Santi60

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Giustissimo... anche per il fatto che i valori venali li hanno definiti... quindi cosa li blocca?
Li blocca semplicemente il fatto che con la Trasformazione, al momento, bisognerebbe utilizzare l'unica convenzione approvata (con la Deliberazione 54/2003) che, a mio avviso giustamente e in linea con le Leggi in vigore, prevede l'affrancazione automatica del prezzo massimo di cessione allo scadere dei 20 anni dopo la convenzione originale. Quindi, consentendo la Trasformazione gli si romperebbe il giocattolo dell'Affrancazione per quel gran numero di Convenzioni più vecchie di 20 anni! Al contrario stanno tergiversando sulle Trasformazioni per trovare una via traversa che gli consenta di poter chiedere il doppio pagamento sia a quelli che hanno chiesto ultimamente la Trasformazione sia, addirittura, a quelli che l'hanno già pagata ed hanno stipulato una nuova Convenzione che li libera da qualsiasi ulteriore richiesta da parte del Comune ...

@Dom66 Grazie per aver condiviso i conteggi (se posso, sarebbe stato più utile "sbianchettare" solo le informazioni sensibili cioè il nome del richiedente, ma non le cifre, dato che spesso con le lettere delle formule a volte RpR non è proprio "trasparente". Comunque, da quanto vedo, l'onere in detrazione parte dal valore "C" pari al "Corrispettivo totale versato per diritto di superficie" e, almeno nella mia Convenzione, in tale corrispettivo totale ci sono anche gli OO.UU. inclusi, Quindi perché dici che invece tali OO.UU. NON sono inclusi?
Da quale punto del conteggio si evince ciò?
Grazie

Canone per affrancazione? CANONE?
Ma questi o non conoscono l'italiano o ci stanno inchiappettando ulteriormente.

Infatti, su un qualsiasi dizionario della lingua italiana possiamo leggere:
Canone, corrispettivo periodicamente versato come controprestazione per l'utilizzo di un bene.

Quindi il costo dell'affrancazione non è una tantum?
Chiedo così... tanto per mettere i puntini sulle "i".

A parte questo non capisco perché @Dom66 abbia cancellato anche le cifre: bastava togliere il riferimento alle persone ed al particolare immobile, ma quel documento senza numeri non ci serve a nulla, non possiamo fare nessun riscontro.
Magari parlano di "Canone" poiché i Funzionari del Comune pensano già al futuro quando, alla scadenza dei 99 anni, il Comune, che con questa roba inutile dell'Affrancazione resta comunque il titolare finale della proprietà, potrà effettivamente richiedere a chi la casa l'ha già pagata (e, spesso, anche a prezzo di mercato!) di pagare un "Canone" per poter continuare ad utilizzarla. Senza contare che, fra l'altro, chi dovrà versare il "Canone" (o i suoi genitori) hanno dovuto ristrutturare più volte l'appartamento senza ottenere nulla dal Comune, per evitare che caschi a pezzi nel corso di 99 anni!
Neanche nella vecchia U.R.S.S. avvenivano cose del genere (li la casa te la dava lo stato senza chiederti nulla salvo lavorare e stare zitto :triste: ..., qui ci resta solo il vantaggio che, almeno, possiamo lamentarci, ma nulla di più) .
 
Ultima modifica di un moderatore:

Santi60

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Ho appena riagganciato con Risorse per Roma, volevo sapere a che punto era la mia pratica di conteggio e mi hanno comunicato che dal 8 Ottobre non se ne occupano più loro, ma direttamente al dipartimento
@FaManY Se veramente è così, almeno si evita di pagare un servizio esterno (con aggravio dei conti del Comune solo per fare 4 operazioni da prima elementare). Ma a questo punto la Delibera 16/2016, che era già discutibile dall'inizio, diventa anche meno giustificabile dato che si evita il "ping pong" fra Dipartimento e RpR, quindi buona parte dei 180 giorni, già esagerati "a priori", perdono buona parte della loro "congruità" ...
 

