Silvio Luise

Membro Attivo
Agente Immobiliare
.....piano piano e' vero che il venditore e' responsabile in solido del fattaccio....ma una certa responsabilità ( almeno di comportamento ) e' sicuramente da attribuire ad ogni altro attore dell'operazione . Sono verifiche che vanno e andavano fatte anche da parte del collega....
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
.....piano piano e' vero che il venditore e' responsabile in solido del fattaccio....ma una certa responsabilità ( almeno di comportamento ) e' sicuramente da attribuire ad ogni altro attore dell'operazione . Sono verifiche che vanno e andavano fatte anche da parte del collega....
Scusami non capisco perchè il mediatore deve vedere cosa manca in casa : non è il custode dell'immobile. Acompagna alla visita e cerca di mettere d'accordo le parti.
FINE !

Ancora nessuno ha spiegato perchè dopo 4 mesi il compratore si accorge che mancano CALDAIA + TERMOSIFONI.
Acquirente ha visiatato l'alloggio prima di acquistare ( agosto) ha visto cosa c'era o è cieco ?
Può essere che c'erano e sono stato asportati ?
Può essere che non c'erano e doveva chiedere il perchè.
Cosa dichiara oggi (dicembre) il venditore sul punto ?
Cosa dichiara l'impiantista nel suo certificato ?

Non ci vuole molto a saperlo : 2 telefonate.

I doveri del mediatore per legge non prevedono il controllo materiale degli impianti.
Il mediatore non è un tecnico abilitato a fare collaudi od inventari.

Il tutto ha del ridicolo.

Sono solidale all'agente immobiliare che si vede tirato dentro un danno di circa 10000 euro di cui non può essere responsabile sotto nessuno aspetto.

Chi può dire che l'acquirente non ha rimosso i pezzi ?
Chi può dire che non siano stati rubati ?
Chi può dire che i pezzi non facevano parte della "vendita" ?

Nel racconto non capisco le fasi ed il momento in cui sarebbero "scomparsi" .
Il mediatore sarebbe corresponsabile se fosse l'unico ad avere le chiavi dell'immobile quale custode pagato e ci fosse la prova che al momento che ha preso le chiave i pezzi c'erano.
 

Silvio Luise

Membro Attivo
Agente Immobiliare
@ H&F lungi da me la volontà di addossare la colpa al collega e alla categoria in genere ,visto che ne faccio parte a pieno titolo. Voglio però ricordare che esiste anche la responsabilità precontrattuale , nel preliminare o proposta sottoscritta era quanto mai doveroso e opportuno segnalare le eventuali anomalie riscontrate ( se esistevano )......se non altro per cautelarsi in seguito.Quando io ho cristallizzato la situazione tutto il resto e'
responsabilità di altri attori.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
@ H&F lungi da me la volontà di addossare la colpa al collega e alla categoria in genere ,visto che ne faccio parte a pieno titolo. Voglio però ricordare che esiste anche la responsabilità precontrattuale , nel preliminare o proposta sottoscritta era quanto mai doveroso e opportuno segnalare le eventuali anomalie riscontrate ( se esistevano )......se non altro per cautelarsi in seguito.Quando io ho cristallizzato la situazione tutto il resto e'
responsabilità di altri attori.
Ripeto ancora non si sa quando sono "scomparsi" i pezzi.
Se il cliente ha visitato la casa e non vi erano i pezzi, non sarebbe neanche vizio occulto. In molti capitolati caldaia e termosifoni sono esclusi perchè viene lasciata al compratore la scelta.

Va ricostruita, come ripeto sin dall'inizio tutta la vicenda per arrivare al punto :
ci dovevano essere e non ci sono ? c'erano e non ci sono più ? non ci dovevano essere ). Ma non è difficile da chiarire : 2 telefonate, max 3 telefonate.

Ad esempio, se l'acquirente non li ha pagati, non può pretendere nulla.

