Perchè da un punto di vista legale quei nulla-osta o chiarimenti rilasciati
non hanno alcun valore. Cio non toglie che in ogni caso hanno tratto in inganno i venditori e sicuramente hanno confuso le idee dei notai. Se si continua a procedere da un punto di vista legale non si farà altro che spostare il problema, mi domando allora se i principi di queste famose associazioni dei diritti dei cittadini abbiano davvero senso: mi sembra che la re-interpretazione di Robin hood Fantozziana calzi alla perfezione
.
Come giustamente affermi, bisogna
risolvere il problema, non volersi vendicare, non si capisce bene per quale motivo, contro persone che sono state tratte in inganno dalle istituzioni. Se l'obbiettivo di tutti questi processi civili è veramente quello di ottenere l'affrancazione dal venditore, si può procedere direttamente mediando con il Comune saltando l'annoso fastidio del bagno di sangue in tribunale.
In ogni caso mi pare che il Comune di Roma, nei tribunali, non venga neanche tenuto lontanamente in considerazione (da un punto di vista strettamente legale), quindi tutto il processo verte sugli errori dei notai ... di cui personalmente ho forti dubbi. Anche ammesso vengano condannati i notai, ma ne dubito, sarebbe comunque una grossa ingiustizia.
Perdonate ma nessuno capisce che si stanno per gettare nella disperazione migliaia di famiglie Romane. La differenza tra acquirenti e venditori è che i primi potevano scegliere se comprare o meno, mentre
ora i venditori non hanno più possibilità di scelta e sono costretti ad andare sul patibolo