Santi60

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La storia è un pò lunga da spiegare nei minimi dettagli, come vede si sono scritte 555 pagine dal settembre del 2015.
Per farla breve come le ho scritto prima le convenzioni in diritto di superficie hanno una durata di 99 anni rinnovabili per altri 99 anni, la scadenza dei 20 anni a cui fa riferimento vale per quei chiamiamoli fortunati 14 piani di zona dove è possibile effettuare la Trasformazione, che alla scadenza di detta convenzione, la Legge (e non il Comune che dice il contrario) dice che decadono tutti i vincoli.
Attualmente in relazione alla sentenza della Corte di Cassazione del 2015 il Comune ha deliberato che per vendere a prezzo di libero mercato bisogna fare l'Affrancazione, cioè pagare un importo X che varia in base al piano di zona, in alternativa bisogna vendere a prezzo imposto (prezzo che dovrebbe calcolare il Comune), ma che attualmente nessuno è in grado calcolarlo.
Giovedì ho partecipato ad una riunione indetta dal Comitato di Quartiere Val Melaina. E' venuto fuori che l'Affrancazione, come sospettava già qualcuno in alcuni post in questo Forum, libera solo dal vincolo di prezzo massimo, ma non da tutti gli altri vincoli relativi ai requisiti di reddito e familiari del potenziale acquirente. A questo punto ho paura che questa Affrancazione è solo un "bidone" che ci sta tirando l'Amministrazione Comunale poiché un acquirente con i limiti di reddito, a meno che non abbia vinto al super enalotto, ben difficilmente potrà trovare una banca che conceda un mutuo per l'acquisto di un appartamento a "prezzo di mercato", per il semplice fatto che non soddisferebbe i requisiti minimi reddituali che tutte le banche pongono per concedere un mutuo (specialmente se di importo elevato). Ovviamente è possibile che con tutta la confusione che c'è sul tema, magari, a fronte dell'Affrancazione i Notai rogitino senza tenere conto dei requisiti degli acquirenti, ma chi può garantire che, ad un certo punto, questa o una successiva Amministrazione Comunale non tiri fuori un altro coniglio dal cilindro chiedendo altri soldi, per esempio a titolo di sanzione pecuniaria per aver acquistato un appartamento senza averne i requisiti?
Solo con una procedura come la Trasformazione con caducazione di TUTTI i vincoli (dopo 20 anni dalla Convenzione originaria) si potrà essere sicuri di poter vendere/acquistare un appartamento nei PdZ senza future sorprese!
Almeno questo è il mio punto di vista!
 

Mobil

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Giovedì ho partecipato ad una riunione indetta dal Comitato di Quartiere Val Melaina. E' venuto fuori che l'Affrancazione, come sospettava già qualcuno in alcuni post in questo Forum, libera solo dal vincolo di prezzo massimo, ma non da tutti gli altri vincoli relativi ai requisiti di reddito e familiari del potenziale acquirente. A questo punto ho paura che questa Affrancazione è solo un "bidone" che ci sta tirando l'Amministrazione Comunale poiché un acquirente con i limiti di reddito, a meno che non abbia vinto al super enalotto, ben difficilmente potrà trovare una banca che conceda un mutuo per l'acquisto di un appartamento a "prezzo di mercato", per il semplice fatto che non soddisferebbe i requisiti minimi reddituali che tutte le banche pongono per concedere un mutuo (specialmente se di importo elevato). Ovviamente è possibile che con tutta la confusione che c'è sul tema, magari, a fronte dell'Affrancazione i Notai rogitino senza tenere conto dei requisiti degli acquirenti, ma chi può garantire che, ad un certo punto, questa o una successiva Amministrazione Comunale non tiri fuori un altro coniglio dal cilindro chiedendo altri soldi, per esempio a titolo di sanzione pecuniaria per aver acquistato un appartamento senza averne i requisiti?
Solo con una procedura come la Trasformazione con caducazione di TUTTI i vincoli (dopo 20 anni dalla Convenzione originaria) si potrà essere sicuri di poter vendere/acquistare un appartamento nei PdZ senza future sorprese!
Almeno questo è il mio punto di vista!

Bentornato Santi, temevo di averti perduto, se l'unico faro che abbiamo sugli arzigogoli legislativi. Sulle leggi mi sono fatto una cultura ma si metodi di stima dei valori venali mi arrendo, penso che puoi controbattere solo tu.
Quando ho posto il tema dei vincoli accessori sono stato quasi lapidato, a quanto pare anche altri si pongono il problema e anche secondo me l'unica via di uscita sarebbe la trasformazione, ma ci neganno di fatto la possibilita di sostituzione, come da comma 46, anche nei 14 piani di zona.
Quello che non ho capito è se il comune abbia la facoltà, oltre che di decidere se rendere possibile la trasfomrazione, di revocarla, sospendendola come ora, dopo una decisione in già presa in merito nel passato.
 