Santi60

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Professionista
E poi io non ho capito un altra cosa, sto benedetto conguaglio sul diritto di superficie (ammesso che arrivi) chi lo dovrebbe pagare? Sempre l'attuale proprietario? Mi spiego meglio, se io oggi vendo (da premettere che la mia convenzione è del 1986, io sono 3 proprietario e finora non è mai arrivato nessun conguaglio), o affrancando o a prezzo imposto e domani arriva il conguaglio sul diritto di superficie, chi lo paga? Il nuovo acquirente?
@PeppeC, come condivisio in un mio precedente post, in alcune convenzioni (la mia è una di queste), c'è una "clausola di salvaguardia" piuttosto importante nell'art. 3 (CORRISPETTIVO DELLA CONCESSIONE) che stabilisce in modo difficilmente interpretabile in modo diverso data la semplicità con cui è scritto: "In nessun caso potrà darsi luogo a conguaglio in più o ln meno dopo l'assegnazione definitiva degli alloggi.".
Ma attenzione, se si va a stipulare una convenzione di Affrancazione sulla base dello schema della Deliberazione 33/2015, questa clausola, qualora ci sia nella Convenzione originaria, viene cancellata poiché sovrascritta da una clausola che dice esattamente il contrario, proprio, per ironia della sorte, nell'art. 3 della nuova Convenzione, che stabilisce: "Il Signor ........ .. ...... 00 ..... impegna se stesso e i suoi aventi causa, a versare a Roma Capitale, a semplice richiesta, l'eventuale conguaglio relativo al costo definitivo di acquisizione dell'area e dichiara espressamente di rinunciare. come in effetti rinuncia, fin da ora ad opporre diritti e/o a proporre azioni nei confronti di Roma Capitale, in relazione al corrispettivo dell'affrancazione (calcolato sulla base del costo provvisorio) che resterà immutato anche in caso di conguaglio.
Il Signor .. .. ... .......... si obbliga, inoltre, ad inserire negli eventuali atti di trasferimento dell'immobile che viene qui affrancato clausola espressa di riconoscimento ed accettazione di quanto previsto nel comma precedente del presente articolo e prende atto ed accetta che il mancato inserimento di detta clausola costituisce grave violazione che comporterà la risoluzione di diritto ex art. 1456 c.c, della presente convenzione
".
Ora mi chiedo e vi chiedo: a cosa serve un'affrancazione se mi consente di applicare un prezzo di mercato su un appartamento che sto cercando di vendere se, contemporaneamente, DEVO inserire nel contratto di vendita un obbligo per il successivo acquirente di versare, a semplice richiesta del Comune, un eventuale conguaglio che, al momento, nessuno è in grado di valutare?
In altri termini chi sarebbe quel pazzo di acquirente che accetterà di pagare a "prezzo di mercato" un appartamento che, in assenza di trasformazione, avrà un valore di per sé già decrescente nel tempo, man mano che si avvicina la scadenza dei 99 anni, e, per giunta con un ulteriore obbligo di dover versare altri soldi al Comune di Roma che si sente anche libero di calcolare i conguagli senza darne alcuna spiegazione?
A questo proposito faccio notare che in alcuni piani di zona (incluso il mio): a) una buona parte della cubatura (quella non residenziale relativa a servizi ed attività commerciali) è stata già ceduta in proprietà (ho visto le visure catastali), a fronte della Convenzione di Trasformazione secondo la Deliberazione 54/2003; b) il Comune NON può chiedere nessun conguaglio ai nuovi proprietari delle cubature commerciali (nel mio caso è una Banca di primaria importanza a livello anche internazionale!), grazie alla "clausola di salvaguardia che ho citato, e questi ultimi non devono fare nessuna affrancazione, non solo perché ora sono pieni proprietari, ma anche perché le cubature non residenziali non sono state mai soggette ad alcun vincolo di prezzo massimo di cessione. Pertanto tutti gli eventuali aggravi di costo di acquisizione delle aree che danno luogo ad eventuali conguagli si riverseranno TUTTI su quei malcapitati che avranno la pessima idea di stipulare una Convenzione di Affrancazione rinunciano, implicitamente alla "clausola di salvaguardia". A questo punto quale acquirente sarà così pazzo da diventare un "avente causa" di chi ha commesso una tale leggerezza?
 

