M
marcellogall
Ospite
Una situazione del genere qualche anno fa non sarebbe stata presa in considerazione. Per un acquirente che si ritirava ce n'era sempre un altro pronto a subentrare. Oggi le cose sono diverse. La prima cosa da considerare è l'appetibiltà
dell'immobile e quindi se ci sono altri acquirenti in vista. Certo accettare di firmare
un preliminare senza avere come contropartita un assegno è fuori dalle regole.
Io agirei così: mi farei dare un assegno anche piccolo alla proposta, diciamo 5.000
Euro. Altri 5.000 alla firma del preliminare e 40.000 dopo il preliminare.
Il saldo a 120 giorni di questi tempi può andar bene.
Il loro impegno sarebbe minimo e tu avresti un risarcimento qualora si ritirassero.
Se l'acquirente crede di poter realizzare l'operazione non avrà problemi a versare
questi piccoli acconti.
La bontà di questa operazione deve naturalmente tener conto di quanto ho detto prima: l'appetibilità dell'immobile.
Dimenticavo: il possesso solo al rogito
dell'immobile e quindi se ci sono altri acquirenti in vista. Certo accettare di firmare
un preliminare senza avere come contropartita un assegno è fuori dalle regole.
Io agirei così: mi farei dare un assegno anche piccolo alla proposta, diciamo 5.000
Euro. Altri 5.000 alla firma del preliminare e 40.000 dopo il preliminare.
Il saldo a 120 giorni di questi tempi può andar bene.
Il loro impegno sarebbe minimo e tu avresti un risarcimento qualora si ritirassero.
Se l'acquirente crede di poter realizzare l'operazione non avrà problemi a versare
questi piccoli acconti.
La bontà di questa operazione deve naturalmente tener conto di quanto ho detto prima: l'appetibilità dell'immobile.
Dimenticavo: il possesso solo al rogito