Considera però che la politica di quei paesi ha cercato in tutti i modi di rilanciare il settore.
Da noi l'immobiliare è ormai ridotta alla stregua del porcellino da rompere per tirar fuori gli ultimi spiccioli prima di iniziare ad aumentare il numero dei buchi nella cintura e scegliersi un ponte da "arredare"
Cosa pretendere però?
Negli anni in cui in Inghilterra avevano margaret thatcher noi qui avevamo Andreotti...
 
i dati sono ufficiali di fine 2014... rivolgo invito al desaperacidos e my amigo @PROGETTO_CASA di dirmi il suo parere
quanto mi da noia dover dire che avevo ragione:D ...

Il mercato europeo del mattone viaggia a due velocità, tra nord che corre lontano dalla crisi e sud ancora impigliato nelle maglie della recessione. Ma oggi ampie differenze emergono anche tra i Paesi del sud Europa, in particolare tra Spagna e Italia.

Nel secondo quarter 2014 in Spagna i volumi degli scambi nel real estate “commercial” hanno sfiorato i due miliardi di euro, in Italia ci si è fermati a meno di un milione e in Portogallo a circa 300 milioni.
Inutile dire che migliori performer sono state proprio Spagna e Irlanda: i volumi di 3,5 miliardi realizzati in Spagna segnano un aumento 173% sullo stesso periodo di un anno prima, in Irlanda il valore di 1,6 miliardi del terzo quarter è superiore del 240% rispetto al terzo trimestre del 2013.
La Spagna si avvia a una chiusura d'anno con 9 miliardi di volumi nel real estate
Dai 2,4 miliardi di euro di volumi complessivi nel 2012 si è passati ai 4,9 miliardi dell'anno scorso e le stime propendono per una chiusura del 2014 a quota 9,3 miliardi.

E l'Italia? Il volume degli investimenti nei primi nove mesi del 2014 si è attestato a circa 2,7 miliardi di euro, il 7% in meno sullo stesso periodo dello scorso anno.

Fonte Sole24ore

Non so di che dati italia parli visto che non sono ancora usciti quelli del 4°trim'14 e, probabilmente, saranno superiori al +2,5%.(quindi perderai la scommessa).
Per quanto riguarda le differenze tra Spagna ed Italia preferisco non ripetermi, tanto sarebbe tempo perso.
 
probabilmente, saranno superiori al +2,5%.(quindi perderai la scommessa).
Per quanto riguarda le differenze tra Spagna ed Italia preferisco non ripetermi, tanto sarebbe tempo perso.
parli al condizionale e poi subito sulle certezze...eheheh...o lo sei o non lo sei;-)
ma sulla Spagna e Irlanda...ti sei almeno degnato di leggere l'articolo e i dati riportati e le hai sparate a un tanto al toc:D
 
alt...mettiamo ordine..e cortesemente almeno si legga l'articolo:roll:...si parla di investitori interni ma sopratutto esterni..oltre che a tutto il resto.Io non sto parlando del mi piace la spagna o l'irlanda o meno..parlo di quanto si e' fatto in questi anni e di quello che noi invece ancora dobbiamo iniziare a fare
 
Per fare le cose occorre non solo la volontà di farle ma anche un sistema trasparente che lo permetta e che sia volto al miglioramento.
Nel nostro paese le cose si lasciano volutamente fumose e a chi ci governa fa comodo che la crisi ci sia.
Le tasse continuano ad aumentare, I servizi a diminuire, gli sprechi e le rendite non possono essere toccate ma qualcuno deve pagare x non scontentare chi non deve essere scontentato e gli amici. Senza crisi come lo spieghi all'artigiano e al pensionato che tocca a loro farsi vampirizzare o pignorare quando non saranno più in grado Di contribuire.
Con la crisi tutto questo diventa un male necessario con buona pace Di politici, prelato e sindacati vary...
 

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