Mobil

Membro Attivo
Privato Cittadino
...Ora mi chiedo e vi chiedo: a cosa serve un'affrancazione se mi consente di applicare un prezzo di mercato su un appartamento che sto cercando di vendere se, contemporaneamente, DEVO inserire nel contratto di vendita un obbligo per il successivo acquirente di versare, a semplice richiesta del Comune, un eventuale conguaglio che, al momento, nessuno è in grado di valutare?...
Ma tanto il conguaglio in qualche modo te lo chiedono comunque, ormai siamo dentro questo tunnel e non ne usciremo mai, anche se ad un certo punto pensi che sia tutto ok e hai sistemato qualsiasi pendenza, loro tirano fuori il coniglio dal cappello.
Questi non è che fanno i conti basandosi sulle leggi e gli oneri che hanno sostenuto, fanno i conti per rastrellare un po' di soldi quando le casse piangono e non sanno dove reperirli.
Secondo te è normale che nel 2003, quando le operazioni di esproprio sono state dichiarate concluse per i 14 piani, ritenevano che 28 euro al metro cubo era una cifra che copriva tutte le spese da parte del comune, e quindi io, conti alla mano, tra cessione area e OO.UU gli ho gia dato svariate volte in più di quanto hanno speso, e l'area l'avrei gia ampiamente pagata, ma dopo 13 anni si presentano con una stima maggiorata del 800% e mi chiedono ancora soldi, per affrancare un vincolo che se trasformo, e gia sarebbe dargli dei soldi che già hanno incassato, per di più tra due anni dovrebbe decadere da solo?
Lo scopo dell'edilizia convenzionata era agevolare il cittadino non abbiente o fare speculazione sui terreni?
E' mai possibile dichiarare cose su atti pubblici e poi dire che era tutto uno scherzo?
Ma in che c...o di paese siamo, non c'è nessuno che li ferma?
 

manlick_gloom

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Stessa situazione, sto diffidando il comune.

So di un altro che, nella stessa situazione, ha diffidato ma non se lo sono filato.
Perciò sono finiti in tribunale e sta aspettando che il giudice ordini al comune di procedere d'urgenza con l'atto di trasformazione (se va tutto bene, immagino).
mi sapresti dire chi? mi sembra di capire che su questo thread la totalità delle persone sia interessata alla sola affrancazione, ma di persone nel nostro "status" ve ne siano molto poche.
 

Dom66

Membro Junior
Privato Cittadino
@Dom66 Grazie per aver condiviso i conteggi (se posso, sarebbe stato più utile "sbianchettare" solo le informazioni sensibili cioè il nome del richiedente, ma non le cifre, dato che spesso con le lettere delle formule a volte RpR non è proprio "trasparente". Comunque, da quanto vedo, l'onere in detrazione parte dal valore "C" pari al "Corrispettivo totale versato per diritto di superficie" e, almeno nella mia Convenzione, in tale corrispettivo totale ci sono anche gli OO.UU. inclusi, Quindi perché dici che invece tali OO.UU. NON sono inclusi?
Da quale punto del conteggio si evince ciò?
Grazie
.....nel corrispettivo totale sono inglobati sia gli OO.UU. che la quota terreno e loro hanno conteggiato solo quanto versato per la quota terreno, se mi avessero conteggiato anche quanto versato per gli OO.UU. avrei pagato circa 3.000 euro invece che 12.700
 

PeppeC.

Membro Ordinario
Privato Cittadino
.....nel corrispettivo totale sono inglobati sia gli OO.UU. che la quota terreno e loro hanno conteggiato solo quanto versato per la quota terreno, se mi avessero conteggiato anche quanto versato per gli OO.UU. avrei pagato circa 3.000 euro invece che 12.700
Scusami Dom66 ma l'atto del Notaio non lo hai ancora fatto? Quando lo farai puoi dirci se parla di un eventuale conguaglio o sono solo i 12.700,00. Grazie
 