Così come descritta, la questione non è chiara. E nessuno ha torto nè a ragione.

E' solo una costatazione : non ci sono caldaia+termosifoni ed il reclamo avviene dopo 4 mesi dalla vendita.
 

linuxdamiano

Membro Attivo
Agente Immobiliare
allora quando l'agente immobiliare ha accompagnato a visionare la casa , in ufficio come documenti aveva l'atto di acquisto, la visura ipotecaria, catastale, planimetria e certificato agibilità.

la casa è stata visionata 2/3 volte e la caldaia insieme ai radiatori non erano presenti.

nella proposta di acquisto non sono stati citati da nessuna parte.

nel capitolato d'appalto la ditta non si era impegnata a installare radiatiatori e caldaia.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
allora quando l'agente immobiliare ha accompagnato a visionare la casa , in ufficio come documenti aveva l'atto di acquisto, la visura ipotecaria, catastale, planimetria e certificato agibilità.

la casa è stata visionata 2/3 volte e la caldaia insieme ai radiatori non erano presenti.

nella proposta di acquisto non sono stati citati da nessuna parte.

nel capitolato d'appalto la ditta non si era impegnata a installare radiatiatori e caldaia.

Resterebbe da studiare il certificato di abitabilità e la conformità degli impianti.
Al momento credo che l'acquirente non possa reclamare alcunchè.
 

Rosa1968

Membro Storico
ne parla proprio lo spirito della legge stessa che richiede la certificazione degli impianti. Il venditore deve garantire la conformità degli impianti, se la conformità non c'è, il venditore si espone all'azione di risarcimento danni verso l'acquirente, di valore pari almeno ai costi sostenuti dall'acquirente per mettere a posto gli impianti stessi.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Il venditore deve garantire la conformità degli impianti,
Anche questa è una affermazione forse un pò totalizzante: il venditore deve dichiarare lo stato di fatto. Cioè deve dire se sono o non sono conformi, e solo dopo si assume la responsabilità delle dichiarazioni. Il venditore potrebbe vendere anche solo allo stato grezzo, e nessuno glielo impedisce.

Nel merito della questione, non sarebbe stata male una segnalazione esplicita sulla mancanza dei termosifoni e della caldaia: almeno i primi si possono vedere, e non è necessario un titolo tecnico particolare. Questo vale sia per l'acquirente che per l'agente. A posteriori rimane solo più un gioco a chi è più furbo: chi ha fatto finta di nulla? L'acquirente, il venditore, l'agente? Se tutti sono in buona fede dovrebbero arrivare ad un equo compromesso. Costerebbe meno di una causa.

Resta però il mistero della certificazione impianti: su che basi è stata redatta? Con questa in mano, o l'installatore ha dichiarato il falso, e di conseguenza anche il venditore, o qualcuno ha rimosso gli apparati.
 

Rosa1968

Membro Storico
Certo, nessuno impedisce che non si possa vendere allo stato grezzo, senza impianti. Basti pensare a fabbricati con impianti non a norma perchè di vecchia realizzazione o sottoposti a lavori di ristrutturazione. In questi casi, il venditore decide, o sistema gli impianti garantendoli a norma all'acquirente oppure il venditore sceglie di cedere gli impianti nello stato di fatto in cui si trovano. In questo caso se l'acquirente accetta, ha quest'onere. Ma deve essere accettato dallle parti.
Dato che in questo caso è stata rilasciata la certificazione di conformità vuol dire che è stato fatto un collaudo per la sicurezza, documento che viene allegato alla richiesta di agibilità.......
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
La lettura del certificato di conformità degli impianti sarebbe importante.
Può essere come può non essere che dichiari il falso.
Il contratto della permuta sappiamo già escludeva questi "accessori".
Potrebbe esserci buona fede o malafede di qualcuna delle parti.
Ma serve leggere i documenti.
In ogni caso ricordiamoci che è stato chiamato il mediatore a rispondere della mancanza.
 

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