andrea b

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Privato Cittadino
Se conviene farlo perché è l'unico bene ereditato, si può sempre rinunciare e sbolognarlo allo Stato...
O si chiama il PyerSilvio e si fanno i soldi. Sperando di ereditarne altri quanto prima.
Ci sono davvero case che vanno via a sovrapprezzo e lasciano stupiti, anche in zone disgraziate o comunque non certo frizzanti ormai da anni. Ma sono eccezioni...viste personalmente vicino ai miei nonni. Bel paesino sopra al lago Maggiore, ormai poco turistico, ma ancora apprezzato da tedeschi e olandesi. Ma devo dire che le due che ho visto vendere hanno avuto veramente chiulo, hanno trovato gli ultimi due polli in Europa con o soldi da buttare senza capire nulla di immobili. Pagate almeno il 20% più di quello che potevano valere. E infatti se ne sono resi conto dopo 2 o 3 anni...dei geni...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
O si chiama il PyerSilvio e si fanno i soldi

Semmai glielo compero per quattro soldi.
Visto che loro li butterebbero via.

Da questa semplicita' appare del tutto evidente che non sanno di che cosa parlano.

sarei curioso di sentire i tuoi colleghi del forum cosa pensano di affermazioni come questa......potresti fare una di quelle trasmissioni di fine living.....

Che dovrebbero dirne...?
Una volta fatto il primo contratto il titolo passa al contraente.

Solo lui puo' decidere come avanzare.
Se procedere al definitivo oppure no.
L'intermediario resta a latere.

Ecco perche', un venditore non dovrebbe mai firmare a cuor leggero, una accettazione di vendita.

Ridicolo è considerare il rudere di Via della Spiga, dove avrebbe grossa commerciabilità anche solo il terreno.
Prova invece ad ereditare il loculo della nonna nel paesino in provincia di Nuoro, Benevento, Terni ... Anche senza andare nei casi limite, prova a vendere la classica abitazione semi indipendente in paesino di 5000 anime in Veneto o Piemonte.

Inizi a bestemmiare in turco sapendo che anche per liberartene o abbatterlo dovrai pagare.

Ogni mercato ha la sua proporzione e o il suo potenziale.

Tu prova pensa a Nonna Mafalda da Alberobello.

Profondo sud in provincia di Bari.
Che nel 1972 contava 6.000 abitanti.

In quante lingue deve bestemmiare lei poverina:

Perche' quel cognione di suo nipote, ha letteralmente regalato la "casedda", che lei gli aveva lasciato.

Un ricovero piu o meno permanente, sperduto nelle murge, in uso agli agricoltori.
Alcuni di questi edificati nel 1200 avanti Cristo.
Con lo stesso materiale, di cui e' composto il sedime, su cui gravano.

Altro che porzioni semindipendenti in Paese.

Oggi, Alberobello, conta poco piu' di diecimila abitanti.
Una crescita demografica non certo di livello esponenziale.

Dal 1996, le casedde o i trulli, come li hanno rinominati, sono patrimonio dell'umanita'.

Se lo metti in vendita vengono a comprarlo dall'altro capo del mondo.
 
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Graf

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Privato Cittadino
Quello di Alberobello è un caso reale ma fortunato e abbastanza sporadico.
Sai quanti migliaia di paesetti sparsi nella nostra Italia attenderanno invano di diventare patrimonio dell'umanità...
Succede ad uno, misteriosamente favorito dalla sorte, di sbancare il superenalotto ma milioni di persone non vinceranno mai nulla nella loro vita.
Il settore della casa è un mercato economico con leggi inevitabili e inflessibili non la lotteria di Capodanno.
 
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PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Quello di Alberobello è un caso reale ma fortunato e abbastanza sporadico.
Sai quanti migliaia di paesetti sparsi nella nostra Italia attenderanno invano di diventare patrimonio dell'umanità...
Succede ad uno, misteriosamente favorito dalla sorte, di sbancare il superenalotto ma milioni di persone non vinceranno mai nulla nella loro vita.
Il settore della casa è un mercato economico con leggi inevitabili e inflessibili non la lotteria di Capodanno.

L'esempio di Alberobello e' un caso sporadico.
Quelli di Via della Spiga e di Brera si e' obbiettato che non fanno testo.

Eppure rilevano lo stesso ed identico dato, in contesti che tra di loro, sono agli antipodi.

Entrambi, fanno ben comprendere, quale la linea di principio.

La prima legge universale, di ogni mercato economico, in ogni angolo del mondo, da Alberobello a Bangkok, resta sempre quella.

Mai (S)vendere ma piuttosto comperare.
 
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CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Quindi, fra poco, sarà il proprietario a dover pagare l'acquirente affinché gli faccia " il favore" di accollarsi il rudere invendibile....
Mi metto nei panni di chi ha ereditato una casa vecchia ed inabitabile di 100 mq. (sono centinaia di migliaia) nel centro storico di uno di quei mille paesini italiani in stallo economico o in via di progressivo spopolamento: non riesce a venderla, sarebbe un suicidio economico ristrutturala solo per il gusto estetico di farlo, così come è inagibile, non locabile e non serve a nulla e intanto ci paga tasse su tasse compreso quella per lo smaltimento dei rifiuti che non produce....
Un pianto, un labirinto inestricabile dal quale è difficilissimo trovare l'uscita...

Sulle case prive di utenze e senza arredamento si può chiedere l'esenzione dalla TARI che è ammessa nella maggior parte dei comuni. Per le case collabenti è poi previsto un abbattimento dell'IMU pari al 50%... ora tutta questa tassazione non la vedo... si tratterà di qualche centinaia di euro all'anno.

