Complimenti per l'idea e poi alla fine ne facciamo un libro e lo vendiamo
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Complimenti per l'idea e poi alla fine ne facciamo un libro e lo vendiamo
ANTONIOOOO sei sempre il solito ... scrivete per il puro piacere di farlo e nascerà una cosa carinissima .. ne sono certa!!! intanto ... GRAZIE
wowowowo che bolgia di scrittori provetti braviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii voglio vedere che ne esce bellissima idea Valeeeeeeeeeee
Il trillo del telefono echeggiò nell'esavani superattico della ultra ottantenne nonna Lucrezia: il due figli, con rispettive famiglie sarebbero andati a farle visita.
Non amava molto la confusione e l'idea dei tre nipoti per casa, dei loro giochi sul suobel parquet .. la rendeva ansiosa. Prese un calmante e ci bevve su un caffè amaro. Era furba la nonna e anche abbastanza arzilla! Sapeva che i figli sarebbero tornati alla carica per metterla fuori dai giochi e accaparrarsi la sua meravigliosa abitazione .. fumando una sigaretta stilò il suo testamento. (VALEX Valeria)
Io sottoscritta Lucrezia , nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta, dispongo quanto segue:...........
Palermo, lì 10 maggio 2010 Firma
Il telefono squilla, drin drin drin drin, un attimo prima della firma, e la nonna riponde, pronto:
Sig.ra Lucrezia, si, sono Valentina un'agente immobiliare, la disturbo?
No, dice lucrezia, anzi pensavo proprio ad un agente immobiliare per risolvere una mia esigenza in merito alla successione della mia casa.
sua disposizione.enire domani a casa mia alle 17, 45 ?
Certo, mi lasci il nominativo e l'indirizzo, sarò domani puntuale a casa Sua.
Perchè l'agente immobiliare la Sig.ra Valentina telefono alla nonna? e proprio un'attimo prima della firma? Coincidenza? (ANTONIO TROISE)
Questo si chiedeva la stessa Valentina, lei aveva chiamato la signora Lucrezia per avere informazioni circa un appartamento sito nello stesso stabile dove la signora abitava....poi improvvisamente quella strana richiesta di appuntamento....veramente strano . Va be' , pensò , l'indomani avrebbe scoperto di che si trattava... (MARINALANGELLA Marina)
"Nonna, nonna, lo vedi Casimiro che non mi fa giocare con la Playstation!!"
"Eccoli" - sospirò Lucrezia alquanto infastidita - "non c'è verso che capiscano come comportarsi a casa mia".
I nipotini, però, erano in fondo un disturbo sopportabile a confronto dei suoi "adorati" figli, e soprattutto delle loro mogli, ingioiellate e pretenziose come fossero delle principesse.
"Mamma, guarda che ti abbiamo portato!" Fu proprio Alvise, il maggiore, ad aprire sul tavolo un pieghevole lustro e patinato sul quale campeggiava la scritta dorata "Aged Resort"!
Lucrezia non sapeva l'inglese, ma quella scritta, unita ad immagini di vecchietti che passeggiavano felici su prati curati, le fece venire in mente una pesante porta di ferro, stile Alcatraz, che si chiudeva sbattendo dinnanzi ai suoi occhi ... (MAURIZIO ZUCCHETTI)
Gli stessi occhi che ora si andavano patinandosi di velate lacrime, perchè i suoi due figliuoli così adorati si erano trasformati in due assetati dissipatori di patrimoni immobiliari ? Cosa li aveva trasformati era stata lei con i suoi modi sempre un pò burberi, freddi e distaccati a trasmettere ad Alvise e suo fratello minore Astolfo l'inesauribile sete di denaro ? O la vicinanza di quelle due donne così avezze alla bella vita aveva corrotto il cuore di quelli che un tempo erano i suoi angeli ?
Lucrezia non sapeva darsi pace ed il suo cuore straziato dalle mille domande aveva lasciato un posto a quella Valentina che in un giorno a caso l'aveva contattata per risolvere un suo problema, sarebbe stata come tutti gli agenti immobiliari fredda e dedita solo alla provvigione o avrebbe cercato un rapporto più umano e l'avrebbe accompagnata in questa difficile scelta ? Mentre pensava il figlio minore Astolfo la riportò alla realtà : "Mamma, mamma guarda che magnifico resort che...." lo interruppe bruscamente la mamma : "E' ora di cena" secca laconica fu la risposta dell'anziana donna (ALESSANDRO84 Alessandro)
......
Consumarono il pasto in religioso silenzio. Le cognate si scambiavano occhiate complici e maliziose e, a turno, scalciavano sotto il tavolo gli stinchi dei rispettivi mariti nella speranza che, prima o poi, uno dei due avrebbe ripreso il discorso “vecchia”. Lucrezia captava le occhiate delle donne ma imperterrita continuava ad assaporare la sua porzione di pasta al forno, preparata appositamente da lei per quell’occasione. Il rumore delle posate nei piatti cominciò a diventare insopportabile, specie per i piccoli monelli che, cominciando a pizzicarsi trasformarono la tavola in una baruffa … mettendo a dura prova la pazienza della nonna, già abbastanza irritata. (VALEX Valeria)
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