E' una situazione che è stata realizzata poichè fattibile.
Nessuno l'ha messo in dubbio: la fattibilità (tecnica) in un modo o nell'altro, esiste sempre.
Ora tu mi parli di una pratica edilizia: e questo lo sospettavo come azione necessaria.
Una volta approvata sotto il profilo dell'urbanistica, resta il catasto.
Qui dovremmo chiederci se l'unione di fatto ai fini fiscali sia obbligatoria (e possibile): la risposta che mi dò, è che non si possa e quindi non si debba nemmeno fare. Questa modalità si dovrebbe fare solo se una delle due rispettive porzioni, non avesse una propria autonomia funzionale.
Probabile quindi che entrambe le porzioni avessero una propria autonomia "funzionale" (di cui non conosco i requisiti): catastalmente restano quindi due u.i. indipendenti.
Curiosamente però dovvrebbero rappresentare l'esistenza di questa comunicazione.
p.s.: Tutto ciò premesso , vedrei una volta di più la posizione piuttosto ondivaga della pubblica amministrazione: è noto che in caso marito e moglie, rispettivi proprietari di due appartamenti adiacenti, per poter godere delle agevolazioni prima casa, debbano fare la "unione di fatto". Peccato che sia piuttosto improbabile che due appartamenti non abbiano autonomia funzionale....
Per fortuna gli italiani sono flessibili.... sia ad intendere, che ad applicare...