Ecco...Invece di andare all'Università (pagando e non guadagnando) per poi rimanere disoccupati per qualche anno ancora (continuando a non guadagnare), meglio che gli aspiranti agenti immobiliari (e gli aspiranti ad altri mestieri) vadano "a bottega" per imparare il lavoro (non guadagnando ma anche non pagando) che li renderebbe, nella breve prospettiva, idonei a produrre un reddito .
Scusate, ma c'è qualcosa che non mi quadra.
E' la stessa modifica del 2001 della legge n. 39 del 1989 che prevede la procedura del praticantato e la figura legale del praticante agente immobiliare, al di là di qualsiasi discussione sulla natura dell'attività dell'agente immobiliare. Quindi la legge andava applicata in tutte le sue parti. Ma qui è mancata l'emanazione del relativo decreto attuativo e, quindi, il tirocinio non è mai partito.
La figura del mediatore immobiliare, anche per queste carenze istituzionali continua così a fluttuare, sul piano reale, in modo ambivalente se non ambiguo, tra il professionista e l’ausiliario del commercio.
Ma, il fatto stesso che la legge regolatrice del mediatore immobiliare abbia previsto una forma di tirocinio, farebbe ritenere che lo stesso legislatore abbia preso in considerazione la possibilità che l’agente immobiliare potesse transitare nella categoria dei professionisti ed emanciparsi dalla categoria sommaria e generica dei commercianti.
Però, se questa era la volontà delle Istituzioni, non sono però seguiti i necessari passi successivi per renderla operativa, quindi la categoria degli agenti immobiliari, ancora nel 2018, continua a ballare e a sfarvallare in un’astrusa dimensione aeriforme se non, addirittura, kafkiana.