Rosa1968

Membro Storico
Questa situazione e' stata mal gestita. Sia dall'agente che dall'acquirente impulsivo. Il fatto che abbia lasciato la proposta in ufficio ha un grosso significato. Che l'agente abbia agito con il pignoramento forse mi manca un passaggio ma queste situazioni vanno gestite. Fai firmare una proposta senza assegno perché? Non ha voluto dare il tempo al cliente di riflettere e fare le sue valutazioni. Signori miei quando si fanno sottoscrivere le proposte i dubbi non devono esserci se ci sono c'è una parte debole e non è quella che ha il dubbio ma la parte che non riesce a scioglierlo mi spiego?
 
U

Utente Cancellato 65257

Ospite
È il caro "collega che non ha svolto bene il suo lavoro. Perché se un tuo cliente mette giù una proposta e dopo due giorni ci ripensa è ovvio che il tuo dovere Etico è di ridargli l'assegno perchè sono intervenute problematiche che gli impediscono di fare l'acquisto. Non esiste costringere una persona dopo anche una firma di una proposta a portarti un assegno in ufficio quando la persona ti ha ben dimostrato di non voler più procedere. Io sinceramente in una situazione del genere questo accanimento lo avrei interpretato come Violenza sulla mia persona. Sarei dell'idea di proporre alle nostre associazioni di introdurre nelle nostre proposte di vendita il Diritto di Recesso a 10 giorni senza alcuna penale. Avremmo meno clienti insoddisfatti e noi non saremmo costretti con cavilli legali ad elemosinare mediazioni discutibili. Il restituire un assegno ad un cliente che ci ripensa per adeguati motivi è la migliore pubblicitá per la nostra categoria il rincorrere il cliente con venditore al seguito ci scredita parecchio. Legge o non Legge. Claudia@
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Calma calma perché se il cliente ha un ripensamento tu devi cercare di togliere i dubbi per andare avanti non per andare dall'avvocato.

E chi ci dice che il collega non l'abbia cercato di fare?
Abbiamo sentito la sola versione del proponente riguardo ai fatti.
Ed inoltre mi pare evidente che un colloquio chiarificatore ci sia stato, infatti il cliente ha scritto che il lunedì è andato in ufficio, dal quale dopo aver appreso che il proprietario era già stato informato della proposta stava recandosi in ufficio per prederla in considerazione.
Il cliente dopo aver atteso per un pò è poi scappato, dimenticando la sua copia della proposta in ufficio.
Quindi è evidente che in quel lasso di tempo ci debba per forza essere stato un colloquio chiarificatore.
E' evidente che una proposta la dimentichi in un ufficio se per qualche ragione te la sei tolta dalla tasca e l'hai esaminata.

Inoltre, il cliente riferisce d'aver offerto all'agente chi chiudere la proposta in cambio di un'offerta pari ad € 1.500,00.
Per quale ragione avrà mai avanzato tale offerta, se prima non c'era stato un tentativo di farlo ragionare e quindi di capire?

Evidentemente il collega si è rivolto al suo avvocato proprio perchè dopo aver tentato ogni possibile accomodamento "ragionevole" col cliente non c'è stato altro da fare.
E come dargli torto!

D
È il caro "collega che non ha svolto bene il suo lavoro. Perché se un tuo cliente mette giù una proposta e dopo due giorni ci ripensa è ovvio che il tuo dovere Etico è di ridargli l'assegno perchè sono intervenute problematiche che gli impediscono di fare l'acquisto. Non esiste costringere una persona dopo anche una firma di una proposta a portarti un assegno in ufficio quando la persona ti ha ben dimostrato di non voler più procedere. Io sinceramente in una situazione del genere questo accanimento lo avrei interpretato come Violenza sulla mia persona. Sarei dell'idea di proporre alle nostre associazioni di introdurre nelle nostre proposte di vendita il Diritto di Recesso a 10 giorni senza alcuna penale. Avremmo meno clienti insoddisfatti e noi non saremmo costretti con cavilli legali ad elemosinare mediazioni discutibili. Il restituire un assegno ad un cliente che ci ripensa per adeguati motivi è la migliore pubblicitá per la nostra categoria il rincorrere il cliente con venditore al seguito ci scredita parecchio. Legge o non Legge. Claudia@

Direi che la tua "proposta" in merito al diritto di recesso corrisponde a pura follia, e suicidio professionale!
Se le nuove generazioni di agenti ragionano così, AUGURI!
 
