Mil

Membro Senior
Accade sempre questo? No... Siamo in un periodo di crisi e la possibilità che questo accada è maggiore? Si.
Conviene investire in questo? Forse Si... se cmq prevedo un utilizzo anche personale futuro o la zona o.... forse No se guardo + l'aspetto pragmatico della gestione e fiscale... un immobile sfitto è cmq un costo.

Aggiungerei: stanno cambiando anche molte certezze. Città che sembrerebbero essere appetibili e una quasi garanzia per un buon rendimento da affitto hanno in realtà ben poco da offrire lavorativamente parlando. O perlomeno in proporzione alla pari di molti altri posti (effetto globalizzazione, evidentemente).Quindi non è detto che zone meno densamente popolate o province minori non possano in realtà rivelarsi investimenti a conti fatti molto migliori, perché magari più appetibili per affitti meno costosi di cui oggi molti sono alla ricerca, data l'esiguità degli stipendi e l'incertezza lavorativa.
Penso alle grandi città del nord ormai non più mete di immigrazione dal sud, ad esempio. Le nuove frontiere per chi non va all'estero sono le province minori, leggevo in particolare dell'Emilia o delle regioni del centro. Vita meno costosa, servizi comunque molto buoni, a parità di busta paga precaria o incerta in molti fanno scelte di spostamento più mirate. Sono dinamiche che fino a dieci o quindici anni fa sarebbero state impensabili.
 

sylvestro

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Domanda mutui in aumento per il terzo mese di fila

09/10/2013

Trend positivo per il terzo mese consecutivo nella domanda di mutui delle famiglie a settembre.

L'incremento delle pratiche avviate è stato del 7,3% rispetto allo stesso mese del 2012.
 

sylvestro

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Mercato immobiliare: torna il segno più

di GIUSEPPE BRIGANTI in IMMOBILIARE
Pubblicato Il Novembre 11, 2013

Il mercato immobiliare si appresta a riprendere vigore dopo un quinquennio da dimenticare. Certo, la maggior parte degli indicatori fa ancora registrare il segno meno, ma è evidente il cambio di passo che, da qualche mese, sta interessando tutto il settore. A dirlo è il Gruppo Toscano, autore di una recente ricerca realizzata su tutto il territorio nazionale.

I dati parlano ancora di un calo delle compravendite, almeno su base annuale. Rispetto al 2012, sono state registrate circa il 3,7% in meno di transazioni. Un calo sicuramente sostanzioso, ma inferiore a quanto si sarebbe potuto “apprezzare” in assenza dell’inversione di tendenza attuale.

Tale inversione ha però comportato un costo. Nello specifico, sono diminuiti stabilmente i pressi delle case. Il Gruppo Toscano ha rilevato un calo del 3,8%. L’importo medio della transazioni è di 230mila euro. Ovviamente, alcune città hanno fatto registrare un decremento più deciso. Alcune modificazioni permanenti hanno interessato il “taglio preferito”. Nel 2012, gli immobili più richiesti erano quelli compresi tra i 90 e i 120 metri quadri. Oggi, invece, si preferisce un metraggio compreso tra i 70 e i 90. Insomma, ci si stringe un po’ di più per risparmiare.

Per vendere un immobile occorrono 5 mesi e 20 giorni, un po’ di meno rispetto all’anno scorso (6 mesi mediamente), e questa è una notizia positiva.

Il Gruppo Toscano ha preso in considerazione soprattutto le città di Roma, Milano. In particolare, nella Capitale saranno venduti nel 2013 l’1,6% di immobili in meno rispetto al 2012. I prezzi, però, sono praticamente crollati (-8%). Milano, come spesso accade, anticipa le tendenza e fa segnare un aumento della transazioni dell’1% (caso raro in Italia). Aumentano anche i prezzi, seppur di poco (+1,8%): sostanziando una spesa media di 252mila euro.

A Roma si preferiscono immobili di 80-120 metri quadri, a Milano invece di 65 metri quadri.
 

andrea b

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Beh, probabilmente le migliaia di cartelli "vendesi" o "affittasi" che vedo comparire giornalmente su TUTTI i palazzi di Milano in tutte le zone e restare mesi/anni vengono messi nottetempo da qualche buontempone agguerrito nemico di Toscano, che invece vuol far credere che il mercato è ancora fermo e anzi aumentano le offerte a fronte di poche richieste. Per fortuna che la realtà è un'altra e qualcuno ce la svela in anteprima.
 

mosca

Membro Assiduo
Io sono tra quelli che penso davvero che stia tornando la voglia di comprare casa !! ....vi chiedete perche ??....vi elenco solo alcuni dati che ho registrato in questi mesi nella mia Agenzia:
- Da Gennaio le mie richieste in Banca Dati sono passate da 683 a 821 nominativi, la differenza può sembrare minina ma per la prima volta da 3 anni non sono un saldo negativo ma positivo.
- A ottobre ho già raggiunto lo stesso numero di compravendite che avevo fatto in tutto il 2012.
Sono piccoli segnali.....ma ci sono....e per carattere questo mi fa ben sperare !!
 

Mil

Membro Senior
I
- Da Gennaio le mie richieste in Banca Dati sono passate da 683 a 821 nominativi, la differenza può sembrare minina ma per la prima volta da 3 anni non sono un saldo negativo ma positivo.
Mmm...se il mio amico Agenti Immobiliari gurdasse le richieste in banca dati non starebbe tentando in tutti i modi di cambiare mestiere. Anche a lui aumentano, ma perchè si sommano quelle che non hanno trovato riscontro con l'offerta che vanno di anno in anno a sommarsi a quelle dell'anno in corso...E' un po' un riporto di perdite.Comunque buon per te e speriamo che anche altri vedano gli stessi buoni segnali che hai tu.
 

sylvestro

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Immobiliare: il mattone e' pronto a ripartire (MF)
MILANO (MF-DJ)--A cinque anni dall'inizio della crisi arriva qualche
segnale di ripresa dal mattone italiano
. Secondo i dati dell'Osservatorio
sul mercato immobiliare curato da Nomisma, il 2013 si dovrebbe concludere
con 407 mila case vendute, in flessione dell'8,3% rispetto all'anno
scorso. Si tratta di un dato ancora negativo, ma molto meno traumatico
rispetto al -25,8% con cui si era chiuso il 2012.

La tendenza, scrive MF, e' ancora piu' confortante se si guarda alle
grandi citta': nei 13 principali centri italiani il calo a fine anno
dovrebbe infatti limitarsi a un 5,6%; un buon segno considerando che le
grandi citta' di solito anticipano il trend generale. La seconda buona
notizia e' che la fase si stabilizzazione, almeno per quanto riguarda il
numero di compravendite, durera' poco: dall'attenuazione della caduta si
passera' in brevissimo tempo al rimbalzo
, tanto che, pur rimanendo sotto quota 500 mila, nel prossimo biennio le transazioni dovrebbero lievitare al ritmo di quasi il 10% annuo
.

La crisi ha letteralmente falcidiato il numero di compravendite di case,
precipitato del 45-50% rispetto ai massimi intorno a quota 850 mila
toccati nel 2007. Ô chiaro che a questi livelli il mercato e' molto
compresso e che quindi basta poco per farlo ripartire
.
red/lva

(fine)

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