brina82

Membro Storico
Professionista
Buongiorno, vi spiego brevemente il problema.

Permesso di Costruire del 2007 intestato al Sig. Tizio. Questi realizza un rustico e lo mette in vendita.
Il Sig. Caio acquista il rustico, ma al Comune non verrà mai volturato il PdC... Caio chiama un suo tecnico di fiducia per completare i lavori, e questi nel Febbraio 2013 presenta al Comune una "Dia in variante al PdC del 2007", con piano casa in maniera tale che oltre a rifinire la villetta, un locale tecnico verrà trasformato in cucina attraverso il Piano Casa.

Ora, andando a fare l'accesso agli atti, in Comune esistono 2 fascicoli, come se le 2 pratiche fossero distinte e separate, e questo almeno in considerazione del fatto che sono intestate a 2 persone diverse, appunto, Tizio e Caio. Mi chiedo: quand'anche Tizio non avesse venduto e avesse voluto lui fare il Piano Casa, non sarebbe stato più corretto effettuare una "Variante al PdC" anziché "Dia in Variante al PdC"? Oppure il Piano casa prevede necessariamente che venga realizzato con un Dia? Esiste la dicidura "Dia in Variante al PdC"?

Il Comune a mio avviso ha interpretato la Dia come una pratica a sé stante e indipendente dal PdC del 2007.
Altrimenti avrebbe dovuto richiamare il tecnico spiegandogli di far fare a Tizio e a Caio la Voltura del PdC...

In tutto ciò vi chiederete il motivo di quella che potrebbe sembrare una "pippa mentale". E bene, non lo è, perché nel caso in cui la Dia fosse intesa come una variante al PdC, non vi sarebbe l'obbligo di inserire nell'unità immobiliare impianti inerenti le fonti rinnovabili (essendo connessa al PdC del 2007); viceversa, qualora invece la Dia fosse intesa come una nuova pratica, sì...
 

Rosa1968

Membro Storico
Ma al permesso di costruire la legge stabilisce un tempo entro il quale i lavori dovranno essere terminati. Solo un tecnico può svelare l'arcano delle due pratiche.
 

Rosa1968

Membro Storico
Allora io non sono un tecnico ma quello che so é che tu puoi chiedere delle varianti al permesso di costruire con scia o dia prima della fine lavori purché non riguardano aumenti di volumetria che vanno contro il titolo principale che rimane il permesso di costruire. Se ci sono due pratiche é perché, secondo me, qualcosa non ha funzionato. O il permesso é scaduto o chi ha preso la pratica in comune della dia ha slegato le due cose. Approfondisci in comune con il dirigente.
 

angy2015

Membro Assiduo
PdC del 2007 è senz'altro scaduto nel 2013 e quindi doveva chiudersi prima del 2013, se non hanno completato i lavori dovevano richiedere un nuovo permesso e pagare gli oneri di costruzione per i lavori ancora da eseguire.
Presentando una DIA nel 2013 che il comune ha accettato si risolve la cosa e dovrai allegare tutti i documenti consoni a tale data.
 

MyRiver

Membro Attivo
Professionista
E' legittimo eseguire con DIA o SCIA lavori in variante a PdC, purchè rispettino i requisiti per varianti (in corsa d'opera e non), cioè non configurino un immobile totalmente diverso da quello assentito. Nel caso specifico bisogna vedere se il PdC fosse ancore in essere oppure no. Ricordo che il PdC vale di norma 3 anni dall'inizio dei lavori (5 con le modifiche legislative successive) e può essere rinnovato prima della scadenza salvo che il ritardo non dipenda da colpa del concessionario. Se il PdC era scaduto all'epoca della DIA, questa poteva essere presentata "per completamento (e eventuale variante)" e non richiedeva voltura del PdC perché non più in essere.
 

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