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U

Utente Cancellato 65257

Ospite
Io o 49 anni e ho cominciato a 21 a fare AI quindi non faccio parte della nuova generazione. Sono assolutamente convinta che ci debba essere un diritto di Recesso anche per le compravendite immobiliari. Se esiste per un elettrodomestico poter cambiare idea figuriamoci per una casa acquisto direi molto più importante? Claudia@
 

Rosa1968

Membro Storico
Ed inoltre mi pare evidente che un colloquio chiarificatore ci sia stato, infatti il cliente ha scritto che il lunedì è andato in ufficio, dal quale dopo aver appreso che il proprietario era già stato informato della proposta stava recandosi in ufficio per prederla in considerazione
era in questa fase che bisognava non dar corso a quella proposta

Comunque ora non rimane che dire del proprio mal si pianga se stesso, sia per l'acquirente che per l'agente immobiliare.
 

ita.user

Membro Attivo
Professionista
Purtroppo non abbiamo il pensiero della controparte, sarebbe interessante sentire anche la sua versione, perchè, sebbene tutto è possibile, dubito che ci siano in giro cecchini da provvigione pronti a impallinare il primo polletto che gli capita a tiro, il tutto su pubblica piazza con insegna a vista e a rischio cattiva fama.
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Io o 49 anni e ho cominciato a 21 a fare AI quindi non faccio parte della nuova generazione. Sono assolutamente convinta che ci debba essere un diritto di Recesso anche per le compravendite immobiliari. Se esiste per un elettrodomestico poter cambiare idea figuriamoci per una casa acquisto direi molto più importante? Claudia@

L'avevo capito, ma ti volevo lasciare una possibilità di fuga.
Visto che sei navigata, direi che l'idea la trovo ancor più "distruttiva" per non dire assurda.

era in questa fase che bisognava non dar corso a quella proposta

Comunque ora non rimane che dire del proprio mal si pianga se stesso, sia per l'acquirente che per l'agente immobiliare.

Direi all'acquirente.
L'agente immobiliare ha fatto solo il proprio dovere ........... nessun male direi.
 
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Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Io o 49 anni e ho cominciato a 21 a fare AI quindi non faccio parte della nuova generazione. Sono assolutamente convinta che ci debba essere un diritto di Recesso anche per le compravendite immobiliari. Se esiste per un elettrodomestico poter cambiare idea figuriamoci per una casa acquisto direi molto più importante? Claudia@

Comunque a pensarci direi che la tua proposta non solo è distruttiva ma anche superflua.
Ti spiego:
Un cliente vede una casa, ...... gli piace e da brava persona ragionevole ed intelligente pensa al fatto che acquistare casa non è esattamente come acquistare un elettrodomestico o un paio di scarpe, quindi si prende il tempo di pensarci e di fare due conti.
Dopo alcuni giorni trascorsi a pensare e ripensare, decide di tornare in agenzia e chiede di rivedere l'immobile e ricevere altre e più approfondite informazioni ....... ottiene tutto ciò, si prende un altro paio di giorni per pensarci.
Trascorso anche questi 2 giorni, chiama l'agente e chiede dell'ulteriore tempo per fare alcune verifiche (ipotecarie, catastali, ecc....) ottiene anche questo.
Ora dopo che sono trascorsi 15 - 20 giorni dalla prima visita, dopo aver rivisto l'immobile, aver chiesto e ottenuto informazioni supplementari, dopo aver effettuato le opportune verifiche, e sopra tutto dopo aver pensato giorno e notte se quell'immobile fa davvero per lui, se può permetterselo, ecc.... ecc...., decide di recarsi in agenzia e fare una proposta per l'acquisto.
Ed è evidente che nel momento in cui si siede assieme all'agente per firmare una proposta è ben consapevole di ciò che sta facendo e di cosa comporti.

Vedi, di solito le persone "normali" ed intelligenti si comportano come sopra.
Perciò non hanno necessità di far perdere tempo all'agente immobiliare a compilare una proposta che poi per qualche ridicolo capriccio e/o ripensamento che dir si voglia, l'agente deve archiviare.
Tutto ciò non è solo una perdita di tempo per l'agente, ma è anche svilente e frustrante.
Un cliente che si comporta come sopra dimostra anche che rispetta il ruolo, il tempo e le energie dell'agente immobiliare.

