Buonasera
ho letto nel forum di molti casi nei quali in assenza di adeguate risorse gli acquirenti chiedono di gonfiare importo di vendita in atto e di farsi rigirare i soldi. Ritengo, a logica, tale comportamento dannoso nei confronti della banca e potenzialmente rischioso per i motivi già menzionati (dichiarazioni in atto pubblico, potenziale rappresentazione alterata delle info ad una parte - la banca, etc...).
Mi chiedo tuttavia se sia legittimo aiutare l'acquirente nel seguente modo. Mettiamo di aver:
a) prezzo di vendita di 100.000 se le spese sono a carico del venditore (pagamenti a terzi, nessun rimborso all'acquirente sottobanco)
b) prezzo di vendita di 90.000 se le spese sono a carico dell'acquirente
Mettiamo che l'acquirente bisognoso di aiuto, oltre al 100% del mutuo, non abbia i soldi per le spese.
In tal caso, ammesso di dichiarare che le spese le sostiene il venditore in atto (quindi senza alcuna dichiarazione mendace), se la banca finanzia il 100% di tale importo (100.000), si può ritenere legittima l'operazione?
Sottolineo, a scanso di equivoci, che nessun trasferimento di valuta tracciato o contante debba avvenire dal venditore al compratore ma solo verso parti terze e che le spese sopra debbano esser quelle inerenti l'atto ed esplicitate in atto pubblico(notaio, agenzia, eventuali imposte, etc...) con regolare fattura al venditore che ne sostiene le spese.
Essendo esplicitata la fattispecie in atto e nel preliminare la banca dovrebbe esserne edotta, quindi non dovrebbero sussistere differenze tra quanto dichiarato e la realtà.
a vostro avviso, si può ritenere legittima l'operazione?
ho letto nel forum di molti casi nei quali in assenza di adeguate risorse gli acquirenti chiedono di gonfiare importo di vendita in atto e di farsi rigirare i soldi. Ritengo, a logica, tale comportamento dannoso nei confronti della banca e potenzialmente rischioso per i motivi già menzionati (dichiarazioni in atto pubblico, potenziale rappresentazione alterata delle info ad una parte - la banca, etc...).
Mi chiedo tuttavia se sia legittimo aiutare l'acquirente nel seguente modo. Mettiamo di aver:
a) prezzo di vendita di 100.000 se le spese sono a carico del venditore (pagamenti a terzi, nessun rimborso all'acquirente sottobanco)
b) prezzo di vendita di 90.000 se le spese sono a carico dell'acquirente
Mettiamo che l'acquirente bisognoso di aiuto, oltre al 100% del mutuo, non abbia i soldi per le spese.
In tal caso, ammesso di dichiarare che le spese le sostiene il venditore in atto (quindi senza alcuna dichiarazione mendace), se la banca finanzia il 100% di tale importo (100.000), si può ritenere legittima l'operazione?
Sottolineo, a scanso di equivoci, che nessun trasferimento di valuta tracciato o contante debba avvenire dal venditore al compratore ma solo verso parti terze e che le spese sopra debbano esser quelle inerenti l'atto ed esplicitate in atto pubblico(notaio, agenzia, eventuali imposte, etc...) con regolare fattura al venditore che ne sostiene le spese.
Essendo esplicitata la fattispecie in atto e nel preliminare la banca dovrebbe esserne edotta, quindi non dovrebbero sussistere differenze tra quanto dichiarato e la realtà.
a vostro avviso, si può ritenere legittima l'operazione?
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