Il tuo ragionamento, scan (uso un vezzeggiativo, perdonami

) avrebbe senso se non fosse sconfessato dai fatti: la cultura "immobiliare" degli AI non è diffusa in modo uniforme alla diffusione dei diplomi, tutt'altro, conosco molti diplomati che definirei... carenti.

(vedi me ad esempio)
Considera poi che moltissimi AI odierni hanno avuto il patentino semplicemente presentando il loro diploma di ragioneria... e stop.
E se aggiungi il livello della qualità dell'istruzione in italia.... io non mi fiderei PROPRIO di un diplomato!
Ritengo che invece l'osservazione sia pertinente e corretta, se si mantengono i requisiti di adesso, la scelta del limite ai diplomati assume la caratteristica di LIMITE ALL'ACCESSO per comodo, per limitare il numero dei possibili candidati e basta.
Altra cosa sarebbe se si introducesse il praticantato (UN PRATICANTE A PATENTINO) serio e un esame altrettanto serio con un corso altrettanto serio (non 100 ore ma almeno 10 ore al mese per due anni) con esame finale che permetterebbe anche a chi magari non ha finito gli studi e anche perchè no a chi non li ha iniziati ma ha le capacità di prendere l'abilitazione, magari una abilitazione di SECONDO GRADO, come mi pare abbiano in francia: operi sotto la responsabilità di un AI abilitato di primo grado.
Questo io lo chiamo analizzare la realtà delle cose senza nascondersi dietro titoli che spesso non valgono la carta sui quali vengono impressi.
Molto abusivismo scomparirebbe.