbero cercare di fare squadra per risolvere questa situazione
 

marco818

Membro Ordinario
Professionista
Sono d'accordo
Anche io non intendo fare la guerra,
Ma comunque credo sia un mio diritto pretendere la restituzione della somma da me versata in compromesso senza pretendere nulla di più...
Capisco i venditori, ma
Anche noi siamo povere vittime che hanno versato fior di quattrini, e ad oggi molto probabilmente x riprenderli non sarà affatto facile, anche perché nel caso mio il proprietario ha girato l'acconto da me versato x acquistare un'altra casa e quindi non ha i soldi da restituirmi...
Adesso ditemi voi cosa debbo fare...
Aiutoooo
 

Signor Wolf

Membro Junior
Agente Immobiliare
@marvit81 Per fortuna è così, infatti salvo poche eccezioni devo dire che c'è lo spirito giusto in questa discussione
@marco818 Circa la restituzione, se sono scaduti i termini o sono in procinto di scadere ritengo sia un sacrosanto diritto chiedere la restituzione della caparra e un dovere restituirla da parte del venditore. Valutate anche la possibilità di fare una proroga di un 2-3 mesi per vedere se la situazione si blocchi, perché sarebbe anche un peccato rinunciare all'acquisto di una casa che evidentemente ti era piaciuta tra le tante che avrai visitato
Purtroppo non è detto che sia sempre così facile e mi riferisco a quei casi in cui la caparra sia stata usata per fermare un'altro appartamento. Andrebbe analizzato la situazione caso per caso e occorre grande lucidità ed onestà intellettuale da ambedue le parti, oltre all'aiuto ed alla collaborazione del mediatore, se vi è stata mediazione, che dovrebbe aiutare a trovare la soluzione migliore per tutti.
Quello che trovo censurabile è chi pretenda di acquistare la casa al prezzo imposto, perché questo sì che sarebbe tentare di speculare sulle spalle del venditore che nella stragrande maggioranza dei casi è assolutamente in buona fede.
 

marco818

Membro Ordinario
Professionista
Sono d'accordo con te...
X quanto mi riguarda spero che il proprietario capisca anche la mia situazione e non farà troppe storie per restituirmi i soldi da me versati.
Staremo a vedere
Vi farò sapere come intende procedere
Saluti a tutti
 

Peppe85

Membro Junior
Privato Cittadino
Ciao @Signor_Wolf, come detto da @marvit81, molti di noi non hanno intenzione di fare causa o approfittarsi della situazione. Vorremmo solo essere tutelati. Abbiamo versato caparre e provvigioni per acquistare questi immobili o per venderli e vorremmo tutti in primo luogo acquistare o vendere la casa ma se non dovesse essere possibile in tempi "umani" si vorrebbe umanamente riavere indietro TUTTI i soldi versati.
Il problema, come detto più volte nelle decine di pagine indietro, è che alcune parti in questione ( venditori che pretendono i soldi indietro da precedenti venditori, acquirenti che se ne vogliono approfittare comprando a prezzo calmierato e agenti immobiliari che incassano caparre irregolari e se ne lavano le mani) generano situazioni non proprio amichevoli costringendo molti di noi a passare a vie legali per pretendere di non vedere sfumare i soldi di una vita.

Il punto fondamentale secondo me è che la maggior parte di noi qui sul forum sono persone bloccate dai notai e di conseguenza ne il Comune ne lo stato sono presenti nella compravendita... Bisogna risolvere tutto tra venditore acquirente e agenzia. Questo è il vero problema.
 