Nicestar

Membro Attivo
Privato Cittadino
Giovedì ho partecipato ad una riunione indetta dal Comitato di Quartiere Val Melaina. E' venuto fuori che l'Affrancazione, come sospettava già qualcuno in alcuni post in questo Forum, libera solo dal vincolo di prezzo massimo, ma non da tutti gli altri vincoli relativi ai requisiti di reddito e familiari del potenziale acquirente. A questo punto ho paura che questa Affrancazione è solo un "bidone" che ci sta tirando l'Amministrazione Comunale poiché un acquirente con i limiti di reddito, a meno che non abbia vinto al super enalotto, ben difficilmente potrà trovare una banca che conceda un mutuo per l'acquisto di un appartamento a "prezzo di mercato", per il semplice fatto che non soddisferebbe i requisiti minimi reddituali che tutte le banche pongono per concedere un mutuo (specialmente se di importo elevato). Ovviamente è possibile che con tutta la confusione che c'è sul tema, magari, a fronte dell'Affrancazione i Notai rogitino senza tenere conto dei requisiti degli acquirenti, ma chi può garantire che, ad un certo punto, questa o una successiva Amministrazione Comunale non tiri fuori un altro coniglio dal cilindro chiedendo altri soldi, per esempio a titolo di sanzione pecuniaria per aver acquistato un appartamento senza averne i requisiti?
Solo con una procedura come la Trasformazione con caducazione di TUTTI i vincoli (dopo 20 anni dalla Convenzione originaria) si potrà essere sicuri di poter vendere/acquistare un appartamento nei PdZ senza future sorprese!
Almeno questo è il mio punto di vista!

Condivido il tuo punto di vista sulla necessità che la procedura di trasformazione è l'unica soluzione che offre una garanzia solida, del resto ne abbiamo parlato tante volte, ma aggiungo solo una piccola postilla per la precisione, vi sono anche alcune convenzioni ( come la mia ) che non prevedono il limite di reddito massimo poiché esso è previsto esclusivamente se vi sono state sovvenzioni pubbliche.

Per quanto riguarda gli ulteriori vincoli, se può aiutare il dibattito, da uno studio del Notaio Gaetano Petrelli si legge:
Non possono essere, invece, rimossi sulla base della previsione di legge
gli altri eventuali vincoli previsti dalla convenzione. In particolare, gli eventuali divieti di alienazione temporanei previsti da convenzioni di concessione del diritto di superficie; le clausole di prelazione a favore del Comune; le eventuali previsioni
relative ai requisiti soggettivi degli acquirenti. Ciò non significa però che alcuni di detti ulteriori vincoli non possano essere rimossi con apposita convenzione urbanistica, la cui stipulazione – da ritenersi tendenzialmente possibile, salvo doveroso approfondimento - potrebbe rimessa alla valutazione discrezionale dell’ente locale. In altri termini, questi ulteriori vincoli non sono stati contemplati non perché abbiano una maggiore rilevanza nell’ interesse pubblico e quindi ne sia stato valutato prevalente l’interesse al loro mantenimento, ma – al contrario – perché sono stati probabilmente considerati “di minore intralcio” alla circolazione immobiliare, il che ne giustificherebbe l’eliminazione discrezionale (mentre deve ritenersi che la rimozione dei vincoli riguardanti il prezzo massimo o il canone di locazione sia un atto dovuto, in presenza dei presupposti di legge). Per quanto riguarda i requisiti soggettivi, è vero che la giurisprudenza ha considerato la relativa previsione – contenuta nell’ art. 35 della legge n. 865/1971, per la parte in vigore – come norma imperativa, non derogabile quindi dai privati (Cass. 20 luglio 1999, n. 7768); ma non sembra che tale inderogabilità incida sulla potestà discrezionale dell’ente pubblico di rimuovere il relativo vincolo, in presenza di una adeguata motivazione alla luce dell’interesse pubblico.
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
Questa stasi fa cadere le braccia

Ne parlavo ieri con un "tecnico", che ogni giorno deve fare i conti, suo malgrado, con il dipartimento.

Conferma quello che tutti sappiamo bene, ormai, compreso il fatto che parliamo di un comune che è marcito nella corruzione.

Una quantità smisurata di persone è nella nostra situazione: ma i più nemmeno lo sanno.

Ed è una situazione senza uscita: al dipartimento ci sono solo due funzionari (ripeto, due funzionari) a disposizione per stipulare gli atti di affrancazione.

Mi ha confermato che la preparazione media, tranne alcuni, è scarsissima e che non si rendono minimamente conto del casino che gli pioverà addosso.

Diversamente, stanno prendendosi tutto il tempo perché, ora, non vorrebbero farsi sfuggire nulla, vorrebbero fare tutto alla perfezione.

Ovviamente, non ne sono in grado.

