I soldi non sono un problema, è solo una questione di tempismo e organizzazione...
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O si chiama il PyerSilvio e si fanno i soldi. Sperando di ereditarne altri quanto prima.Se conviene farlo perché è l'unico bene ereditato, si può sempre rinunciare e sbolognarlo allo Stato...
I soldi non sono un problema, è solo una questione di tempismo e organizzazione...
O si chiama il PyerSilvio e si fanno i soldi
sarei curioso di sentire i tuoi colleghi del forum cosa pensano di affermazioni come questa......potresti fare una di quelle trasmissioni di fine living.....
Ridicolo è considerare il rudere di Via della Spiga, dove avrebbe grossa commerciabilità anche solo il terreno.
Prova invece ad ereditare il loculo della nonna nel paesino in provincia di Nuoro, Benevento, Terni ... Anche senza andare nei casi limite, prova a vendere la classica abitazione semi indipendente in paesino di 5000 anime in Veneto o Piemonte.
Inizi a bestemmiare in turco sapendo che anche per liberartene o abbatterlo dovrai pagare.
Quello di Alberobello è un caso reale ma fortunato e abbastanza sporadico.
Sai quanti migliaia di paesetti sparsi nella nostra Italia attenderanno invano di diventare patrimonio dell'umanità...
Succede ad uno, misteriosamente favorito dalla sorte, di sbancare il superenalotto ma milioni di persone non vinceranno mai nulla nella loro vita.
Il settore della casa è un mercato economico con leggi inevitabili e inflessibili non la lotteria di Capodanno.
Quindi, fra poco, sarà il proprietario a dover pagare l'acquirente affinché gli faccia " il favore" di accollarsi il rudere invendibile....
Mi metto nei panni di chi ha ereditato una casa vecchia ed inabitabile di 100 mq. (sono centinaia di migliaia) nel centro storico di uno di quei mille paesini italiani in stallo economico o in via di progressivo spopolamento: non riesce a venderla, sarebbe un suicidio economico ristrutturala solo per il gusto estetico di farlo, così come è inagibile, non locabile e non serve a nulla e intanto ci paga tasse su tasse compreso quella per lo smaltimento dei rifiuti che non produce....
Un pianto, un labirinto inestricabile dal quale è difficilissimo trovare l'uscita...
Sulle case prive di utenze e senza arredamento si può chiedere l'esenzione dalla TARI che è ammessa nella maggior parte dei comuni. Per le case collabenti è poi previsto un abbattimento dell'IMU pari al 50%... ora tutta questa tassazione non la vedo... si tratterà di qualche centinaia di euro all'anno.
Certo, il problema del mercato riguarda i ruderi inabitabili quanto può riguardare le nuove costruzioni. Con normative sempre più stringenti diventa difficile costruire e/o ristrutturare sotto ai 1.500 euro al mq.
Da qui si deduce che nelle zone depresse d'Italia, dove i prezzi sono inferiori a queste quotazioni, il mercato immobiliare risulta paralizzato su tutti i fronti, compreso quello delle realizzazioni ancora da venire.
La valorizzazione del vecchio patrimonio edilizio italiano in disuso dovrebbe essere comunque oggetto di una particolare attenzione. Poco amata dagli italiani, è invece uno degli elementi più apprezzato dagli stranieri che spesso acquistano questi immobili e si cimentano in ristrutturazioni sconvenienti...
Esiste poi una vocazione turistica che potrebbe, come ad esempio è avvenuto in alcuni paesini dell'entroterra, indirizzare il recupero di queste case verso la realizzazione di strutture ricettive (alberghi duffusi ad esempio).
Penso a Montegridolfo dove la ristrutturazione di Palazzo Viviani ad opera dell'Alberta, stilista locale impegnata in molti progetti di recupero edilizio, hanno determinato la rinascita pressocchè integrale di tutto il paese, regalandogli una vocazione turistica prima impensabile.
Andrebbero anche ricordati gli sgravi fiscali legati alle ristrutturazioni ed al risparmio energetico (oltre a quelli per il consolidamento sismico) compresi tra il 50% ed il 65%.
Si tratta di denari che vanno anticipati e poi... recuperati in dichiarazione dei redditti... ma rappresentano un interessante possibilità.
Certo, per un turista, acquistare una casa inabitabile, è improbabile, scomodo.
Più che altro perchè diventa difficile tenere sotto controllo i lavori, trovare artigiani di cui fidarsi, verificare gli stati avanzamento. Se escludiamo gli amatori di alcune tipologie (che pure esistono), mediamente per la seconda casa ci si preoccupa che possa essere comunque almeno abitabile...
Magari intanto son passati 20 anni e chi ha venduto è già deceduto.Chi ha svenduto prima oggi si mangia le dita delle proprie mani intere.
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