Salve a tutti, mi ritrovo con tale problema , mia madre mette in vendita un'immobile ( costruito nel 1962) con abitabilità (del 1962) ma catastato nel 1981 come ufficio A/10 . (di questo ce ne siamo accorti dopo) .
L'agente immobiliare (anzi è un delegato ! ), che da mia madre aveva ricevuto il titolo di proprietà e tale abitabilità del Comune (del1962) compila una proposta di vendita come UFFICIO che viene firmata da mia madre e dall'acquirente che rilascia una caparra , con data rogito entro 20 Maggio.
Successivamente viene fuori questa "discordanza" nella documentazione e l'acquirente minaccia di recedere e chiedere indietro il doppio della caparra!
Giorni addietro abbiamo chiesto con un Ingegnere da noi incaricato l'accesso agli atti per capire se esiste dopo il 1962 un cambio di destinazione d'uso o no. Se non troviamo nulla allora vale l'abitabilità (appartamento) quindi l'acquirente ha il diritto di recedere e chiedere il risarcimento? Cosa conviene fare? E' possibile chiedere tempo (quanto?) all'acquirente per sistemare tale documentazione?
Grazie e tutti
Saverio
L'agente immobiliare (anzi è un delegato ! ), che da mia madre aveva ricevuto il titolo di proprietà e tale abitabilità del Comune (del1962) compila una proposta di vendita come UFFICIO che viene firmata da mia madre e dall'acquirente che rilascia una caparra , con data rogito entro 20 Maggio.
Successivamente viene fuori questa "discordanza" nella documentazione e l'acquirente minaccia di recedere e chiedere indietro il doppio della caparra!
Giorni addietro abbiamo chiesto con un Ingegnere da noi incaricato l'accesso agli atti per capire se esiste dopo il 1962 un cambio di destinazione d'uso o no. Se non troviamo nulla allora vale l'abitabilità (appartamento) quindi l'acquirente ha il diritto di recedere e chiedere il risarcimento? Cosa conviene fare? E' possibile chiedere tempo (quanto?) all'acquirente per sistemare tale documentazione?
Grazie e tutti
Saverio