davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Se si parla di vizi occulti, vanno denunciati entro 8 giorni dalla scoperta, e l’azione si prescrive dopo un anno dall’acquisto.
Giusta precisazione.
I limiti di tempo che mi precisi sono riferiti al tempo a disposizione per segnalarli dopo scoperti, e al tempo a disposizione per intraprendere un'azione legale dopo averli segnalati.
Ma non esistono limiti di tempo per la scoperta. Se io scopro un vizio occulto dopo 6 anni, posso denunciarlo entro 8 giorni e, se il venditore fa orecchie da mercante, fare un'azione entro un anno.
Ovviamente, sarà mio onere dimostrare che il vizio era presente 6 anni prima, quando ho comprato il bene. La cosa in certi casi è veramente difficile, ma in altri è sorprendentemente facile.

'avrai pure scritto, ma lo hai anche supportato con altro .......tipo: Sentenze, pronunce di giurisprudenza etcc.
No, non ho citato né sentenze né altro.
Dirlo soltanto senza dei validi supporti lascia il tema che trova.
Non esattamente. Ora sai cosa dice la norma.
Se poi non sei convinto, o se sei convinto del contrario, puoi sempre metterti in discussione e cercare conferma su altre fonti... non mi offendo.
I supporti di cui parli li cito (sempre che riesca a trovarli con una breve ricerca) se nella discussione compare il disinformato di turno che riporta false convinzioni come vangelo, rischiando di indurre il prossimo in errori magari pesanti. Ma in questo caso non mi pare che servano.

In alcuni casi il venditore, se non sapeva, non è responsabile.
Questa invece mi giunge nuova. Hai qualche esempio di questi casi?
 
Ultima modifica di un moderatore:

Sabella

Membro Junior
Agente Immobiliare
Quindi un vizio va denunciato entro 8 giorni dalla scoperta, così ho capito. Ma la responsabilità di noi AI come viene stabilita? Mi spiego meglio, se si parla di problemi o incongruenze strutturali come un muro nascosto da una armadio che presenta infiltrazioni o le tubazioni del bagno che esplodono o una servitù di passaggio che non compariva in nessun atto precedente e che spunta fuori come diritto di un vicino, giusto per fare dei casi diversi dalla classica ipoteca, come si stabilisce la responsabilità nostra? Quali criteri vanno seguiti?
 

Bruno2301

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Ma in realtà la responsabilità c'è se sapevi e non hai detto, se il proprietario ti nasconde delle cose certo che non puoi saperlo ( è tutto da dimostrare). Ritengo comunque che se si agisce sempre in buona fede non si ha nulla di cui preoccuparci.....
 

Sapamine

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Per esempio a me è successo questo: vendita di una villa in piena campagna lucana, ereditata dal venditore da un suo vecchio zio, praticamente lui non l'aveva mai vista la villa. Tutto in regola catastalmente e urbanisticamente. L'acquirente fa con me diversi sopralluoghi e scopriamo per caso e insieme a lui che nel giardino della villetta c'è un'antica cisterna di acqua ormai secca che sulle carte e sull'atto di provenienza degli anni '60 non viene menzionata, specifico che è a distanza di circa 2/3 metri dal perimetro della villetta. Insomma l'acquirente si fissa su questa cisterna perchè vuole trasformarla in stanza esterna. Chiama una ditta edile e un architetto, la ditta con telecamere e altri aggeggi che cala nell'apertura della cisterna ne prende misure e dati e l'architetto procede all'accatastamento. Il proprietario che non conosceva l'esistenza della cisterna dice "fate come volete, per me è uguale". Si va a rogito e si compravende la villetta con la cisterna. Un mese dopo il proprietario di una villetta vicina contatta l'acquirente e gli dice che su quella cisterna lui ha diritto di servitù per presa di acqua, servitù che in effetti compare nel suo atto ma non nel nostro di provenienza. Realmente in un angolo della cisterna c'è un bocchettone che presumibilmente è collegato con la villetta accanto e che non era stato visto nei sopralluoghi della ditta edile. Apriti cielo! Casino generale! Ovviamente io non ritengo di avere colpe perchè oltre a muovermi in totale buona fede non sapevo nulla, tra l'altro tutto l'ha gestito l'acquirente con la sua ditta e il suo tecnico.
 