Pandinor

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno a tutti,
sono un agente immobiliare che si è iscritto da poco perché trovo molto interessante questo forum e ho pensato di iniziare dando un contributo in questa discussione.
Dopo essermi letto tutte le oltre 100 pagine di post, sento in primis di dover esprimere il mio pensiero sotto il profilo etico.
Trovo assurdo utilizzare termini come "truffa" o "speculatori" per stigmatizzare in termini generali tutta la vicenda, sparando a zero nel mucchio contro molte persone che, lungi dall'avere alcuna colpa, sono le ennesime povere vittime di uno Stato che, sempre più incapace di regolare correttamente la vita dei cittadini, finisce con il far pagare a questi ultimi (cioè a noi) le colpe della propria inefficienza (o corruttela)...pensate tanto per fare un altro triste esempio di questi giorni allo scempio della vicenda del salvataggio delle 4 banche, fatto in danno di poveri risparmiatori che hanno visto azzerarsi in alcuni casi i risparmi di una vita intera.
Nel caso di specie, occorre tenere presente alcuni punti fermi:
- l'edilizia agevolata nasce con finalità sociali, che consistono nel dare la possibilità, a chi altrimenti non l'avrebbe, di avere accesso ad un'abitazione, che tuttavia non viene "regalata", ma venduta a prezzi calmierati;
- il mercato immobiliare non è statico, ma dinamico e quindi le variazioni nei prezzi delle abitazioni dipendono da diversi fattori, che nulla hanno a che vedere con la differenza originaria tra i prezzi imposti e i prezzi di mercato e ancor meno con gli indici di rivalutazione Istat (sarebbe assurdo imporre ai possessori di abitazioni in edilizia agevolata di dover vendere sempre allo stesso prezzo, indipendentemente dall'andamento del mercato...basti pensare alle variazioni lira-euro);
- i primi acquirenti della proprietà o del diritto di superficie hanno spesso compiuto grossi sacrifici per comprare quelle case (se davvero rientravano nelle categorie reddituali previste), sulle quali nel frattempo hanno pagato tasse, fatto migliorie e, in alcuni casi, persino effettuato procedure amministrative per modificare in meglio la situazione urbanistica degli stessi (piano casa, condono, DIA, etc.);
- sino alla sentenza delle SU il Comune di Roma rilasciava su carta intestata dichiarazioni ufficiali inequivocabili sulla commerciabilità del bene a prezzo di mercato, tanto che i notai stipulavano regolarmente;
- non è affatto vero, come sostenuto da Area167, che si erge a portatore unico della verità e della moralità, che la questione fosse pacifica, tanto è vero che sono le stesse Sezioni Unite ad affermare che "il problema della vendita degli alloggi di edilizia convenzionata soggetti al vincolo sulla determinazione del prezzo è stato oggetto, nel tempo, di un'interpretazione ondivaga, che ha risentito della successione anche ad intervalli di tempo molto brevi, di emendamenti della disciplina legale" e ancora che "la ricostruzione ermeneutica nella disciplina normativa è resa particolarmente laboriosa per effetto della ricordata stratificazione, ripetuta e ravvicinata nel tempo, di interventi legislativi che ne hanno modificato profondamente l'impianto originario. Come rivelato del resto, dalle stesse oscillazioni giurisprudenziali sul tema.
Se dunque la stessa Cassazione a Sezioni Unite, il massimo organo italiano giurisdizionale nella interpretazione delle leggi, dà atto della estrema difficoltà nella ricostruzione della disciplina e della diversità degli orientamenti giurisprudenziali, non vedo come @Giuseppe Di Piero possa con tanta veemenza affermare il contrario.
Il problema vero è che ci sono migliaia di famiglie coinvolte in una situazione creata in primis dal Legislatore, che ha normato malissimo la materia dell'edilizia agevolata, e di alcuni Comuni, tra cui quello du Roma, che hanno affrontato con estrema superficialità la problematica prima e che adesso non intervengono con la celerità che la questione meriterebbe.
Inutile dire che la questione generale, nella quale secondo me i principali responsabili sono il legislatore ed il Comune, va distinta dalle questioni particolari, dove sì che si può parlare di speculazione, quando ad esempio alcuni soggetti, che non avrebbe avuto i requisiti richiesti, hanno trovato un intestatario fittizio e si sono rivenduti l'immobile subito dopo la scadenza del vincolo quinquennale o decennale (o persino aggirando gli stessi con espedienti ad hoc). Ma di fronte alla incapacità o alla mancanza di volontà politica di andare a ricercare e colpire i veri speculatori, non è possibile creare questa aberrazione giuridica e sociale, in base alla quale migliaia di famiglie rischiano di vedersi portare via la propria casa o di non riuscire a comprarla, rimanendo incastrate in contratti espressione della volontà delle parti, avallata da atti ufficiali del Comune di Roma, dalla prassi degli studi notarili e da una parte della giurisprudenza.
Sotto questo profilo devo dire che sono rimasto molto colpito dalla umanità e dalla signorilità della posizione di alcuni membri della comunità come @EmiVal @Cesco76 che non se la sentono, se non come ultima ratio, di rivalersi verso il proprio dante causa, che altro non è che un altro poveraccio incolpevole della vicenda. Così come trovo molto discutibile l'atteggiamento niente affatto costruttivo portato avanti da area 167, qui nella persona di @Giuseppe Di Piero , che sta portando avanti una sorta di crociata con toni inaccettabili (assurda la minaccia a @Avv Luigi Polidoro che stava cercando di dare il proprio contributo), nell'assoluta indifferenza di fronte al dramma che stanno vivendo tutti coloro che sono direttamente coinvolti nella vicenda, anzi minacciando sin da adesso la possibilità di presentare ricorsi contro delibere di cui neanche si conosce il contenuto e sobillando gli acquirenti ad intentare cause asserendo tempistiche e modalità processuali assolutamente improbabili (1 anno per la prima fase del giudizio e che non si perderebbe in alcun grado di giudizio).
In sintesi, scusandomi per la lunghezza dell'intervento, ma dopo aver sopportato la lettura di oltre 100 pagine, mi sono dovuto sfogare :), ritengo che non abbia senso farsi una "guerra tra poveri", nella quale gli acquirenti, a cui nessuno ha obbligato ad accettare un prezzo, dovrebbero evitare di farsi tentare di "speculare" (in questo caso si) sulla buona fede del venditore, che nella stragrande maggioranza dei casi sta vendendo una casa per poterne comprare un'altra per esigenze familiari, ma si dovrebbe fare squadra comune per cercare di avere dalle istituzioni della risposte definitive per far sì che il problema si possa risolvere.

