Su propit è stato posto un caso singolare, che riassumerei così:
1) E' possibile cedere la propria quota di comproprietà sull'alloggio ex-portineria, facente parte delle cose comuni?
2) Se si, può subentrare solo un altro condomino, o addirittura un estraneo?
3) La titolarità di queste unità immobiliari è intestata a catasto a nome del condominio o a ciascuno dei condomini pro quota?
Sono andata a vedermi il catasto sull'appartamento ex-portiere di un mio condominio: è presente come "bene comune censibile" e sei fai la ricerca "per intestati" l'AdT ti dice "
Ricerca non effettuabile. L'immobile selezionato appartiene alla partita speciale di tipo: Beni Comuni censibili."
Per il resto ....è proprio un ginepraio!
Il bello è che : fin quando era "locale portineria" ...si può essere abbastanza sicuri nel dire che l'alloggio era condominiale, essendo strumentale e necessario al concreto espletamento di un Servizio condominiale.
Nel momento , però, in cui il servizio di portineria viene definitivamente soppresso..........cosa resta, in quell'alloggio, di "condominiale"????
Per cui potrebbe avere buoni presupposti l'idea di considerarlo oggetto di semplice comunione, con tranquilla possibilità per ciascun comunista di cederne la propria quota a chi gli pare.
In questo senso sembrerebbe condurre (per purissimo caso) persino la ricerca catastale che ho fatto sull'alloggio di cui sopra, perchè....inoltrando la richiesta di visura storica dell'immobile ....mi compaiono un paio di intestazioni parzialissime e pregresse , tipo "proprietà 1979/100.000 di Pinco, dal XX/XX/1997 al XX/XX/2005!
Ora (scusa Bastimento, so che l'argomentazione è molto empirico-deduttiva e poco legalese: in pratica sto io stessa cercando di capire quel che mi dicono queste trascrizioni vere
) , poichè amministro questo condominio solo da tre anni, e di anni ne ha quasi cinquanta, io non conosco tutta la sua storia.
Di sicuro in quello stabile c'è stato il portiere fino ad una ventina di anni fa, e poi è stato affittato a terzi come ufficio.
In cinquant'anni i passaggi di proprietà delle varie unità son stati parecchi e le trascrizioni che trovo sono invece solo due.
Inoltre : questi 1979/100.000esimi inizialmente (ma già molto dopo la soppressione del portierato) risultano intestati a due nominativi che non conosco, e poi sono stati donati a quella che oggi è una condomina.
Per finire: proprio alcuni mesi fa un condomino chiese in assemblea se poteva vendere la propria quota di questo alloggio, e tutti i presenti lo guardarono come se non avessero mai sentito una proposta del genere (ergo: quelle trascrizioni sicuramente non sono state frutto di discussioni e delibere assembleari, però ci sono!).
Tutto questo insieme mi fa pensare che queste due uniche trascrizioni siano da riferirsi ad un caso in cui qualche condòmino abbia appunto negoziato la propria quota su quell'alloggio separatamente rispetto al proprio appartamento, non trovando alcuna difficoltà nè in sede di rogito nè in sede di trascrizione, e senza che minimamente gli venisse da alcuno richiesta alcuna pronuncia del condominio in merito.
Cosa ne pensate?