Per contro, un cliente che non si comporta come sopra dimostra di non essere un adulto consapevole ma un bambino capriccioso.

Ecco perchè non serve il diritto di recesso per le compravendite immobiliari.
Si presume si abbia a che fare con persone adulte e responsabili.

Detto ciò tu proponi ancora di trasformare la nostra categoria in "zerbini" al servizio incondizionato dei clienti?
Se si, parla per te e non a nome della categoria. Grazie
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Premesso che il senso di quanto ho scritto credo sia chiaro a tutti gli agenti immobiliari (e pertanto sono certo l'abbia compreso anche tu), direi che nello specifico, volendo tralasciare il mio messaggio, non possiamo affermare che il collega abbia agito male.
Lui ha vissuto la situazione, lui ci ha messo la faccia, lui ha gestito le cose, a sua discrezione ed avendo pienamente ragione.
Perciò chi siamo noi per sostenere il cliente nella sua assurda ed indifendibile posizione?
Tanto più che mi pare di capire, il cliente in questione non è un "ignorante" sprovveduto.
Tanto più che il cliente sapeva benissimo che la'gente aveva già dato comunicazione al proprietario dell'immobile dell'esistenza di una proposta.
Prova ne è il fatto che il cliente dice d'aver aspettato nell'ufficio dell'agente l'arrivo del proprietario, salvo poi pensare bene di scappare!
Poteva l'agente una volta comunicata l'esistenza di una proposta, far finta che non ci fosse? Direi proprio di no, sarebbe stato come minimo scorretto.
E se poi il cliente ci avesse ripensato e avesse chiesto il perchè del mancato proseguimento delle trattative, cosa avrebbe potuto dire l'agente? Che l'aveva fatto nel suo interesse? E sulla base di cosa? Sulle sue dichiarazioni verbali? Per via della sua fuga?
Ma stiamo scherzando?

Ripeto, le situazioni per poterle giudicare sino in fondo bisogna conoscerle bene, meglio ancora viverle di persona; cosa che anche in questo caso non possiamo affermare sia.

Ogni situazione è diversa dall'altra pur essendo simile.
In alcuni casi può essere opportuno prendere le cose di petto, altre può essere meglio asciar perdere.
Per decidere e giudicare bisogna vivere le specifiche situazioni ed avere il polso della situazione.

Tornando al nostro caso specifico, visto che ci è stato posto un quesito, quali agenti immobiliari e "arbitri" imparziali tra le parti, possiamo e dobbiamo attenerci ai fatti che ci raccontano.
E il racconto del cliente in questione direi che parla da sè, non merita molti commenti, per la verità ne meriterebbe uno solo a parer mio, ma non posso scriverlo pubblicamente.

Per il bene della nostra categoria, limitiamoci ad esprimere pareri costruttivi, nell'interesse degli utenti/clienti e anche della nostra categoria.
Ogni altra considerazione, benchè possa essere legittima, teniamocela per noi o al massimo condividiamola in privato, perchè altrimenti creeremmo solo confusione e divisione a danno principalmente per la nostra categoria.

Ripeto, in linea di principio ciò che affermi resta in aderenza, a quanto dettano le regole.

Tuttavia, in questo caso specifico, il venditore manca di signorilità.

Il cliente acquirente, nemmeno ventiquattro ore dopo, si accorge che quell'oggetto non va bene.

Una persona seria, valutata la situazione, e cioè che quell'oggetto non trova il gradimento necessario, riconsegnerebbe i titoli e continuerebbe serenamente nella sua azione di vendita, piuttosto che agire con azioni ritorsive e ricattatorie, che lo identificano per quello che è.

Non mi meraviglierei affatto, se questa sua azione di rincorrere e bastonare il cliente, sia stata indotta dagli intermediari.
Una sorta di spedizione punitiva congiunta.

Detto questo ciascuno lavora con la politica che crede.

Nella mia carriera, ne ho fatto di cotte e di crude, tuttavia in tutta la mia vita non ho mai incassato somme a titolo di penale o risarcitorie. MAI.

