Pyer io ti dico che non è cosi. L'acquirente ha diritto e ragione di tutelare l'aspettativa che aveva nel momento della stipula del preliminare che altro non è che un atto d'obbligo a stipulare il definitivo. Gli eredi se accettano l'eredita sono obbligati a rogitare se con il beneficio di inventario idem e se non accetta l'eredità l'acquirente chiede al giudice sentenza per il trasferimento. Da un lato ci sono gli eredi dall'altro non c'è una pecora ma un acquirente che farà valere i diritti e non ci sono leggi che sotterrano gli impegni presi. Sarebbe un far west ti pare?
Tecnicamente le cose stanno come dici.
Nella pratica le cose sono piu' complesse.
Dieci anni si puo' attendere, prima di non poter piu far valere, il diritto ad accettare l'eredita'.
In un tempo assai piu' breve, puo' cambiare ancora, l'asse ereditario.
Una sorta di giuoco a nascondino finalizzata a far desistere l'acquirente.
Nel caso che ho narrato sopra, la societa' americana, era controllata da altra societa', che a sua volta era controllata da un'altra ancora.
Se non ricordo male, undici in totale, le societa' straniere, che contenevano l'una l'altra.
La casa in questione e l'acquirente gabbato, non stavano nel lontano west, bensi' a pochi chiometri da casa tua.