Desidero fare una precisazione.
Sul quotidiano giuridico-economico Italia Oggi di ieri 5 ottobre c'era un sintetico ma illuminate intervento del presidente della Confedilizia Giorgio Spaziani Testa che si domandava cosa avesse depresso il valore delle case dal 2012 al 2016 intaccando in modo notevole i frutti dei risparmi delle famiglie italiane.
E dava questa risposta: L'IMU. Che era triplicata, nel frattempo.
Dunque, in relazione a questo autorevole intervento del presidente di Confedilizia, possiamo fare qualche puntualizzazione sulla questione del prezzo delle case e del suo normale ciclo economico.
A differenza di quelli precedenti, il governo di Mario Monti è intervenuto in modo pesante sulla tassazione della casa affrettando e rendendo più grave la crisi che era già in atto.
La tassazione attuale dell' IMU tende, forse per la prima volta negli ultimi 70 anni, ad alterare e distorcere il normale ciclo economico "a nido d'api" del mercato immobiliare mettendo molto piombo sulle ali di un fisiologico rilancio del numero delle compravendite e, a seguire, dei prezzi.
Verrà a fare difetto quel numero di compravendite, piuttosto cospicuo, che una volta erano finalizzate all'investimento attraverso la loro messa a reddito. Concedere in locazione un appartamento rischia di diventare un'operazione antieconomica considerando appunto il peso attuale dell' IMU al quale si sommano le normali spese di gestione e manutenzione e l'incombente pericolo, in questi anni di crisi occupazionale, di inquilini morosi e delle conseguenti, defaticanti e costose vertenze giudiziarie.
Per queste ulteriori ragioni, trovo difficilissimo che si crei la condizione di una nuova esplosione delle quotazioni immobiliari simile a quella, davvero clamorosa, che ha contrassegnato il periodo temporale 1997-2007.
Mi spingo a dire che, forse, per la prima volta, un governo, quello di Monti, ha inciso in modo determinate sull'andamento, fino ad allora quasi autonomo e largamente svincolato da pressioni esterne, del ciclo economico della casa, piegandolo ai propri fini finanziari e di bilancio. (E anche a quelli dell' UE...).