Buongiorno a tutti,
seguo il forum da un po' di giorni (da quando ho iniziato concretamente a pensare di fare la proposta d'acquisto per un appartamento).
Premetto che cerco casa a Roma da 2 anni e mezzo ormai, e solo ieri mi sono deciso a fare una proposta di acquisto per una casa che finalmente soddisfa le mie esigenze, anche in termini monetari.
Quello che mi ha lasciato un po' perplesso è stato il comportamento dell'agente tenuto fino a questo momento, ve lo descrivo qui in breve:
Modalità di mediazione tra venditore e acquirente: casa in vendita a 250k da listino, l'agente è partito dicendo che "si sarebbe potuta provare un'offerta di 245mila euro, comprensive anche della provvigione".
Bene dico io, utile per avere un quadro chiaro di quello che andrei a spendere... quindi mi sbilancio e dico ok per una cifra di circa 5k minore di quella proposta da lui (240).
Al momento della proposta di acquisto riusciamo a trattare altri 5k (235), ma lui propone di fare l'offerta a 220 e tenere 15k di provvigione. Nel caso il venditore rifiuti, si aumenterebbe l'offerta a 225 con 10k di provvigione, in modo da rimanere sempre nei 235 di tetto massimo.
Molto semplicemente vi chiedo: è eticamente corretto un comportamento del genere? Cioè decidere in prima battuta la grandezza della torta (comprensiva di provvigione) e poi giocare così per aggiudicarsi una fetta più o meno grande della stessa?
Abbiamo accettato di firmare la proposta dopo estenuante trattativa di 2 ore (ma dovevamo poi farla con lui??), ma stamattina mi sono svegliato con questo tarlo che mi rode... e vorrei sentire cosa ne pensate.
Grazie mille per il prezioso aiuto e un saluto a tutti
seguo il forum da un po' di giorni (da quando ho iniziato concretamente a pensare di fare la proposta d'acquisto per un appartamento).
Premetto che cerco casa a Roma da 2 anni e mezzo ormai, e solo ieri mi sono deciso a fare una proposta di acquisto per una casa che finalmente soddisfa le mie esigenze, anche in termini monetari.
Quello che mi ha lasciato un po' perplesso è stato il comportamento dell'agente tenuto fino a questo momento, ve lo descrivo qui in breve:
Modalità di mediazione tra venditore e acquirente: casa in vendita a 250k da listino, l'agente è partito dicendo che "si sarebbe potuta provare un'offerta di 245mila euro, comprensive anche della provvigione".
Bene dico io, utile per avere un quadro chiaro di quello che andrei a spendere... quindi mi sbilancio e dico ok per una cifra di circa 5k minore di quella proposta da lui (240).
Al momento della proposta di acquisto riusciamo a trattare altri 5k (235), ma lui propone di fare l'offerta a 220 e tenere 15k di provvigione. Nel caso il venditore rifiuti, si aumenterebbe l'offerta a 225 con 10k di provvigione, in modo da rimanere sempre nei 235 di tetto massimo.
Molto semplicemente vi chiedo: è eticamente corretto un comportamento del genere? Cioè decidere in prima battuta la grandezza della torta (comprensiva di provvigione) e poi giocare così per aggiudicarsi una fetta più o meno grande della stessa?
Abbiamo accettato di firmare la proposta dopo estenuante trattativa di 2 ore (ma dovevamo poi farla con lui??), ma stamattina mi sono svegliato con questo tarlo che mi rode... e vorrei sentire cosa ne pensate.
Grazie mille per il prezioso aiuto e un saluto a tutti