Sabella

Membro Junior
Agente Immobiliare
Per esempio a me è successo questo: vendita di una villa in piena campagna lucana, ereditata dal venditore da un suo vecchio zio, praticamente lui non l'aveva mai vista la villa. Tutto in regola catastalmente e urbanisticamente. L'acquirente fa con me diversi sopralluoghi e scopriamo per caso e insieme a lui che nel giardino della villetta c'è un'antica cisterna di acqua ormai secca che sulle carte e sull'atto di provenienza degli anni '60 non viene menzionata, specifico che è a distanza di circa 2/3 metri dal perimetro della villetta. Insomma l'acquirente si fissa su questa cisterna perchè vuole trasformarla in stanza esterna. Chiama una ditta edile e un architetto, la ditta con telecamere e altri aggeggi che cala nell'apertura della cisterna ne prende misure e dati e l'architetto procede all'accatastamento. Il proprietario che non conosceva l'esistenza della cisterna dice "fate come volete, per me è uguale". Si va a rogito e si compravende la villetta con la cisterna. Un mese dopo il proprietario di una villetta vicina contatta l'acquirente e gli dice che su quella cisterna lui ha diritto di servitù per presa di acqua, servitù che in effetti compare nel suo atto ma non nel nostro di provenienza. Realmente in un angolo della cisterna c'è un bocchettone che presumibilmente è collegato con la villetta accanto e che non era stato visto nei sopralluoghi della ditta edile. Apriti cielo! Casino generale! Ovviamente io non ritengo di avere colpe perchè oltre a muovermi in totale buona fede non sapevo nulla, tra l'altro tutto l'ha gestito l'acquirente con la sua ditta e il suo tecnico.

Non credo ci siano responsabilità tue in questo caso, ma anche se non ci fosse stata l'iniziativa dell'acquirente non vedo come potevi conoscere la presenza della servitù che non era nemmeno segnata nell'atto di provenienza.
 

Sapamine

Membro Attivo
Agente Immobiliare
L'aspetto controverso e per certi versi assurdo è che nel nostro atto di provenienza non viene citata la servitù passiva mentre nell'atto di provenienza del vicino viene citata la sua servitù attiva. Come ne uscireste voi da un inghippo del genere? Ovviamente io non potevo saperlo, non lo sapeva nemmeno il venditore e nemmeno il notaio, che poi non so se il notaio avrebbe potuto conoscere la situazione e con quali indagini.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
L'aspetto controverso e per certi versi assurdo è che nel nostro atto di provenienza non viene citata la servitù passiva mentre nell'atto di provenienza del vicino viene citata la sua servitù attiva. Come ne uscireste voi da un inghippo del genere? Ovviamente io non potevo saperlo, non lo sapeva nemmeno il venditore e nemmeno il notaio, che poi non so se il notaio avrebbe potuto conoscere la situazione e con quali indagini.
La servitù potrebbe essere stata menzionata nei rogiti precedenti, a cui l’atto del tuo venditore rimanda.
Avete controllato ?

Ad esempio , per degli appartamenti che ho in un grande condominio al lago di Garda, le servitù presenti sono indicate genericamente “come da rogito pilota (cioè il primo rogito fatto dal costruttore negli anni ‘60) del notaio yx, del 1967”.
Se non si legge il “rogito pilota”, non si possono conoscere le servitù presenti.
 

Sapamine

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Il rogito precedente in mano nostra è del 1970 e non cita la servitù.
C'è nell'atto del '70 il richiamo della provenienza ad un atto del 1950 che evidentemente il notaio non ha ritenuto ritirare.
 

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