Buongiorno,
ho sottoscritto una proposta di vendita, tramite un'agenzia immobiliare, che mi è stata accettata (quindi controfirmata dal proprietario dell'immobile). Ma, andando dal notaio, quest'ultimo mi ha detto che nell'atto non può scrivermi "ad uso abitazione" perché diversi anni fa sono state fatte delle modifiche che rendono l'immobile non più un'abitazione secondo le norme urbanistiche, nonostante sul catasto la categoria sia ancora una A (mi hanno spiegato che il catasto non è probatorio). Da successive indagini, anche l'agenzia immobiliare mi conferma che non è possibile rogitare come abitazione nonostante sulla proposta d'acquisto ci sia scritto "abitazione". Ovviamente se avessi saputo che non posso andarci a vivere, come invece mi era stato detto, sicuramente non avrei fatto quella proposta, quanto meno la valutazione sarebbe stata nettamente diversa. L'agenzia propone di stracciare la proposta dicendomi "tanto la caparra non è stata ancora incassata dal proprietario". A voi sembra corretto?
ho sottoscritto una proposta di vendita, tramite un'agenzia immobiliare, che mi è stata accettata (quindi controfirmata dal proprietario dell'immobile). Ma, andando dal notaio, quest'ultimo mi ha detto che nell'atto non può scrivermi "ad uso abitazione" perché diversi anni fa sono state fatte delle modifiche che rendono l'immobile non più un'abitazione secondo le norme urbanistiche, nonostante sul catasto la categoria sia ancora una A (mi hanno spiegato che il catasto non è probatorio). Da successive indagini, anche l'agenzia immobiliare mi conferma che non è possibile rogitare come abitazione nonostante sulla proposta d'acquisto ci sia scritto "abitazione". Ovviamente se avessi saputo che non posso andarci a vivere, come invece mi era stato detto, sicuramente non avrei fatto quella proposta, quanto meno la valutazione sarebbe stata nettamente diversa. L'agenzia propone di stracciare la proposta dicendomi "tanto la caparra non è stata ancora incassata dal proprietario". A voi sembra corretto?