Certo, il problema del mercato riguarda i ruderi inabitabili quanto può riguardare le nuove costruzioni. Con normative sempre più stringenti diventa difficile costruire e/o ristrutturare sotto ai 1.500 euro al mq.

Da qui si deduce che nelle zone depresse d'Italia, dove i prezzi sono inferiori a queste quotazioni, il mercato immobiliare risulta paralizzato su tutti i fronti, compreso quello delle realizzazioni ancora da venire.

La valorizzazione del vecchio patrimonio edilizio italiano in disuso dovrebbe essere comunque oggetto di una particolare attenzione. Poco amata dagli italiani, è invece uno degli elementi più apprezzato dagli stranieri che spesso acquistano questi immobili e si cimentano in ristrutturazioni sconvenienti...

Esiste poi una vocazione turistica che potrebbe, come ad esempio è avvenuto in alcuni paesini dell'entroterra, indirizzare il recupero di queste case verso la realizzazione di strutture ricettive (alberghi duffusi ad esempio).

Penso a Montegridolfo dove la ristrutturazione di Palazzo Viviani ad opera dell'Alberta, stilista locale impegnata in molti progetti di recupero edilizio, hanno determinato la rinascita pressocchè integrale di tutto il paese, regalandogli una vocazione turistica prima impensabile.

Andrebbero anche ricordati gli sgravi fiscali legati alle ristrutturazioni ed al risparmio energetico (oltre a quelli per il consolidamento sismico) compresi tra il 50% ed il 65%.

Si tratta di denari che vanno anticipati e poi... recuperati in dichiarazione dei redditti... ma rappresentano un interessante possibilità.

Certo, per un turista, acquistare una casa inabitabile, è improbabile, scomodo.
Più che altro perchè diventa difficile tenere sotto controllo i lavori, trovare artigiani di cui fidarsi, verificare gli stati avanzamento. Se escludiamo gli amatori di alcune tipologie (che pure esistono), mediamente per la seconda casa ci si preoccupa che possa essere comunque almeno abitabile...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Sulle case prive di utenze e senza arredamento si può chiedere l'esenzione dalla TARI che è ammessa nella maggior parte dei comuni. Per le case collabenti è poi previsto un abbattimento dell'IMU pari al 50%... ora tutta questa tassazione non la vedo... si tratterà di qualche centinaia di euro all'anno.

Certo, il problema del mercato riguarda i ruderi inabitabili quanto può riguardare le nuove costruzioni. Con normative sempre più stringenti diventa difficile costruire e/o ristrutturare sotto ai 1.500 euro al mq.

Da qui si deduce che nelle zone depresse d'Italia, dove i prezzi sono inferiori a queste quotazioni, il mercato immobiliare risulta paralizzato su tutti i fronti, compreso quello delle realizzazioni ancora da venire.

La valorizzazione del vecchio patrimonio edilizio italiano in disuso dovrebbe essere comunque oggetto di una particolare attenzione. Poco amata dagli italiani, è invece uno degli elementi più apprezzato dagli stranieri che spesso acquistano questi immobili e si cimentano in ristrutturazioni sconvenienti...

Esiste poi una vocazione turistica che potrebbe, come ad esempio è avvenuto in alcuni paesini dell'entroterra, indirizzare il recupero di queste case verso la realizzazione di strutture ricettive (alberghi duffusi ad esempio).

Penso a Montegridolfo dove la ristrutturazione di Palazzo Viviani ad opera dell'Alberta, stilista locale impegnata in molti progetti di recupero edilizio, hanno determinato la rinascita pressocchè integrale di tutto il paese, regalandogli una vocazione turistica prima impensabile.

Andrebbero anche ricordati gli sgravi fiscali legati alle ristrutturazioni ed al risparmio energetico (oltre a quelli per il consolidamento sismico) compresi tra il 50% ed il 65%.

Si tratta di denari che vanno anticipati e poi... recuperati in dichiarazione dei redditti... ma rappresentano un interessante possibilità.

Certo, per un turista, acquistare una casa inabitabile, è improbabile, scomodo.
Più che altro perchè diventa difficile tenere sotto controllo i lavori, trovare artigiani di cui fidarsi, verificare gli stati avanzamento. Se escludiamo gli amatori di alcune tipologie (che pure esistono), mediamente per la seconda casa ci si preoccupa che possa essere comunque almeno abitabile...

..Senza andare tanto a sfogliare le verze, di fenomeni di recupero e di rivalutazioni, ce ne sono a migliaia.

Quando ero poco piu che diciottenne, il quartiere Bicocca a nord di Milano, era tra i piu malfamati e pericolosi della metropoli.
Con palazzoni a dieci piani paragonabili alle velle di Scampia.

Da diversi anni, l'insediamento della facolta' universitaria, dei centri commerciali, cinema, parchi, attivita' culturali, hanno riqualificato il quartiere e quindi giuocoforza, pure le quotazioni immobiliari.

Chi ha svenduto prima oggi si mangia le dita delle proprie mani intere.
 

ita.user

Membro Attivo
Professionista
Si ma sempre esempi ad minkhiam.
Se per questo dove c'erano le giostrine malfamate delle varesine ora c'è il quartiere di porta nuova e sembra Dubai.
Sono esempi positivi di riqualificazione di aree e terreni. Ma per ogni esempio positivo ce ne sono 10 negativi di paeselli morti e sepolti.
E poi non è che per vendere uno debba aspettare i tempi biblici delle rivalutazioni...
Pensa al povero pastore sfigato che ha venduto 100 anni fa un terreno incolto dell'attuale Porto Cervo. Che esempi sono?
 
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