Vinc861

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Privato Cittadino
Buon pomeriggio a tutti.

Un paio di mesi fa ho stipulato un preliminare di vendita per l'acquisto di una casa.

Il venditore, prima di procedere, ha prodotto tutti i documenti, salvo le pratiche edilizie, che sono state poi girate al notaio per la stipula dello stesso.

Da quanto riportato nella planimetria catastale e dall'atto di provenienza era tutto ok.

La venditrice ha dichiarato al notaio che non vi erano difformità urbanistiche e catastali e che non avevamo la presenza di alcun abuso né sanabile né tantomeno insanabile. Io inoltre acquisto nello stato legittimo dei luoghi come visto e piaciuto.
Ho fatto inserire dal notaio anche la clausola sospensiva del mutuo non ottenuto.
Tutto è riportato nel preliminare di vendita.

Ottengo l'ok reddituale del mutuo e viene il perito ma questo, e direi fortunatamente, chiede le pratiche edilizie con gli elaborati grafici.

Ottengo queste dalla proprietaria ed ecco la sorpresa. Un bel abuso NON sanabile oltre a una disposizione interna completamente diversa e non coincidente allo stato di fatto e alla planimetria catastale.

Ovviamente non ho ancora mandato nulla al perito, sospendendo la richiesta.

La venditrice mi propone la fiscalizzazione a suo carico, che di fatto, non risolverebbe l'abuso che rimane.

Non voglio più acquistare in quanto ero ignaro di questa situazione e non vorrei nessun abuso come aveva dichiarato in precedenza la signora.

Secondo voi, ci sono gli estremi della rescissione dal preliminare e la richiesta del doppio della caparra?

Grazie a chi risponderà.
 

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