Restituire le caparre e annullare gli incarichi senza nulla pretendere, quando i clienti ci ripensano, è sempre la cosa giusta da fare, qualsiasi sia il motivo del ripensamento.

Specie se ci si vuole riempire la bocca, con terminologie quali la professionalità e la tutela ed il bene della categoria.

Non importa quale sia la specifica situazione.

La vita è lunga.

Quando quel mediatore, si recherà a prendere un incarico in un edificio e sotto o sopra a quell'alloggio, ci abita il nostro amico @Tullietto , perchè è lì che ha comperato;

Quando i due vicini si confronteranno tra di loro, parlando di quel mediatore, qualsiasi sia stata la motivazione perchè le cose a suo tempo non sono andate come dovevano, quel mediatore sarà quello che se ne è scappato via con la caparra, un secondo dopo la firma.

Ma vuoi mettere il modello di referenza, nella sede del conferimento dell'incarico, quando un vicino dice all'altro:

"Poteva trattenersi la caparra e aveva tutto il diritto di farlo.
Invece me l'ha restituita".

Altro che non dirlo pubblicamente.

Se volete tutelare la categoria meglio fareste a non scappare con le caparre.
 
Ultima modifica:
B

blast

Ospite
Un cliente vede una casa, ...... gli piace e da brava persona ragionevole ed intelligente pensa al fatto che acquistare casa non è esattamente come acquistare un elettrodomestico o un paio di scarpe, quindi si prende il tempo di pensarci e di fare due conti.
Dopo alcuni giorni trascorsi a pensare e ripensare, decide di tornare in agenzia e chiede di rivedere l'immobile e ricevere altre e più approfondite informazioni ....... ottiene tutto ciò, si prende un altro paio di giorni per pensarci.
Trascorso anche questi 2 giorni, chiama l'agente e chiede dell'ulteriore tempo per fare alcune verifiche (ipotecarie, catastali, ecc....) ottiene anche questo.
Ora dopo che sono trascorsi 15 - 20 giorni dalla prima visita, dopo aver rivisto l'immobile, aver chiesto e ottenuto informazioni supplementari, dopo aver effettuato le opportune verifiche, e sopra tutto dopo aver pensato giorno e notte se quell'immobile fa davvero per lui, se può permetterselo, ecc.... ecc...., decide di recarsi in agenzia e fare una proposta per l'acquisto.
Ed è evidente che nel momento in cui si siede assieme all'agente per firmare una proposta è ben consapevole di ciò che sta facendo e di cosa comporti.


Sono completamente d'accordo da ex venditore e da futuro acquirente.
E' la fase "preliminare" che dovete "stressare". Se un cliente è "folgorato sulla Via di Damasco" perchè pensa di fare l'affare della sua vita ne deve sopportare le conseguenze.
Da ex venditore.....l'agente mi avrebbe detto cosa esattamente ? un cliente ha firmato e se non scompare l'inchiostro tra dieci giorni ti faccio firmare l'offerta ? In quei dieci giorni esattamente cosa succede ? Potrei capire il diritto di recesso ad immobile posseduto (vizi occulti etc.) ma sulla proposta.....già ci sono tonnellate di leggi e norme balzane....

Da futuro acquirente.....quello che manca a molti AI è il "fare cultura" spiegando (pur senza entrare nel seminato dei cosiddetti "tecnici") anche sommariamente: chi vende (privato e conseguenze, azienda e conseguenze, eredità e conseguenze) cosa stai acquistando (inutile dire cosa serve) etc. etc. Edotto anche sommariamente il compratore può decidere se andare avanti subito, da solo o con la consulenza di un tecnico terzo rispetto all'affare (l'AI ahimè non lo è....)
La trasparenza però mi duole dirlo non è cosa per chi fa acquisizioni con la pala......e butta dentro qualsiasi stamberga abusiva pur di "mediare".



Se esiste per un elettrodomestico poter cambiare idea figuriamoci per una casa acquisto direi molto più importante?

Vedi infatti che citi un bene del quale hai il "possesso" oltre che la proprietà....puoi ben dire che non ti piace più.....in ogni caso queste facoltà SI PAGANO.....pensi che nel prezzo dell'elettrodomestico non ci sia il costo dei recessi ?
 

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