Fausto 1

Membro Junior
Privato Cittadino
@PeppeC, come condivisio in un mio precedente post, in alcune convenzioni (la mia è una di queste), c'è una "clausola di salvaguardia" piuttosto importante nell'art. 3 (CORRISPETTIVO DELLA CONCESSIONE) che stabilisce in modo difficilmente interpretabile in modo diverso data la semplicità con cui è scritto: "In nessun caso potrà darsi luogo a conguaglio in più o ln meno dopo l'assegnazione definitiva degli alloggi.".
Ma attenzione, se si va a stipulare una convenzione di Affrancazione sulla base dello schema della Deliberazione 33/2015, questa clausola, qualora ci sia nella Convenzione originaria, viene cancellata poiché sovrascritta da una clausola che dice esattamente il contrario, proprio, per ironia della sorte, nell'art. 3 della nuova Convenzione, che stabilisce: "Il Signor ........ .. ...... 00 ..... impegna se stesso e i suoi aventi causa, a versare a Roma Capitale, a semplice richiesta, l'eventuale conguaglio relativo al costo definitivo di acquisizione dell'area e dichiara espressamente di rinunciare. come in effetti rinuncia, fin da ora ad opporre diritti e/o a proporre azioni nei confronti di Roma Capitale, in relazione al corrispettivo dell'affrancazione (calcolato sulla base del costo provvisorio) che resterà immutato anche in caso di conguaglio.
Il Signor .. .. ... .......... si obbliga, inoltre, ad inserire negli eventuali atti di trasferimento dell'immobile che viene qui affrancato clausola espressa di riconoscimento ed accettazione di quanto previsto nel comma precedente del presente articolo e prende atto ed accetta che il mancato inserimento di detta clausola costituisce grave violazione che comporterà la risoluzione di diritto ex art. 1456 c.c, della presente convenzione
".
Ora mi chiedo e vi chiedo: a cosa serve un'affrancazione se mi consente di applicare un prezzo di mercato su un appartamento che sto cercando di vendere se, contemporaneamente, DEVO inserire nel contratto di vendita un obbligo per il successivo acquirente di versare, a semplice richiesta del Comune, un eventuale conguaglio che, al momento, nessuno è in grado di valutare?
In altri termini chi sarebbe quel pazzo di acquirente che accetterà di pagare a "prezzo di mercato" un appartamento che, in assenza di trasformazione, avrà un valore di per sé già decrescente nel tempo, man mano che si avvicina la scadenza dei 99 anni, e, per giunta con un ulteriore obbligo di dover versare altri soldi al Comune di Roma che si sente anche libero di calcolare i conguagli senza darne alcuna spiegazione?
A questo proposito faccio notare che in alcuni piani di zona (incluso il mio): a) una buona parte della cubatura (quella non residenziale relativa a servizi ed attività commerciali) è stata già ceduta in proprietà (ho visto le visure catastali), a fronte della Convenzione di Trasformazione secondo la Deliberazione 54/2003; b) il Comune NON può chiedere nessun conguaglio ai nuovi proprietari delle cubature commerciali (nel mio caso è una Banca di primaria importanza a livello anche internazionale!), grazie alla "clausola di salvaguardia che ho citato, e questi ultimi non devono fare nessuna affrancazione, non solo perché ora sono pieni proprietari, ma anche perché le cubature non residenziali non sono state mai soggette ad alcun vincolo di prezzo massimo di cessione. Pertanto tutti gli eventuali aggravi di costo di acquisizione delle aree che danno luogo ad eventuali conguagli si riverseranno TUTTI su quei malcapitati che avranno la pessima idea di stipulare una Convenzione di Affrancazione rinunciano, implicitamente alla "clausola di salvaguardia". A questo punto quale acquirente sarà così pazzo da diventare un "avente causa" di chi ha commesso una tale leggerezza?


Ciao a Tutti,

questa di Santi mi sembra una riflessione da far saltare sulla sedia!
Possibile che la stampa non ha prodotto neanche un rigo su questa vicenda?
Inoltre, scusate se insisto, ma chiedo ai compagni di sventura del forum:

1) qualcuno sa quale sia il testo dell'atto che sarà stipulato con il comune di Roma a fronte dell'affrancazione?

2) si ha notizia delle procedure di trasformazione che per i 14 pdz davano luogo allo svincolo da tutti gli obblighi dopo 20 anni?

3) è stato pubblicato il verbale della riunione della commissione del 23/9?

Inoltre sono sempre dell'idea (ma è solo la mia opinione) che occorre condividere le ns perplessità con chi ha il potere di incidere sulle cose (Sindaco? Assessore?.....?)

Ciao e grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
 

PeppeC.