Benvenuto al professor Wolf che per prima cosa divide la “comunità” in due.


Da una parte pone i “buoni” dove inserisce @EmiVal@Cesco76, perché sarebbe rimasto molto colpito dalla umanità e dalla signorilità della loro posizione ii base alla quale, “non se la sentono, se non come ultima ratio, di rivalersi verso il proprio dante causa, che altro non è che un altro poveraccio incolpevole della vicenda”.


Dall’altra parte colloca l’Associazione “Area 167” e il suo presidente sig. @Giuseppe Di Pieroperché, testualmente scrive, “trovo molto discutibile l'atteggiamento niente affatto costruttivo portato avanti da area 167, qui nella persona di @Giuseppe Di Piero , che sta portando avanti una sorta di crociata con toni inaccettabili (assurda la minaccia a@Avv Luigi Polidoro che stava cercando di dare il proprio contributo), nell'assoluta indifferenza di fronte al dramma che stanno vivendo tutti coloro che sono direttamente coinvolti nella vicenda, anzi minacciando sin da adesso la possibilità di presentare ricorsi contro delibere di cui neanche si conosce il contenuto e sobillando gli acquirenti ad intentare cause asserendo tempistiche e modalità processuali assolutamente improbabili (1 anno per la prima fase del giudizio e che non si perderebbe in alcun grado di giudizio)”


Il caro @Signor_Wolf, “dopo aver sopportato la lettura di oltre 100 pagine” di questo forum (per inciso, sembra lo sfogo di uno che lavora gratistogliendo tempo alla famiglia e agli amici!),evidentemente, vuole farci partecipe delle sue difficoltà di comprensione della lingua italiana (persino nella forma del testo scritto).


Difatti, riferendosi esplicitamente alla Delibera della Giunta Capitolina del 26.10.2015 (il cui contenuto si conosce benissimo!!!), il sig. @Giuseppe Di Piero, nel post n. 1191, ha testualmente scritto: “Caro Cesco, se nella delibera che firmerà il Commissario Prefettizio sarà effettivamente scritto quanto tu hai riportato sopra, è certo che la stessa sarà stoppata dal TAR e/o dal Consiglio di Stato perché non conforme alle previsioni degli artt. 47,48,49,49Bis e 49 Ter dell'art. 31 della Legge 448/1998 dove viene specificato esattamente come deve essere sviluppato il calcolo.”.

Lo stesso esimio Presidente, in un post successivo,allegava l’istanza, presentata dalla sua associazione, di partecipazione al procedimento amministrativo per l’approvazione dell’apposito schema di convenzione relativo alla eliminazione del prezzo massimo di cessione, in cui invitava il Commissario Tronca“a non ratificare la proposta della Giunta Capitolina n. 75 del 26.10.2015, avente ad oggetto “La eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione gravanti sugli alloggi realizzati in aree PEEP, convenzionate ai sensi dell’art. 35 della L. 865/1971 – Approvazione dello schema di convenzione integrativa per l’affrancamento dei vincoli ai sensi dell’art. 5, comma 3 bis del DL 70 del 13.05.2011 convertito in Legge 12/07/2011 n. 106”, poiché affetta dai gravi profili di illegittimità connessi alla errata determinazione dell’importo sul quale applicare la percentuale di cui al coma 49-Bis dell’art. 31 della Legge 448/1998 (cosi come introdotto dalla Legge 106/2011) e dell’art. 29 comma 16 undecies della legge n. 14/2012, atteso che, nel comune di Roma, non è mai stato correttamente determinato il valore venale dei suoli ricadenti nei cosiddetti Piani di Zona. Tanto è vero che lo schema di convenzione approvato dal Dipartimento IX – Settore Edilizia Sociale, che sarà portato alla Sua attenzione, prevede che gli importi in questione siano determinati “salvo conguaglio” e questo non può essere dato!

Inoltre, a nostro modesto avviso, lo schema di convenzione approvato con delibera n. 75/2015 dalla Giunta Capitolina in data 26.10.2015 è in contrasto con gli articoli 3 e 42 della Costituzione Italiana e rischia di creare un enorme danno erariale alle Casse Comunali.”


