davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
No; se l'abuso è sanabile , SI PUO' rogitare e sanare dopo, ma non si deve per forza.
Se l'abuso è scoperto prima del rogito, l'acquirente può rifiutarsi di rogitare.
Sicuramente ne sai più di me, ma io non sono sicuro che qualsiasi abuso possa essere motivo per l'acquirente per ritirare la proposta accettata.

Una volta accettata la proposta, l'affare è concluso e nessuno dei due contraenti può tirarsene fuori senza conseguenze, a meno di gravi impedimenti, gravi difformità dell'oggetto del contratto o per forza maggiore.

Un abuso sanabile non mi pare che sia un grave impedimento.

Ovviamente, quanto sopra vale a meno di espressa pattuizione contraria, accettata da entrambe le parti.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
ma io non sono sicuro che qualsiasi abuso possa essere motivo per l'acquirente per ritirare la proposta accettata.
Non ho detto che può ritirare la proposta accettata.
Se l’abuso viene sanato entro il rogito, il problema non si pone .
Se non viene sanato ( perché non si può o non si vuole), il venditore sarà inadempiente, e il contratto può essere risolto per inadempimento, con conseguenze a carico del venditore stesso ( doppio caparra, o risarcimento danni).
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Ma non su due piedi, ovviamente.

Si parla di avvocati...
Tempo fa feci una consulenza per una persona che nell'acquisto scoprì un piccolo abuso, sanabile con lavori per 1000e. Il prezzo pattuito era di 750k, con caparra confirmatoria versata, di 50k.

La cosa mi fu prospettata nel seguente modo: l'acquirente mi disse che non intendeva acquistare un immobile con questa difformità, pertanto, pretendeva che venisse risolta prima del rogito.

Feci una perizia giurata indicando l'abuso.

Nei giorni seguenti il venditore sistemò la cosa solo parzialmente, facendo uno sconto di 50k.

Prezzo finale dunque 700k.

A quel punto l'acquirente mi disse chiaramente di averci ripensato (perchè il prezzo reale di quell'immobile, dal suo punto di vista, era sui 650k).

Quindi tutta sta storia nasceva proprio dal ripensamento, e sia io che i suoi Avvocati gli suggerimmo di non andare in causa, perchè non era scontato l'esito della vicenda, ma niente da fare.

È passato più di un anno, credo che la cosa non si sia ancora risolta.

È chiaro che in una situazione del genere è molto probabile che il venditore possa vincere la causa...
 

antonio100

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Aggiornamento: il geometra dell' agenzia mi ha consegnato una pianta catastale del 30/12/1939 dove la casa aveva anche un pezzo di casa che ora non c'è più (abbattuto con porzione di terreno, forse, venduto), ed era composto di solo due locali molto grandi. Oggi i locali sono 4 come da planimetria del 1995 ( cucina, stanza da letto, bagno,stanzetta) con spostamento dell'ingresso ed apertura di due finestre sul davanti e tre sul retro della casa. Di questi lavori non risulterebbero condoni o cila presentati ma solo la cila del 11/2018 per lavori interni. Il comune aveva rigettato la Cila perchè aveva chiesto della documentazione ( planimetria 39, prospetto, c.i., foto aeree dal 29 al 43) che non è stata presentata ed ha invitato il proprietario al ripristino della situazione nel 02/2019. tale richiesta non era stata trasmessa all'attuale proprietario che non ne sapeva nulla.
Ieri l'attuale proprietario ha chiesto di vedermi e ha chiesto una proroga per il rogito per verificare la situazione e sanare, ove possibile, con una cila in sanatoria. Pensate che i lavori effettuati, probabilmente nel 1995 e mai denunciati, possono essere sanati o sono abusi non sanabili? Grazie
:
 

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