Qualcuno dovrebbe commissariare il dipartimento.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Che tristezza ...
Vien da chiedersi se, chi ha alzato questo polverone fino ad ottenere questa sentenza con la scusa del danno erariale ha fatto bene o male
Il danno erariale significa danno allo Stato, e i cittadini violentati da questa situazione assurda non sono parte dello Stato
Il loro danno chi glielo ripaga?
Cornuti e mazziati vittime dell'incompetenza dell'Amministrazione Capitolina senza sostegno e assistenza

Buon Natale a tutti ... vi leggo spesso in disparte
ma sono sempre con voi
 

pfr2401

Membro Junior
Privato Cittadino
Ho trovato su Facebook questa nuova delibera. L'ufficio complicazione cose facili ha colpito di nuovo.
 

Allegati

  • deliberazione Giunta Capitolina n. 108 del 12 dicembre 2016.pdf
    54,8 KB · Visite: 100

iteleo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve leggo sui giornali che la Raggi è obbligata dal contratto stipulato con M5S a sottoporre ogni delibera a un pool esterno di avvocati della Casaleggio. Forse è il caso di coinvolgere anche Davide Casaleggio su questa questione. Che ne dite?
 

PeppeC.

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Giovedì ho partecipato ad una riunione indetta dal Comitato di Quartiere Val Melaina. E' venuto fuori che l'Affrancazione, come sospettava già qualcuno in alcuni post in questo Forum, libera solo dal vincolo di prezzo massimo, ma non da tutti gli altri vincoli relativi ai requisiti di reddito e familiari del potenziale acquirente. A questo punto ho paura che questa Affrancazione è solo un "bidone" che ci sta tirando l'Amministrazione Comunale poiché un acquirente con i limiti di reddito, a meno che non abbia vinto al super enalotto, ben difficilmente potrà trovare una banca che conceda un mutuo per l'acquisto di un appartamento a "prezzo di mercato", per il semplice fatto che non soddisferebbe i requisiti minimi reddituali che tutte le banche pongono per concedere un mutuo (specialmente se di importo elevato). Ovviamente è possibile che con tutta la confusione che c'è sul tema, magari, a fronte dell'Affrancazione i Notai rogitino senza tenere conto dei requisiti degli acquirenti, ma chi può garantire che, ad un certo punto, questa o una successiva Amministrazione Comunale non tiri fuori un altro coniglio dal cilindro chiedendo altri soldi, per esempio a titolo di sanzione pecuniaria per aver acquistato un appartamento senza averne i requisiti?
Solo con una procedura come la Trasformazione con caducazione di TUTTI i vincoli (dopo 20 anni dalla Convenzione originaria) si potrà essere sicuri di poter vendere/acquistare un appartamento nei PdZ senza future sorprese!
Almeno questo è il mio punto di vista!
Cmq, io sono convinto che in tutti questi anni, oltre a non rispettare il vincolo del prezzo imposto, si è acquistato anche senza rispettare gli altri requisiti...
 

mrc70

Membro Junior
Privato Cittadino
Salve leggo sui giornali che la Raggi è obbligata dal contratto stipulato con M5S a sottoporre ogni delibera a un pool esterno di avvocati della Casaleggio. Forse è il caso di coinvolgere anche Davide Casaleggio su questa questione. Che ne dite?

Se fosse vera questa cosa sarebbe abbastanza inquietante! Insomma questa gente è stata eletta per amministrare e l'unica cosa che sta facendo è proprio NON amministrare. Detto così è una delega in bianco. Che si elegge a fare un sindaco se poi sulle decisioni deve mettere un visto una commissione esterna? Boh?
L'aggravante è che l'organo politico-amministrativo non si deve limitare ad eseguire il compitino senza errori per far vedere che il foglio è stato riempito ma deve prendere delle decisioni a beneficio della collettività. Sarò io che non sono in grado di "leggere" i fatti ma, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca. Insomma che si può pensare quando personaggi della sfera politico-amministrativa sono coinvolti direttamente in affari immobiliari?
L'impressione è che sia solo la punta dell'iceberg e che in questi affari siano coinvolti un po' tutti fino all'apparato amministrativo e questo probabilmente per alcuni è un "buon affare". A quanto pare con il "mattone" a Roma ci si continua a guadagnare bene.
 

Nicestar

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ho trovato su Facebook questa nuova delibera. L'ufficio complicazione cose facili ha colpito di nuovo.

Non è possibile che questi sono così incapaci! Dopo tante obiezioni tecniche e legali portate a sostegno, di comparazioni con delibere di tutti gli altri comuni d'italia.......questi cosa fanno dopo mesi? Si riuniscono come giunta, solo per allargare la platea delle urgenze! Ma qui veramente stiamo dando i numeri a lotto! Non sono normali, questi sono da ricovero! Ormai ho perso ogni speranza. Buon Natale a tutti!
 

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