Poi, per non danneggiare ulteriormente l’immagine dell’@Avv Luigi Polidoro, a mio parere, si farebbebene a far cadere nel dimenticatoio l’episodio, in cuiil predetto professionista, ammettendo di aver letto solo le prime 25 pagine della discussione, dichiaravaperentoriamente ed erroneamenteche “gli appartamenti di cui alle Convenzioni ex art. 35 Legge 865/1971 non sono soggette, per legge, al prezzo imposto”.Tale “contributo”, come ha sottolineato il sig. Di Piero nel suo post n. 1738, era“assolutamente sbagliato, stava creando confusione.”Per quanto mi riguarda, non posso che condividere la sua asserzione secondo cui: “Un professionista del diritto non dovrebbe dire castronerie”


Il @Signor_Wolf, inoltre, nella veste del censore, testualmente ha affermato che: “non è affatto vero, come sostenuto da Area167, che si erge a portatore unico della verità e della moralità, che la questione fosse pacifica, tanto è vero che sono le stesse Sezioni Unite ad affermare che "il problema della vendita degli alloggi di edilizia convenzionata soggetti al vincolo sulla determinazione del prezzo è stato oggetto, nel tempo, di un'interpretazione ondivaga, che ha risentito della successione anche ad intervalli di tempo molto brevi, di emendamenti della disciplina legale" e ancora che "la ricostruzione ermeneutica nella disciplina normativa è resaparticolarmente laboriosa per effetto della ricordata stratificazione, ripetuta e ravvicinata nel tempo, di interventi legislativi che ne hanno modificato profondamente l'impianto originario. Come rivelato del resto, dalle stesse oscillazioni giurisprudenziali sul tema. Se dunque la stessa Cassazione a Sezioni Unite, il massimo organo italiano giurisdizionale nella interpretazione delle leggi, dà atto della estrema difficoltà nella ricostruzione della disciplina e della diversità degli orientamenti giurisprudenziali, non vedo come@Giuseppe Di Piero possa con tanta veemenza affermare il contrario.”


Al riguardo ho contattato il sig. @Giuseppe Di Pieroil quale, sfidando “chiunque” ad elencare le sentenze facenti parte di queste (presunte) oscillazioni giurisprudenziali, mi ha fornito una sua “interessante” visione dell’argomento che,qui, non posso e non voglio ripetere. Sulla questione, posso solamente aggiungere che, a detta del medesimo sig. Di Piero, sarebbe in corso un procedimento sanzionatorio nei confronti di qualche appartenente alla stessa magistratura superiore.


In ogni caso, ammessa e non concessa l’esistenza di una interpretazione ondivaga dell’art. 35 della L. 865/1971, come mai gli agenti immobiliari (categoria a cui il sig.Wolf sembra appartenere) non hanno mai informato di tale circostanza i loro clienti (acquirenti o venditoriche siano)? Il dovere di informazione non rientra tra i doveri principali del mediatore?


Ma, forse, ha ragione Bagudi dicendo che molti, troppi agenti mobiliari non sanno nemmeno cosa significa l’edilizia convenzionata.

Però, se tale assunto fosse vero significherebbe che la maggior parte degli agenti immobiliari capitolinidifetterebbe della competenza necessaria a “garantire la sicurezza” dell’affare.

A questo punto, mi domando e dico: non sarebbemeglio rinunciare alla loro assistenza ed utilizzare esclusivamente i portali che (a differenza dei mediatori) non costa nulla né acquirenti e névenditori?


Ma qui si rischierebbe di andare O.T. e giungere in una discussione trattata in un'altra parte di questosito (A.D. del 1° portale immobiliare definisce i mediatori italiani degli inutili apriporte | immobilio - Forum Immobiliare che ha vistiaddirittura coinvolti @carlo Giordano(amministratore delegato della società proprietario di questo forum) e il presidente della (FIAIP).
Roma
 

silviag71

Membro Junior
Privato Cittadino
Condivido pienamente quanto scritto da Signor_Wolf, piena ricostruzione della realtà attuale; io credo che l'unica strada percorribile sia quella di fare pressioni al Comune di Roma, in ogni forma, con ogni mezzo. Il comune è l'unico che può, ma soprattutto DEVE, risolvere la questione.
Come nel caso delle banche citate, alla fine di fronte alle pressioni si muovono, l'opinione pubblica ha il suo peso, soprattutto per chi vuole mantenere la sua poltrona (ed i conseguenti benefici).
Personalmente vivo la frustrazione di vedere passare i giorni, vorrei sollevare più attenzione sul tema ma servirebbe essere organizzati, al di là di Area 167 (che non ci rappresenta) non c'è un comitato che ci tuteli...
 

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