Gentili colleghi,
chiederei gentilmente un vostro consiglio in merito ad una situazione di lavoro inerente la vendta di un negozio con proposta subordinata a mutuo ,poi finalizzata in preliminare.
Per essere chiari ho stipulato una proposta d'cquisto con assegno di caparra in mie mani ,vincolata alla delibera della banca dell'acquirente entro 30 giorni .Sarebbe seguito un ulteriore pagamento della parte acquirente prima del rogito definitivo con successivo ab.
La proposta,effettuata su modulo della FIMAA ,è stata accettata e controfirmata da parte venditrice e contestualmente rsa not a pare acquirente,quindi con valenza di preliminare.
Entro i 30 gg la banca ha inviato delibera di accettazione ma, a quel punto ,il proprietario ha dichiarato di non essere disposto più a vendere, rifiutando di ritirare assegni e non facendosi più sentire in alcun modo.
La parte acquirente ora è decisa a chiedere doppia caparra e danni...rivolgendosi ad avvocato.
Da parte mia avrei diritto alla provvigione da pare vendtrice ma anche da parte acquirente ,anche se non finalizzato l'acquisto.Come è meglio comportarsi, scrivere ad entrambi o esigere il tutto solo da parte venditrice,artefice della mancata vendita? Questo è il rispetto della nostra professione!
Aspetto un consiglio .Grazie e saluti.
dottoerre
chiederei gentilmente un vostro consiglio in merito ad una situazione di lavoro inerente la vendta di un negozio con proposta subordinata a mutuo ,poi finalizzata in preliminare.
Per essere chiari ho stipulato una proposta d'cquisto con assegno di caparra in mie mani ,vincolata alla delibera della banca dell'acquirente entro 30 giorni .Sarebbe seguito un ulteriore pagamento della parte acquirente prima del rogito definitivo con successivo ab.
La proposta,effettuata su modulo della FIMAA ,è stata accettata e controfirmata da parte venditrice e contestualmente rsa not a pare acquirente,quindi con valenza di preliminare.
Entro i 30 gg la banca ha inviato delibera di accettazione ma, a quel punto ,il proprietario ha dichiarato di non essere disposto più a vendere, rifiutando di ritirare assegni e non facendosi più sentire in alcun modo.
La parte acquirente ora è decisa a chiedere doppia caparra e danni...rivolgendosi ad avvocato.
Da parte mia avrei diritto alla provvigione da pare vendtrice ma anche da parte acquirente ,anche se non finalizzato l'acquisto.Come è meglio comportarsi, scrivere ad entrambi o esigere il tutto solo da parte venditrice,artefice della mancata vendita? Questo è il rispetto della nostra professione!
Aspetto un consiglio .Grazie e saluti.
dottoerre