Membro Ordinario
Privato Cittadino
@PeppeC, come condivisio in un mio precedente post, in alcune convenzioni (la mia è una di queste), c'è una "clausola di salvaguardia" piuttosto importante nell'art. 3 (CORRISPETTIVO DELLA CONCESSIONE) che stabilisce in modo difficilmente interpretabile in modo diverso data la semplicità con cui è scritto: "In nessun caso potrà darsi luogo a conguaglio in più o ln meno dopo l'assegnazione definitiva degli alloggi.".
Ma attenzione, se si va a stipulare una convenzione di Affrancazione sulla base dello schema della Deliberazione 33/2015, questa clausola, qualora ci sia nella Convenzione originaria, viene cancellata poiché sovrascritta da una clausola che dice esattamente il contrario, proprio, per ironia della sorte, nell'art. 3 della nuova Convenzione, che stabilisce: "Il Signor ........ .. ...... 00 ..... impegna se stesso e i suoi aventi causa, a versare a Roma Capitale, a semplice richiesta, l'eventuale conguaglio relativo al costo definitivo di acquisizione dell'area e dichiara espressamente di rinunciare. come in effetti rinuncia, fin da ora ad opporre diritti e/o a proporre azioni nei confronti di Roma Capitale, in relazione al corrispettivo dell'affrancazione (calcolato sulla base del costo provvisorio) che resterà immutato anche in caso di conguaglio.
Il Signor .. .. ... .......... si obbliga, inoltre, ad inserire negli eventuali atti di trasferimento dell'immobile che viene qui affrancato clausola espressa di riconoscimento ed accettazione di quanto previsto nel comma precedente del presente articolo e prende atto ed accetta che il mancato inserimento di detta clausola costituisce grave violazione che comporterà la risoluzione di diritto ex art. 1456 c.c, della presente convenzione
".
Ora mi chiedo e vi chiedo: a cosa serve un'affrancazione se mi consente di applicare un prezzo di mercato su un appartamento che sto cercando di vendere se, contemporaneamente, DEVO inserire nel contratto di vendita un obbligo per il successivo acquirente di versare, a semplice richiesta del Comune, un eventuale conguaglio che, al momento, nessuno è in grado di valutare?
In altri termini chi sarebbe quel pazzo di acquirente che accetterà di pagare a "prezzo di mercato" un appartamento che, in assenza di trasformazione, avrà un valore di per sé già decrescente nel tempo, man mano che si avvicina la scadenza dei 99 anni, e, per giunta con un ulteriore obbligo di dover versare altri soldi al Comune di Roma che si sente anche libero di calcolare i conguagli senza darne alcuna spiegazione?
A questo proposito faccio notare che in alcuni piani di zona (incluso il mio): a) una buona parte della cubatura (quella non residenziale relativa a servizi ed attività commerciali) è stata già ceduta in proprietà (ho visto le visure catastali), a fronte della Convenzione di Trasformazione secondo la Deliberazione 54/2003; b) il Comune NON può chiedere nessun conguaglio ai nuovi proprietari delle cubature commerciali (nel mio caso è una Banca di primaria importanza a livello anche internazionale!), grazie alla "clausola di salvaguardia che ho citato, e questi ultimi non devono fare nessuna affrancazione, non solo perché ora sono pieni proprietari, ma anche perché le cubature non residenziali non sono state mai soggette ad alcun vincolo di prezzo massimo di cessione. Pertanto tutti gli eventuali aggravi di costo di acquisizione delle aree che danno luogo ad eventuali conguagli si riverseranno TUTTI su quei malcapitati che avranno la pessima idea di stipulare una Convenzione di Affrancazione rinunciano, implicitamente alla "clausola di salvaguardia". A questo punto quale acquirente sarà così pazzo da diventare un "avente causa" di chi ha commesso una tale leggerezza?
Scusami Santi60, forse mi sbaglio io, però:
- una cosa credo sia l'eventuale conguaglio sul diritto di superficie (e come sul tuo, anche nella mia convenzione all'art. 3 c'è quella clausola di salvaguardia) che in funzione di quella non ci dovrebbe essere nessun conguaglio per quanto riguarda il diritto di superficie
- è una cosa è come hai ben spiegato lo schema della delibera del 2015 dove per Affrancare Il Signor ........ .. ...... 00 ..... impegna se stesso e i suoi aventi causa, a versare a Roma Capitale, a semplice richiesta, l'eventuale conguaglio relativo al costo definitivo di acquisizione dell'area e dichiara espressamente di rinunciare. come in effetti rinuncia, fin da ora ad opporre diritti e/o a proporre azioni nei confronti di Roma Capitale, in relazione al corrispettivo dell'affrancazione (calcolato sulla base del costo provvisorio) che resterà immutato anche in caso di conguaglio.
 

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